BASKET

Nba: Lakers rimontati da Okc, vincono Phoenix e Utah

Senza James, i gialloviola cadono 107-104 in casa contro i Thunder. I Suns battono Houston, mentre i Jazz superano gli Hawks di Gallinari

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Nella notte Nba, i Los Angeles Lakers subiscono un'altra rimonta contro Okc. Senza LeBron James, infatti, i gialloviola perdono 107-104 in casa contro i Thunder guidati da Gilgeous-Alexander, autore di 28 punti. Vincono, invece, Phoenix e Utah: i Suns superano 123-111 Houston (27 punti per Booker), mentre i Jazz stendono 116-98 gli Atlanta Hawks di Gallinari, che realizza solo 6. Sorridono anche Boston e Philadelphia contro Miami e Detroit.

LOS ANGELES LAKERS-OKLAHOMA CITY THUNDER 104-107
Allo Staples Center va in scena il remake del match dello scorso 28 ottobre, seppur a campo invertito: Oklahoma rimonta lo svantaggio maturato nel corso dei primi tre periodi, nei quali i Lakers accumulano anche un bottino di 19 punti, e vince 107-104 in casa dei gialloviola, privi di LeBron James. A guidare i Thunder verso il successo è ancora Gilgeous-Alexander, che realizza 11 dei suoi 28 punti complessivi nel corso dell'ultimo quarto, chiuso sul 35-24 proprio in favore di Oklahoma, capace di passare a Los Angeles grazie anche all'altro canadese del roster: Dort, a referto con 17 punti, mentre Bazley e Jerome toccano quota 14. Senza James, invece, ai padroni di casa non basta una serata complessiva da 77 punti del trio composto da Anthony Davis (29 con 18 rimbalzi), Russell Westbrook (27) e Carmelo Anthony (21), visto che sono gli unici ad andare in doppia cifra: la sfiorano solo Bradley (9) e Reaves (8). Quarto ko in nove partite per i Lakers, mentre per Oklahoma è il secondo successo stagionale: il primo era arrivato proprio contro i gialloviola.

PHOENIX SUNS-HOUSTON ROCKETS 123-111
Continua la risalita dei vicecampioni in carica della scorsa Nba: Phoenix centra la terza vittoria consecutiva battendo 123-111 Houston, successo che dà continuità alle gioie contro Cleveland e New Orleans. L'allungo decisivo, dopo un primo tempo che comunque vede avanti (56-51) i vincitori della Western Conference 2020/2021, arriva nel terzo quarto, chiuso con un perentorio 37-25 in favore dei Suns: a gara chiusa, i Rockets crollano e Booker (27 punti, 9 rimbalzi e 5 assist con 4/8 dall'arco) e compagni ne approfittano per arrotondare ulteriormente il punteggio, chiudendo alla fine a +12. A contribuire alla vittoria sono anche Shamet (19 punti), DeAndre Ayton (doppia doppia con 16 punti e 11 rimbalzi) e Chris Paul, che come contro i Pelicans trova una grande serata da assistman: ne realizza 13, che gli valgono una quasi doppia doppia visti i 9 punti messi a referto. Houston, invece, cade nonostante sei giocatori in doppia cifra e i 20 di Kevin Porter, accompagnati dai 18 con 15 rimbalzi di Christian Wood.

ATLANTA HAWKS-UTAH JAZZ 98-116
Con un ultimo quarto da 41-24, Utah passa 116-98 ad Atlanta. Se nei primi tre periodi, infatti, regna l'equilibrio (i Jazz sono avanti soltanto 75-74 dopo 36 minuti), nell'ultimo non c'è storia, con gli ospiti che giocano una parte finale di gara da urlo e gli Hawks di Gallinari che non riescono a trovare contromisure adatte al travolgente attacco dei primi della Western Conference. Utah, guidata dai 53 punti della coppia composta da Clarkson (30) e Bogdanovic (23), trova così la settima vittoria in otto partite e mette nuovamente pressione a Golden State, chiamata a rispondere per non cedere la vetta solitaria. Per Atlanta, invece, è il quarto ko nelle ultime cinque partite e il quinto complessivo: un periodo di appannamento dopo una discreta partenza. Nella prima sconfitta interna stagionale, è il solito Trae Young a provare a trascinare i suoi, ma i suoi 21 punti con 8/20 al tiro non bastano, così come si rivela inutile la doppia doppia (13 con 10 rimbalzi) di Capela. Solo 6 punti in 17 minuti con una tripla, invece, per Danilo Gallinari, che realizza anche un rimbalzo e un assist.

MIAMI HEAT-BOSTON CELTICS 78-95
Seconda sconfitta stagionale per Miami, che cede momentaneamente la vetta della Eastern Conference a Philadelphia dopo il 78-95 subito contro Boston, che centra così la seconda vittoria esterna di fila dopo il blitz di Orlando contro i Magic. A pesare sul risultato finale non può non essere un incredibile secondo quarto: 33-9 per i Celtics dopo il 24-18 del periodo d'apertura in favore degli Heat. 12 minuti di assoluto dominio degli ospiti, precisi in attacco e semplicemente perfetti in difesa. Un annebbiamento che travolge gli Heat, che nel secondo tempo riescono a recuperare a malapena un punto nonostante i 20 punti con 8/18 al tiro (senza triple) di Jimmy Butler, top scorer del match: il problema dei padroni di casa, però, è che solo altri due, vale a dire Robinson (16) e Adebayo (13) raggiungono la doppia cifra. Miami peggiora il suo score, che recita comunque un ottimo 6-2 che tiene gli Heat ad una partita in meno e di distanza da Philadelphia, mentre i Celtics salgono a 4 vittorie in 9 partite e agganciano Atlanta ad Est grazie ai sei giocatori in doppia cifra: tra questi, Green (17), Schroder (14) e Jayson Tatum (10).

DETROIT PISTONS-PHILADELPHIA 76ERS 98-109
Philadelphia approfitta al meglio del ko di Miami contro Boston e si prende il primo posto ad Est grazie al 109-98 in casa di Detroit. A fare la differenza è un secondo tempo con due parziali identici: 23-16 sia nel terzo che nel quarto periodo, un 46-32 complessivo che vale la vittoria contro i Pistons, avanti soltanto di un possesso pieno (66-63) all'intervallo lungo. I 76ers possono godersi un'altra serata al tiro da urlo di Seth Curry, che mette a referto 23 punti con un ottimo 9/14 al tiro condito da un notevole 50% (4/8) dall'arco, in una serata in cui naturalmente a contribuire è anche Joel Embiid (19 punti), aiutato da Maxey (20), Milton (16) e Niang (14). Jerami Grant, invece, è top scorer con 27 punti, ma non bastano: l'unico a tentare di tenere il passo è Cunningham (18 con 10 rimbalzi). Philadelphia ritocca il suo score e, grazie alla sua quinta vittoria consecutiva, guida ora la Eastern Conference con un ottimo 7-2, mente Detroit (1-7) si conferma in fondo alla classifica.

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