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Nba: Milwaukee travolge Orlando, ok i Clippers

I Bucks s’impongono nonostante l’assenza di Antetokounmpo. Bene anche Atlanta, Miami e Boston

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Pur senza Giannis Antetokounmpo, Milwaukee si prende nettamente la trasferta di Orlando e consolida il terzo posto nella Eastern Conference di Nba. Alle sue spalle in classifica rimangono Atlanta, Miami e Boston, che comunque vincono tutte rispettivamente contro Charlotte, Portland e Denver. Vittorie playoff per Knicks e Pacers. A Ovest, quinto successo consecutivo per i Clippers. San Antonio piega Dallas; Zion Williamson ne segna 38 a Cleveland.

ORLANDO MAGIC-MILWAUKEE BUCKS 87-124
Successo mai messo in discussione quello ottenuto in trasferta da Milwaukee, che passeggia a Orlando nonostante l’assenza di Giannis Antetokounmpo, fuori per la quinta gara consecutiva per via di un fastidio al ginocchio sinistro. Ci pensa quindi Khris Middleton a mettere a segno 21 punti, 8 rimbalzi e 5 assist, con 8/13 dal campo e 1.000 triple a bersaglio in carriera da festeggiare. I Bucks ritornano alla vittoria dopo tre sconfitte consecutive. I Magic incassano così la 18esima sconfitta delle ultime 22 gare (2-7 il record da quando la squadra è stata rivoluzionata sul mercato). Mo Bamba ritocca il suo massimo in carriera e chiude con 21 punti in uscita panchina, con 8/11 dal campo e 5/6 dall’arco. 9 invece i punti messi a referto da Gary Harris, alla prima da titolare con la squadra della Florida.

CHARLOTTE HORNETS-ATLANTA HAWKS 101-105
Atlanta decide di risparmiare la trasferta di Charlotte a Trae Young e Danilo Gallinari ma, tenendo conto anche delle assenze dei lungodegenti Collins, Hunter, Reddish, Snell e Dunn, riescono comunque a portare a casa la sesta vittoria nelle ultime sette gare, prendendosi il quarto posto a Est. Un successo arrivato sul campo di una diretta concorrente come gli Hornets, peraltro rimontando 10 punti di svantaggio nell’ultimo quarto. Merito di uno straordinario Bogdan Bogdanovic, capace di segnare 32 punti con il suo massimo in carriera per triple a segno (8) seguito dai 20+15 di Clint Capela e i 17 di Brandon Goodwin, alla sua terza partenza in quintetto della carriera. Il migliore per i padroni di casa è un Miles Bridges da 23 punti, tra cui una tonante schiacciata sulla testa di Clint Capela.

PORTLAND TRAIL BLAZERS-MIAMI HEAT 98-107
Gli Heat sono sempre più quarta forza a Est grazie alla resa di Bam Adebayo (22 punti) e Jimmy Butler (20 punti) che trascinano Miami anche nella complicata trasferta di Portland. Si tratta della sesta vittoria nelle ultime sette gare, con 20 lunghezze di margine nell’ultima frazione che permettono alla squadra della Florida di chiudere i conti con un quarto d’ora d’anticipo e di salire a ridosso del quarto posto della Eastern Conference. I Blazers, ancora reduci dal successo di 24 ore prima, ritrovano in campo Jusuf Nurkic sotto canestro, ma la resa del bosniaco non è paragonabile a quella di 24 ore fa di Enes Kanter, che dalla panchina raggiunge la doppia cifra. Il migliore realizzatore è CJ McCollum con i suoi 17 punti; gli stessi messi a referto da Norman Powell.

DENVER NUGGETS-BOSTON CELTICS 87-105
Grandissima imposizione dei Boston Celtics sul campo dei Denver Nuggets, che interrompono così la striscia di 8 successi consecutivi, al termine di un match a dir poco pirotecnico. I padroni di casa controllano a piacimento per tre quarti, ma poi staccano completamente la spina e gli ospiti chiudono la gara con un parziale di 40-8 spinto dai 28 punti di Jayson Tatum e i 20 di Jaylen Brown. I Celtics si dimostrano quindi strepitosi nel recuperare 14 punti di svantaggio (76-62) accumulati nel terzo periodo con un parziale formidabile. Questa volta non basta la tripla doppia da 17+10+11 da parte di Nikola Jokic, che fa comunque quello che vuole, per evitare la rimonta di Tatum e compagni. Il serbo deve uscire nervosissimo a 4 minuti dalla fine, a gara ormai compromessa, per evitare di essere espulso.

NEW YORK KNICKS-TORONTO RAPTORS 102-96
Julius Randle, con i suoi 26 punti, consente a New York di portare a casa un match in cui i Knicks gettano via 18 lunghezze di vantaggio accumulate nel primo tempo, permettendo a Toronto di riportarsi in corsa nella ripresa. Dopo un inconveniente del parquet bagnato, che ha costretto gli arbitri a ritardare le operazioni nel terzo quarto, dal 66-48 Knicks si è passati al super parziale per i Raptors, chiamati alla seconda sfida di un back-to-back dopo la super vittoria a Clevelanda. Gary Trent Jr. è ancora una volta il migliore realizzatore per Toronto: 23 punti con 9/17 al tiro, a cui si aggiungono i 17 con 14 rimbalzi di Chris Boucher, ingombrante e dominante sotto canestro. I canadesi ritrovano in campo anche Kyle Lowry (19 punti) dopo le cinque partite saltate a causa di un problema al piede destro.

