Nove successi su dieci nelle ultime sfide per i Timberwolves, che mantengono il primato davanti a Denver. Cade Boston, ma guida a Est. Successi per Miami e Milwaukee, brutto ko per i Kings
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La grande protagonista della notte Nba è Minnesota: i Timberwolves si confermano in grandissima forma e mantengono il primato a Ovest, regolando i Knicks (117-100) e arrivando a nove vittorie nelle ultime dieci gare. Risponde a tono e insegue Denver, nonostante l'espulsione di Jokic, mentre a Est cadono i Boston Celtics: fatale l'overtime contro Charlotte (121-118). Brutto ko per i Kings, vincono Miami e Milwaukee. Sorride anche Golden State.
CHARLOTTE HORNETS-BOSTON CELTICS 121-118 dts
Sono a sorpresa gli Hornets a fermare la corsa dei Boston Celtics dopo sei vittorie consecutive. La trasferta in North Carolina inizia senza Derrick White e Al Horford per gli ospiti, che nonostante questo volano sul +11 a metà gara e sembrano in pieno controllo, prima di subire la più insperata delle rimonte: Charlotte pareggia sul 108-108 e porta tutti i supplementari, dove un errore ai liberi di Tatum condanna i Celtics alla sconfitta e regala il successo alla formazione di casa. Gli Hornets si godono un LaMelo Ball da 26 punti, che mette a referto nove assist e otto rimbalzi, e interrompono la serie di sei sconfitte casalinghe consecutive grazie a una buonissima prova di squadra: Hayward (20), Mark Williams (18 punti e 16 rimbalzi), PJ Washington (15) e Miles Bridges (14 punti e 15 rimbalzi) sono in doppia cifra. A Boston, che mette in mostra un deludente Jaylen Brown (13), non bastano i 45 punti di Jayson Tatum, che mette a referto il suo career-high nel primo tempo (31 punti) e sbaglia il libero che potrebbe riportare avanti i Celtics. La sua prova d'autore, con 15/28 dal campo oltre a 13 rimbalzi e 6 assist, non basta per evitare la terza sconfitta stagionale. Boston resta comunque prima a Est (11-3), mentre Charlotte non si schioda dal terzultimo posto (4-9).
DETROIT PISTONS-DENVER NUGGETS 103-107
Nikola Jokic e coach Mike Malone si fanno espellere dopo un quarto d'ora, ma i campioni in carica dell'Nba sanno andare col pilota automatico e vincono ugualmente in casa dei fragili Pistons, che subiscono la 12a sconfitta consecutiva in una gara giocata punto a punto. Il +1 dei Nuggets a metà gara non viene infatti ampliato più di tanto dai detentori del trofeo, che devono sfruttare una giocata da tre punti di Aaron Gordon per sbloccare una gara difficile nei secondi finali. Il top-scorer di Denver è Reggie Jackson con 21 punti, precedendo Caldwell-Pope (20) e Braun (15), con Michael Porter Jr. in doppia doppia (14 punti e 11 rimbalzi). L'espulso Jokic si limita a nove punti, cinque rimbalzi e cinque assist in un quarto d'ora, dando un piccolo contributo alla causa. Denver resta così seconda a Ovest (10-4) insieme ad Okc, mentre i Pistons sono ultimissimi a Est col peggior record Nba: due vittorie e tredici sconfitte. Non bastano i 27 punti (con nove assist) di Cade Cunningham, uomo solo al comando del peggior roster della lega.
MINNESOTA TIMBERWOLVES-NEW YORK KNICKS 117-100
Minnesota sa solo vincere. I Timberwolves giocano un terzo quarto sontuoso, volano sul +18 e non si fanno più riprendere dai Kings, mantenendo l'imbattibilità casalinga ed arrivando nel complesso a nove vittorie nelle ultime dieci gare: numeri da big dell'Nba, che infatti valgono il primo posto nella Western Conference (10-3) davanti a Denver e Oklahoma. Sono Anthony Edwards e Karl-Anthony Towns, con 23 e 20 punti, a guidare l'attacco dei T'Wolves, che si godono la doppia doppia del primo con dieci rimbalzi., Gobert (16) li supporta alla perfezione, contro una New York che tira malissimo dal campo (32/92) e fatica enormemente a rendersi pericolosa in una ripresa con soli 44 punti segnati. Non bastano le buone prove di Brunson (25) e Randle, che mette a referto 21 punti e 14 rimbalzi, per evitare la sesta sconfitta stagionale: Knicks settimi a Est (8-6).
CHICAGO BULLS-MIAMI HEAT 100-118
Due sere fa Miami si era fatta rimontare un vantaggio di oltre venti punti dai Bulls, così questa volta i vicecampioni dell'Nba decidono di non fare prigionieri e guidano dall'ìnizio alla fine contro la medesima rivale: dal +12 di metà gara alla vittoria per 118-100 in Illinois, senza mai rischiare o subire una controrimonta dei rivali. Una vittoria autorevole, quelal degli Heat, che ha un grande protagonista: Bam Adebayo chiude con 23 punti e 11 rimbalzi, mettendo a referto l'ottava doppia doppia in quattordici gare stagionali. Lo seguono Robinson (22) con sei triple e il rookie Jaime Jaquez Jr. (19), che precedono nel tabellino un Jimmy Butler da 16 punti. Ai Bulls non bastano i 20 punti di Cody White, con Vucevic (18), DeRozan (15) e LaVine (13) sottotono, per evitare la sconfitta: Chicago è 12a a Est (5-10), Miami quarta con nove vittorie e cinque sconfitte.
