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Nba: Nets troppo forti e Suns ko, bene ancora Gallinari

Brooklyn consolida il primo posto a Est, l’azzurro segna 15 punti nel successo di Atlanta contro i Bucks. Boston perde a Charlotte

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Kevin Durant e Kyrie Irving si dimostrano troppo forti perché Phoenix possa avere la meglio: i Nets vincono il big match dell’ultima notte di Nba e rafforzano la vetta della Eastern Conference. Atlanta ok con Bogdan Bogdanovic, che punisce i Bucks con 32 punti, accompagnato dai 15 di Danilo Gallinari. Brutto ko di Boston a Charlotte. Memphis bissa il successo a Portland e tallona il settimo posto dei Blazers. Ottava vittoria di fila per Washington.

BROOKLYN NETS-PHOENIX SUNS 128-119
Brooklyn ritrova Kevin Durant e una vittoria che consolida il primo posto nella Eastern Conference. È proprio un secondo tempo imperioso di KD a dare il contributo decisivo al successo dei Nets. Phoenix tocca anche il +13, ma i newyorkesi riescono ad accorciare prima dell’intervallo. L’ultimo quarto è un vero e proprio dominio dei padroni di casa, che portano a casa una vittoria complicata e importante. Durant torna dalla panchina e chiude con 33 punti (di cui 24 nel secondo tempo), 6 rimbalzi e 4 assist. Prova sontuosa anche per Kyrie Irving con 34 punti e 12 assist; molto bene Blake Griffin con 16 punti e 5 rimbalzi. Devin Booker ci prova, ma non bastano i suoi 36 punti. Chris Paul chiude con 14 punti e 8 assist. I Suns vedono allontanarsi le velleità di primo posto a Ovest.

ATLANTA HAWKS-MILWAUKEE BUCKS 111-104
Vittoria di prestigio per Atlanta che, pur dovendo fare a meno di Trae Young, supera una squadra di primo livello come i Bucks al completo. Merito di uno spettacolare ultimo quarto da 41 punti, di cui 15 portano la firma di un incandescente Lou Williams (4 triple negli ultimi 7 minuti) dopo aver sbagliato i primi 7 tiri della sua partita. Bogdan Bogdanovic è autore di 32 punti contro la squadra che sarebbe stata sua se si fosse concretizzato la sign & trade con Sacramento lo scorso autunno. Ai suoi, si aggiungono anche 20 punti di Kevin Huerter e i 18 di John Collins. Sono 15 invece quelli in uscita dalla panchina di Danilo Gallinari, che tira poco dal campo (solo 3/8 di cui 1/3 dalla lunga distanza) ma in 21 minuti va ben 8 volte in lunetta, senza mai sbagliare. A Milwaukee non bastano i 31 punti di Antetokounmpo.

CHARLOTTE HORNETS-BOSTON CELTICS 125-104
Successo convincente di Charlotte (il secondo di fila) contro una squadra ora non così lontana in classifica. Gli Hornets hanno 24 punti con 6 triple da Devonte’ Graham, 22 e 12 rimbalzi da P.J. Washington, 21 e 11 assist da Terry Rozier e 20 anche da Miles Bridges. L’incredibile cifra di 39 assist (su 47 canestri segnati) racconta tutto della serata ispiratissima dei padroni di casa. Boston ritrova sia Kemba Walker, ex di lusso (20 punti ma con 7/17 al tiro), sia Jaylen Brown (20 con 8/22), ma non la vittoria, uscendo da Charlotte con la seconda sconfitta consecutiva dopo il ko contro Brooklyn. I Celtics tirano male (sotto il 39% di squadra) e anche Jayson Tatum non va oltre il 6/16 con 19 punti e 11 rimbalzi. La difesa, poi, sembra troppo spesso assente.

PORTLAND TRAIL BLAZERS-MEMPHIS GRIZZLIES 113-120
Nel giro di due giorni arriva la seconda vittoria su due dei Grizzlies sui Blazers, con i primi ora a sola mezza gara di distanza dai secondi per il settimo posto a Ovest. Ja Morant vince il duello contro Damian Lillard, chiudendo la sua gara con 28 punti, 8 rimbalzi e un ottimo 3/4 anche da tre. Consueta doppia doppia per Valanciunas (21 con 10 rimbalzi); 18 punti da Dillon Brooks e 16 per Kyle Anderson. Sale a 5 la striscia di sconfitte consecutive dei Blazers, i quali hanno 50 punti in due dalla coppia Lillard-McCollum: il primo chiude con 27 e 10/21, il secondo con 23 ma solo 8/27. Jusuf Nurkic è capace di centrare una doppia doppia da 16 punti e 19 rimbalzi (oltre ai 5 assist). Altri 17 li aggiunge Norman Powell, ma le percentuali puniscono Portland.

WASHINGTON WIZARDS-CLEVELAND CAVALIERS 119-110
Gli Wizards giungono all’ottava vittoria consecutiva e si rivelano sempre più pericolosi in ottica torneo play-in. Washington rimonta da -8 nell’ultimo quarto, chiudendo poi i conti con un parziale di 14-5 per pareggiare la striscia di successi più lunga negli ultimi 20 anni, quando nella capitale giocava ancora Michael Jordan. In una serata in cui Russell Westbrook si ferma a 14 punti e 11 assist, è Bradley Beal a caricarsi la squadra sulle spalle: il giocatore nato a St. Louis mette a segno 33 punti di cui 9 nell’ultimo periodo per dare la spinta decisiva ai suoi compagni di squadra. Senza Collin Sexton, i migliori per i Cleveland Cavaliers, alla loro seconda sconfitta di fila, sono Darius Garland (28 punti) e Jarrett Allen (27+12).

GOLDEN STATE WARRIORS-SACRAMENTO KINGS 117-113
Golden State soffre fino all’ultimo minuto contro Sacramento e rischia anche di subire la tripla del pareggio a pochi secondi dalla fine da parte dell’ex Harrison Barnes (23 punti). Alla fine, però, gli Warriors resistono e portano a casa la quarta vittoria consecutiva al Chase Center davanti a 3.252 tifosi. Inutili per Sacramento i 25 di Buddy Hield, che commette una clamorosa palla persa a 13 secondi dalla fine con il pallone che sarebbe valsa il sorpasso. Steph Curry, eccezionale come sempre nel primo tempo (23 punti con 5/6 da tre), arriva col fiato corto nel finale, complice una caviglia più dolorante di quello che ha mostrato e qualche passaggio a vuoto (7 palle perse e tre liberi sbagliati per lui). Alla fine, ci sono comunque per lui 37 punti con 7 rimbalzi e 4 assist.

ORLANDO MAGIC-INDIANA PACERS 112-131
Terzo quarto dominante di Indiana (41-20) e Magic sconfitti. Terzo successo consecutivo affinché i Pacers possano mantenere due gare di vantaggio sul decimo posto occupato da Washington. Malcolm Brogdon è il migliore dei suoi con 24 punti, seguito dai 21 di Edmond Sumner, i 20 con sei triple di Justin Holiday e i 18 di Caris LeVert. La partita è però segnata dal terribile infortunio del rookie dei Magic Devin Cannady, che ha subìto una frattura scomposta della caviglia destra nel primo quarto ricadendo male dopo aver cercato di contestare un tiro avversario. Un’immagine davvero impressionante: Mo Bamba si è tolto la maglietta e l’ha messa sopra il piede del compagno di squadra per evitare che tutti lo vedessero.

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