MEMPHIS GRIZZLIES-INDIANA PACERS 125-132
Terza vittoria consecutiva per Indiana, che battono in trasferta Memphis, affossata dai 45 punti concessi nei primi 12 minuti di gara (record di punti subiti in un quarto dai Grizzlies) e incapaci di rimontare del tutto uno svantaggio riportato in singola cifra nell’ultima frazione. I Pacers tirano con oltre il 60% dal campo prima dell’intervallo lungo e vanno a prendersi con merito la nona posizione a Est. Merito delle triple doppie sfiorate da Domantas Sabonis e Malcolm Brogdon: il primo chiude con 18 punti, 15 rimbalzi e 9 assist in un match da 7/13 al tiro, mentre l’ex Milwaukee ne segna 29 con 11 assist e 9 rimbalzi. Il migliore realizzatore di squadra però è Caris LeVert, alla sua miglior prestazione in maglia Pacers: 34 punti con 14/20 al tiro e altri 5 rimbalzi.

LOS ANGELES CLIPPERS-DETROIT PISTONS 131-124
Per i Clippers, ancora senza Kawhi Leonard, ci pensa Marcus Morris indossare per una sera i panni della seconda superstar al fianco di Paul George. PG13 chiude con 32 punti e 9 assist, ne segna addirittura uno in più Morris, in una gara in cui certo non brillano le difese: L.A. tira il 62.5% dal campo e sfiora il 58% da tre punti (15/26), mettendo a segno la bellezza di 35 assist su 50 canestri segnati. Quinto successo consecutivo per George e compagni. La serata di grazia di Morris si conclude con solo 5 tiri sbagliati in tutta la gara (13/18 dal campo per lui) e un eccellente 6/8 dalla lunga distanza. Nel suo tabellino ci sono anche 6 rimbalzi ma neppure un assist. Per Detroit, buona la prestazione di Jackson e Bey, rispettivamente 26 e 26 punti.

DALLAS MAVERICKS-SAN ANTONIO SPURS 117-119
Probabilmente la partita più divertente della notte viene vinta in volata dagli Spurs sul campo dei Mavericks, reduci da due vittorie nelle ultime tre gare e beffati a mezzo secondo dalla sirena dal jumper a bersaglio di DeMar DeRozan. San Antonio interrompe così una striscia di cinque sconfitte consecutive (la più lunga della stagione della squadra di coach Popovich). Alla sirena finale sono 33 punti per DeRozan, 27 dei quali arrivano dopo l’intervallo lungo, a cui aggiunge anche 5 rimbalzi e 8 assist. Luka Doncic è autore di 29 punti e del canestro del 117-117 che a 19 secondi dalla sirena sembrava garantire ai Mavericks l’overtime. Torna in quintetto Nicolò Melli, che parte titolare e resta sul parquet per 22 minuti, subendo la super schiacciata subita da parte di Lonnie Walker IV.

CLEVELAND CAVALIERS-NEW ORLEANS PELICANS 109-116
Successo in rimonta di New Orleans contro i Cavs pieni d’assenze. Cleveland fugge via sul +13 nel secondo quarto, guidata dai 21 punti massimo in carriera per Dean Wade e dai 19 a testa di Kevin Love e Isaac Okoro, ma poi si arrende nel finale quando gli ospiti si aggrappano al duo Williamson-Ingram (27 punti per l’ex Lakers) e vanno a prendersi una vittoria che riporta i Pelicans a una sola gara di distanza in classifica dal decimo posto a Ovest. Protagonista in questo straordinario momento di forma personale è Zion Williamson, autore di 38 punti. La prima scelta assoluta del Draft 2019 segna 25 punti nel primo tempo (migliore performance della sua carriera a metà gara) in un match in cui tira 16/22 dal campo (o dal pitturato, per meglio dire), a cui aggiunge 9 rimbalzi e 4 assist.

MINNESOTA TIMBERWOLVES-CHICAGO BULLS 121-117
Successo sofferto casalingo di Minnesota contro i Bulls: merito di Karl-Anthony Towns, che aggiunge 12 rimbalzi ai suoi 27 punti, e merito anche di D’Angelo Russell, richiamato sul parquet nei minuti finale e decisivi. 7 punti a referto negli ultimi 4 minuti scarsi di gioco e gara chiusa. Per Chicago arriva la seconda sconfitta consecutiva, che fa scivolare i Bulls pericolosamente vicini all’11esimo posto a Est, attualmente occupato da Toronto. Non bastano agli ospiti i 30 punti a referto di Zach LaVine, 21 dei quali arrivati nella ripresa, nella vana speranza di recuperare, con 13/28 al tiro, 7 rimbalzi e 6 assist, a cui si aggiungono i 18 con 5 rimbalzi e 5 assist di Nikola Vucevic e i 13 realizzati in uscita dalla panchina da Daniel Theis.

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