WASHINGTON WIZARDS-MILWAUKEE BUCKS 129-142
I Wizards giocano la miglior partita della loro stagione, con una ritrovata efficacia offensiva, ma vengono traditi dalla loro fragile fase difensiva e incassano la sesta sconfitta consecutiva: sono i Bucks a vincere a Washington col punteggio di 142-129. La gara vive sul filo dell'equilibrio fino all'ultimo e decisivo quarto, dove Milwaukee piazza un parziale vincente da 38-27 e indirizza definitivamente la sfida. D'altronde i Bucks meritano il successo, tirando col 58.5% dal campo e mandando tutto il quintetto in doppia cifra, con un Giannis Antetokounmpo ancora trascinatore: la stella greca chiude con 42 punti, 13 rimbalzi e 8 assist, precedendo Lillard (22) e Middleton (18), con le buonissikme prove di Portis (17) e del duo Beasley-Lopez (16). Nasce così il quinto successo consecutivo per la formazione ospite, che resta terza nell'Eastern Conference (10-4). Notte fonda invece per i Wizards, nonostante i trenta punti di Poole e la doppia doppia di un Kyle Kuzma da 22 punti e 13 assist. Deludente anche la prova di Danilo Gallinari, che tira malissimo (2/6 da due e 0/3 da tre) e mette a referto solo quattro punti, due rimbalzi e tre assist in 18'. I Wizards sono così penultimi a Est (2-11).
GOLDEN STATE WARRIORS-HOUSTON ROCKETS 121-116
Dopo sei sconfitte consecutive riparte la marcia di Golden State, che lotta e rischia prima di battere gli Houston Rockets con una grande fase centrale della sfida. Pesano come un macigno gli errori da tre punti della formazione ospite, che tira con percentuali risibili (13/41) e viene sovrastata dai rivali in questo fondamentale. Il trascinatore è sempre Steph Curry con 32 punti, precedendo Klay Thompson (20) e Saric (18), con un Chris Paul in buono spolvero: 15 punti, sei rimbalzi e dodici assist. Ai Rockets non basta la prova sontuosa di Alperen Sengun, con trenta punti e tredici rimbalzi, per evitare la sconfitta e il terzo ko consecutivo. Prosegue l'annata altalenante per Houston, che non trova buone risposte da Brooks (16) e si vede annullare VanVleet, che chiude con 14 rimbalzi e soli 10 punti. Il piatto inizia a piangere per coach Ime Udoka, che vede i suoi ottavi a Ovest (6-6). Golden State li insegue in 10a posizione, con sette vittorie e otto ko. E spera che il peggio sia passato.
NEW ORLEANS PELICANS-SACRAMENTO KINGS 129-93
Ko disarmante per i Sacramento Kings, che vivono una notte da incubo a New Orleans: Sabonis e compgni tirano malissimo dal campo (37.9%) e da tre (24.4%), perdendo anche al rimbalzo (36-55) e non risultando mai in gara. C'è partita solo nel primo quarto, coi Pelicans che fanno il vuoto nella parte centrale della sfida e volano sul +31, prima di rifinire il punteggio nei minuti conclusivi. Il trascinatore della squadra di casa è Brandon Ingram, che segna 31 punti con un ottimo 5/5 da tre, mentre Zion Williamson tira al 75% dal campo e chiude a quota 26. Decisivo Valanciunas con 13 rimbalzi, contro una Sacramento mai così "scarica", che porta cinque giocatori in doppia cifra con numeri bassissimi: il migliore è Barnes (16) davanti a Fox (14), mentre Sabonis sfiora una tripla doppia "minimal" con dieci punti, dieci rimbalzi e otto assist. Troppo poco per evitare la sconfitta dei Kings, che sono quinti a Ovest (8-5). I Pelicans li inseguono col nono posto e uno score "in pari": sette vittorie e sette ko.
SAN ANTONIO SPURS-LOS ANGELES CLIPPERS 99-124
Crisi nerissima per i San Antonio Spurs, che subiscono il nono ko di fila e vengono dominati sul loro campo dai Los Angeles Clippers. La formazione ospite controlla ritmi e punteggi della sfida sin dai primissimi minuti, portandosi sul +11 a metà gara e dilagando man mano che si prosegue nel gioco. Wembanyama sparisce di fronte alle stelle losangeline e mette a referto la sua peggior prova in Nba: nove punti, tre rimbalzi e quattro assist in 27 minuti. L'unico a salvarsi negli Spurs, d'altronde, è un Keldon Johnson da 22 punti e 10 rimbalzi, seguito nello scoresheet da Cedi Osman (17) e poco altro. Nei Clippers brilla Paul George con 28 punti e 11/16 dal campo, precedendo Leonard (21) e Powell (19). Los Angeles può permettersi di dare minuti anche alla panchina, con l'ottima prova del nuovo arrivato Daniel Theis: 19 punti e sette rimbalzi in ventuno minuti. Nasce così la seconda vittoria consecutiva per Harden (che va in doppia doppia: 13 punti e 10 assist) e compagni, ora 11mi a Ovest (5-7). Spurs mestamente ultimi con uno score da dimenticare: tre vittorie e undici sconfitte.