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Nba: Lakers in caduta libera, Harden trascina i Nets

New Orleans condanna i campioni in carica alla terza sconfitta consecutiva, Phoenix allunga al secondo posto. Vincono Philadelphia e Denver

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Niente da fare ancora una volta per i Los Angeles Lakers, che ancora senza LeBron James ed Anthony Davis incappano nel terzo ko di fila: ad avere la meglio sono i New Orleans Pelicans. Ne approfittano per allungare al secondo posto a Ovest i Suns, che passano a Miami. Un super Harden consente ai Nets di conquistare il successo a Portland. Bene Philadelphia (sempre prima a Est) sul campo di Golden State. Denver senza problemi contro Orlando.

NEW ORLEANS PELICANS-LOS ANGELES LAKERS 128-111
I giovani di New Orleans travolgono i Lakers e li condannano alla terza sconfitta consecutiva, scivolando così al quarto posto nella Western Conference, con Denver e Portland che tallonano ora i campioni in carica. Il protagonista del successo dei Pelicans è l’ex Brandon Ingram, autore di 36 punti (suo nuovo massimo in stagione) con 14/21 al tiro, quattro triple a bersaglio. Fondamentale anche l’apporto dell’altro ex Josh Hart in uscita dalla panchina: 15 rimbalzi, 5 assist e 5 recuperi a referto (e soltanto 2 punti segnati). Zion Williamson raccoglie così la 21esima partita consecutiva con almeno 20 punti a referto (27): nuovo record Nba per un giocatore con meno di 21 anni. Il record precedente apparteneva a LeBron James e Luka Doncic. In casa Lakers, si salva solo Montrezl Harrell, che ne segna 18 in uscita dalla panchina.

PORTLAND TRAIL BLAZERS-BROOKLYN NETS 112-116
Altro successo prestigioso per Brooklyn contro un avversario di primissimo livello come Portland, battuta in trasferta nonostante le assenze di Kevin Durant e Kyrie Irving. A trascinare i Nets è ancora una volta James Harden, diventato anche uomo assist nell’ultima e decisiva frazione. Alla fine sono 25 punti e ben 17 assist per il Barba, vero MVP di questa stagione dei Nets. Jeff Green chiude con 20 punti; Joe Harris con 17, mentre Blake Griffin in uscita dalla panchina ne aggiunge 8 in 19 minuti di grande intensità su entrambi i lati del campo. A Portland manca invece nel finale la spinta di Damian Lillard, che si ferma a quota 22 punti con 5/17 al tiro, 3/14 dall’arco e diversi errori nel finale. A lottare sotto canestro ci pensa invece Enes Kanter, che chiude con 19 punti.

MIAMI HEAT-PHOENIX SUNS 100-110
Settima partita consecutiva vinta in trasferta per i Suns. Devin Booker mette a segno 23 punti; Mikal Bridges 12 con un paio di triple. Mentre Deandre Ayton fa 17 con 16 rimbalzi. L’ultima volta che Phoenix era riuscita a collezionare una striscia così lunga fuori casa era il 2006. All’epoca Chris Paul era già in Nba, ma mai avrebbe immaginato di essere il protagonista della rinascita di Phoenix con le sue giocate: assist e leadership che portano i Suns al secondo posto in solitaria a Ovest. Miami invece resta incastrata nel pieno del gruppo playoff a Est e incassa la quarta sconfitta di fila. Non bastano agli Heat i 25 punti di Kendrick Nunn, a cui si aggiungono i 15 di Bam Adebayo e i 14 con 11 rimbalzi di Jimmy Butler.

GOLDEN STATE WARRIORS-PHILADELPHIA 76ERS 98-108
A San Francisco arriva la terza pesantissima vittoria consecutiva per Philadelphia, sempre in testa alla Eastern Conference. I Sixers fuggono via a inizio gara (+24 nel secondo quarto), poi sprofondano; vanno sotto nella ripresa (40-21 il parziale per gli Warriors nella terza frazione), per poi ritrovare il successo con un colpo di coda negli ultimi dieci minuti in cui Golden State, ancora senza Steph Curry, non riesce mai a fare canestro. Confermata così la promettente tendenza di marzo: merito anche di un Tony Bradley da 8/8 al tiro, 19 punti e 11 rimbalzi, a cui si aggiungono i 25 e 13 rimbalzi di Tobias Harris e i 22 punti con 8 assist di Ben Simmons. Per gli Warriors, 24 punti di Kelly Oubre e 19 di Jordan Poole. Diciotto minuti in campo per Nico Mannion, che chiude con 4 punti, 6 assist e un paio di recuperi a referto.

ORLANDO MAGIC-DENVER NUGGETS 99-110
Per Denver è la sesta vittoria di fila fuori casa (record di franchigia eguagliato): battuta Orlando dopo avere condotto la sfida per 48 minuti senza sosta. Dopo un quarto d’ora i Nuggets sono sul +24 e nonostante il margine scenda anche a sole 5 lunghezze, tutto questo non impedisce agli ospiti di superare i Magic per la nona volta consecutiva. Denver si affida ancora a un monumentale Nikola Jokic, autore di 28 punti, 15 rimbalzi e 12 assist (12esima tripla doppia della sua stagione). A lui si aggiungono i 21 punti con 21 tiri di Jamal Murray e i 18 con 7 rimbalzi di Michael Porter Jr. Pessimo periodo per i Magic, che incassano l’undicesima sconfitta nelle ultime 12 gare. Il migliore realizzatore di squadra è Evan Fournier, autore di 31 punti con 5 triple e 6 assist.

NEW YORK KNICKS-WASHINGTON WIZARDS 131-113
Nessun problema per i Knicks che battono gli Wizards, condannandoli alla nona sconfitta nelle ultime 11 gare. Merito di un attacco newyorkese che segna 39 punti in 12 minuti, prendendo un vantaggio poi conservato grazie a oltre il 50% al tiro sia dal campo che dall’arco. Julius Randle è l’uomo copertina in casa Knicks, autore di 37 punti con 7/10 dalla lunga distanza, 6 rimbalzi e un +21 di plus/minus che ben racconta il suo impatto sul parquet. Sono 21 anche i punti messi a referto da RJ Barrett. Washington invece non va oltre i 22 punti di Bradley Beal e i 14 con 12 assist (e soli 4 rimbalzi, sotto media) di Russell Westbrook.

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