Nba: la tripla doppia di Westbrook trascina OKC, Clippers ko senza Gallinari

I Thunder piegano Portland 123-114, Dallas supera Los Angeles 106-98. Tutto facile per Toronto contro Sacramento

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I problemi alla schiena non danno tregua a Danilo Gallinari, costretto ai box per la seconda gara consecutiva. Senza il 'Gallo', i Clippers si arrendono a Dallas 98-106 e incassano la sesta sconfitta nelle ultime sette partite. La tripla doppia di Russell Westbrook trascina OKC contro Portland (123-114), tutto facile per Toronto, che strapazza i Kings 120-105. Karl-Anthony Towns guida il successo di Minnesota contro Phoenix: finisce 118-91.

DALLAS MAVERICKS-LOS ANGELES CLIPPERS 106-98
Non c'è Danilo Gallinari, out per la seconda partita consecutiva a causa di un problema alla schiena, e i Los Angeles Clippers incassano la sesta sconfitta nelle ultime sette partite (106-98). Un ko pesante quello contro Dallas, sia per le modalità con cui arriva (36% di squadra dal campo per LA), che per la possibili implicazioni sulla classifica: i Clippers restano all'ottavo posto a Ovest ma devono guardarsi le spalle dei cugini dei Lakers, lontani solo mezza partita. La gara corre lungo i binari dell'equilibrio nel corso di un primo tempo in cui i Mavericks riabbracciano anche Denis Smith Jr, al rientro dopo le esclusioni punitive dell'ultimo mese in seguito al litigio con coach Carlisle. Proprio il talento da North Carolina è tra i migliori realizzatori per Dallas, chiudendo con 17 punti. Gli stessi segnati da Luka Doncic, che aggiunge anche 7 rimbalzi e 6 assist al proprio bottino. La partita si decide solo nel secondo tempo, quando si raffreddano le mani dei Clippers: Los Angeles sbaglia 16 conclusioni consecutive a cavallo tra il terzo e il quarto periodo, consentendo ai padroni di casa di costruirsi un piccolo vantaggio. Che LA non riuscirà mai a colmare, complice il pessimo 36% dal campo di squadra. Il miglior marcatore per la squadra di Doc Rivers è Patrick Beverley, che chiude con 16 punti, ai quali si aggiungono i 15 del rientrante Lou Williams dalla panchina.

OKLAHOMA CITY THUNDER-PORTLAND TRAIL BLAZERS 123-114
Ci vuole un super Russell Westbrook per consentire a Oklahoma City di piegare Portland 123-114 e superarla al terzo posto in classifica della Western Conference. Il numero 0 dei Thunder chiude con l'ennesima tripla doppia della propria stagione, mettendo a referto una prova da 29 punti, 10 rimbalzi e 14 assist, alla quale si aggiunge anche quella di un Paul George dominante da 36 punti (anche 8 rimbalzi e 15 tiri liberi tentati per l'ex Indiana Pacers). I ‘Big Two' dei Thunder, in buona sostanza, fanno meglio di quelli di Portland: sono 31 i punti alla sirena per Cj McCollum (7/12 dall'arco dei 3 punti) e 34, con 12/24 dal campo, quelli di Damian Lillard. Dopo un primo quarto chiuso sul perfetto punteggio di parità, Oklahoma prende la testa della corsa nella seconda frazione senza più voltarsi indietro. I Thunder tirano meglio dal campo (50% di squadra), ma vanno terribilmente sotto nella lotta a rimbalzo: 52-37. Quello che ne cattura di più è Jusuf Nurkic, che chiude a quota 15, aggiungendo anche la bellezza di 22 punti. Portland, però, non riesce mai a piazzare la zampata decisiva, anche complici le grosse difficoltà dalla linea da 3 (10/36 di squadra) e le 19 palle perse, che regalano punti facili in contropiede ai Thunder. Una sconfitta che fa scivolare i Blazers al quarto posto nella cortissima classifica della Western Conference.

TORONTO RAPTORS-SACRAMENTO KINGS 120-105
Terza vittoria consecutiva per i Toronto Raptors, l'ottava nelle ultime 10 e la 21esima in casa, che si sbarazzano senza grande affanno dei Sacramento Kings 120-105. Ancora senza Kawhi Leonard, tenuto precauzionalmente a riposo da coach Nick Nurse (dovrebbe rientrare per la super sfida contro Houston), i canadesi soffrono la partenza sprint dei californiani, che chiudono la prima frazione avanti 35-29. Poi, però, inizia a farsi sentire la stanchezza del back-to-back con Toronto che viene fuori alla distanza, trascinata dai 19 di Kyle Lowry e Fred VanVleet e dai 18 di Pascal Siakam. Ancora una volta (l'undicesima su 13 partite) i Raptors dimostrano di non essere Leonard dipendenti. Coach Nick Nurse è infatti riuscito ad assemblare un giocattolo quasi perfetto, in cui tutti sanno esattamente cosa fare sul parquet. Ne sono la riprova i 15 punti di CJ Miles, al suo massimo in stagione. Dall'altra parte, invece, Sacramento non riesce a tenere alto il ritmo per tutta la partita, rallentando quarto dopo quarto e sporcando le proprie percentuali. La nota lieta della serata, però, si chiama Marvin Bagley. Il prodotto dei Duke Blue Devils parte in quintetto per la prima volta in stagione e firma la propria miglior partita in Nba: 22 punti e 11 rimbalzi. Poco altro per Sacramento, che manda comunque sette uomini in doppia cifra: sono 16 i punti di Bogdan Bogdanovic e 15 quelli di Buddy Hield.

PHOENIX SUNS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 91-118
Quinta sconfitta consecutiva per i Phoenix Suns, che restano sul fondo della Western Conference dopo il ko per 118-91 contro i Minnesota Timberwolves. Troppa la differenza di valori in campo e, forse, anche le motivazioni. La stagione di Booker e compagni, infatti, è finita ormai da un pezzo e il tankig per puntare a una delle prime chiamate al prossimo draft può essere l'unico vero obiettivo rimasto. Dall'altra parte, invece, Minnesota continua a coltivare un sogno proibito chiamato playoff, anche complici i numerosi passi falsi delle due squadre di Los Angeles. Ecco spiegato, dunque, il dominio assoluto dei T'Wolves, che si aggiudicano tutte le singole frazioni, allargando la forbice del punteggio quarto dopo quarto. Alla sirena finale sono 25, con 18 rimbalzi, i punti per un super Karl-Anthony Towns, ai quali si aggiungono i 21 di Josh Okogie. Dopo l'exploit proprio contro Phoenix dell'altra notte, Derrick Rose non riesce a ripetersi, chiudendo con 6 punti e aggiungendoci 5 assist. Dall'altra parte, davvero scarso il contributo di Devin Booker, che chiude con 14 punti in appena 24 minuti sul parquet. Il miglior realizzatore per i Suns è Josh Jackson, che ferma il tassametro a quota 27, aggiungendoci anche 10 rimbalzi.

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