A Milwaukee la Eastern Conference

Grazie a un super Antetokounmpo, i Bucks superano Philadelphia 128-122, i campioni in carica si sbarazzano 108-90 dei gialloviola

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A Milwaukee la Eastern Conference - foto 1

La notte della consacrazione in Nba. Milwaukee vince la Eastern Conference e si assicura il miglior record della lega, per la prima volta da oltre 40 anni, grazie al successo per 128-122 contro Philadelphia. Trascinati da Antetokounmpo (45 punti, 13 rimbalzi, 6 assist, 5 stoppate), i Bucks potranno contare sul vantaggio del fattore campo per tutti i playoff. A Ovest, Golden State travolge i Lakers 108-90, mentre Sacramento piega Cleveland 117-104.

PHILADELPHIA 76ERS-MILWAUKEE BUCKS 122-128
La notte della consacrazione. A oltre 40 anni dall'ultima volta (era la stagione 1973-1974), i Milwaukee Bucks si assicurano il miglior record di tutta la Nba al termine della stagione regolare. Un risultato importantissimo, soprattutto in ottica playoff, visto che la squadra di coach Mike Budenholzer potrà contare sul vantaggio del fattore campo per tutto il corso della post season, eventuale finale Nba inclusa. La matematica certezza è arrivata in seguito alla vittoria per 128-122 ottenuta sul parquet dei Philadelphia 76ers, al termine di una partita vibrante ed elettrizzante. L'attrazione principale era lo scontro tra due dei giocatori più rappresentativi della lega: Giannis Antetokounmpo e Joel Embiid. I due All-Star hanno mantenuto fede alle aspettative, giocando una partita strepitosa: il Greek Freak ha chiuso con 45 punti, 13 rimbalzi, 6 assist, 5 stoppate, diventando il secondo giocatore dopo Michael Jordan a farlo senza perdere nemmeno un pallone, mentre il camerunense ha risposto con una tripla doppia da 34 punti, 13 rimbalzi e 13 assist. Sotto di 7 a metà del quarto quarto, Milwaukee è riuscita a trovare l'allungo decisivo nel finale grazie alle seconde linee, con George Hill e Sterling Brown a segnare i canestri decisivi. Oltre al già citato Antetokounmpo, i Bucks hanno trovato anche 22 punti dal rientrante Khris Middleton, mentre non hanno potuto contare sul contributo di Eric Bledsoe, espulso dopo appena 3 minuti per aver scagliato il pallone addosso a Embiid. Per i Sixers, alle prese con i problemi alla schiena di Jimmy Butler, invece, arrivano 29 punti da un caldissimo JJ Redick (10/15 al tiro e 5/9 dall'arco) e 22 dall'ottimo Mike Scott, chiamato a sostituire proprio l'ex Chicago Bulls in quintetto.

LOS ANGELES LAKERS-GOLDEN STATE WARRIORS 90-108
Se a Est abbiamo già il nome della squadra vincitrice della Conference, a Ovest poco ci manca. I Golden State Warriors, infatti, grazie al facile successo allo Staples Center contro i Los Angeles Lakers (108-90), portano a 2 partite il vantaggio nei confronti di Denver, quando ne mancano solo quattro al termine della stagione regolare. Ai campioni in carica, che vantano un bilancio positivo negli scontri diretti con i Nuggets, basterà battere Cleveland (non sembra proprio un'impresa impossibile) e i Clippers per tornare al vertice della Western Conference. Per quanto riguarda la sfida dello Staples contro i gialloviola, questa dura appena un quarto di gioco: gli Warriors scendono in campo con l'intenzione di chiuderla alla svelta, tirano con il 64% dal campo, serrano i ranghi in difesa e accumulano un vantaggio di 27 punti dopo appena 12 minuti di gioco. Per i Lakers è notte fonda, mentre Golden State amministra il proprio tesoretto senza affanno. Il migliore in campo tra le fila dei campioni Nba è DeMarcus Cousins, che chiude con una doppia doppia da 21 punti e 10 rimbalzi, cui si aggiungono i 18 punti di Quinn Cook e i 15 (con 8 assist e 6 rimbalzi) di Kevin Durant, reduce dall'espulsione per proteste contro Denver. Per i Lakers, invece, il top-scorer è Johnathan Williams, che ne mette 17 con 13 rimbalzi, mentre sono 13 i punti di Mortiz Wagner e 12 quelli di Rajon Rondo. Per LA si tratta della sconfitta numero 44 nella stagione che avrebbe dovuto sancire l'inizio della rinascita gialloviola.

SACRAMENTO KINGS-CLEVELAND CAVALIERS 117-104
I Sacramento Kings sono la prima squadra esclusa dai playoff a Ovest, ma in California non mancano i motivi per sorridere. Oltre a un nucleo di giocatori giovani, attorno al quale provare a costruire la squadra del futuro, infatti, Sacramento torna a chiudere una stagione con un record vicino al 50%. Contro Cleveland, arriva la vittoria numero 39 in stagione regolare, a fronte di 40 sconfitte. Al Golden 1 Center, la squadra di coach Dave Joerger si impone 117-104 al termine di una partita mai in discussione. I padroni di casa si aggiudicano la prima frazione 29-22 e poi non si voltano più indietro, incrementando il proprio vantaggio quarto dopo quarto. Sacramento trova cinque uomini in doppia cifra, guidati dai 23 punti di Buddy Hield, che manda a bersaglio 5 delle 11 triple tentate. A questo, si aggiungono i 18 di Bogdan Bogdanovic, la doppia doppia da 16 punti e 10 assist di De'Aaron Fox e i 15 (con 8 rimbalzi) di Marvin Bagley III, in uscita dalla panchina. Per Cleveland, ancora alle prese con l'assenza di Kevin Love, invece, il migliore in campo è Jordan Clarkson, che chiude con 22 punti, mentre si ferma a quota 19 Collin Sexton. Da sottolineare anche la prova di Cedi Osman, che segna 17 punti in poco più di 29 minuti sul parquet. Per i Cavs si tratta del settimo ko in fila, che vale la sconfitta numero 60 di una stagione da cancellare alla svelta.

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