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Nba: i Nets piegano Boston e sono primi a Est, Gallinari trascina Atlanta

Non basta un super Tatum per i Celtics, ok i Clippers. Curry vince contro Jokic, Atlanta batte Miami con il rientrante Gallinari

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Brooklyn si prende il primo posto solitario a Est: battuta Boston nonostante i 38 punti di Jayson Tatum. Quarta vittoria consecutiva per i Clippers, sempre più terzi a Ovest. Golden State piega Denver: Steph Curry segna 25 dei suoi 32 punti nel secondo tempo, vincendo il duello per l’MVP contro Nikola Jokic. I 17 punti di Danilo Gallinari dalla panchina sono determinanti nel successo di Atlanta contro Miami. Memphis sbanca Portland con Ja Morant.

BROOKLYN NETS-BOSTON CELTICS 109-104
Primo posto della Eastern Conference nuovamente conquistato dai Brooklyn Nets, che battono Boston in una partita guidata fin dal secondo quarto (39-26 il parziale prima dell’intervallo lungo) e che vengono trascinati da un Kyrie Irving molto impreciso al tiro (15 punti con 4/19 dal campo e 0/6 dall’arco) che sfiora però la tripla doppia, fermandosi a 9 rimbalzi e aggiungendo ben 11 assist. Ancora senza Kevin Durant e James Harden, ci pensano i 20 punti di Joe Harris e i 19 di Jeff Green a regalare ai Nets la terza vittoria nelle ultime 6 partite. Jayson Tatum prova a tenere a galla Boston in un complicato primo tempo: nei primi due quarti mette a referto 25 dei suoi 38 punti totali, tirando 14/27 dal campo, 6/12 dall’arco e aggiungendo anche 10 rimbalzi e 4 assist.

HOUSTON ROCKETS-LOS ANGELES CLIPPERS 104-109
Privi ancora una volta di Kawhi Leonard, Serge Ibaka e Rajon Rondo, i Clippers riescono a piegare in trasferta i Rockets nonostante il clamoroso passaggio a vuoto in un terzo quarto da 11 punti segnati in 12 minuti. Houston, però, non ne approfitta, nonostante i 27 punti e 13 assist di John Wall, a cui si aggiungono i 24 punti 19 rimbalzi di Christian Wood e i 23 con 10 rimbalzi di Kelly Olynyk. L’uomo copertina del quarto successo consecutivo per L.A. è ancora una volta Paul George, che è autore di 33 punti e 14 rimbalzi in un match da 10/27 al tiro, 3/10 dall’arco, 4 assist e 7 palle perse. Sono poi altri cinque i giocatori in doppia cifra, con 19 punti di Reggie Jackson e 12 punti a testa di Patrick Patterson e Ivica Zubac

GOLDEN STATE WARRIORS-DENVER NUGGETS 118-97
Nel giorno del ritorno dei tifosi al Chase Center, Steph Curry festeggia l’occasione diventando protagonista di una vittoria che consente Golden State di consolidare il nono posto a Est. Alla sirena finale, infatti, sono 32 punti per il numero 30 degli Warriors, tirando 11/18 dal campo e 4/9 dall’arco con tanto di tripla che brucia la retina e regala il definitivo vantaggio alla squadra di San Francisco a tre minuti dalla sirena (+27 di plus/minus). Al resto pensa Draymond Green, il quale riesce a limitare un candidato MVP come Nikola Jokic, che non incide come al solito ed è costretto ad accontentarsi di 19 punti segnati con 7/16 al tiro, 6 assist e 6 rimbalzi. Il migliore realizzatore in casa Nuggets è Michael Porter Jr., che chiude con 26 punti e a referto.

ATLANTA HAWKS-MIAMI HEAT 118-103
Danilo Gallinari torna sul parquet e contribuisce alla vittoria fondamentale di Atlanta in chiave playoff. Gli Hawks, senza Clint Capela a causa di un problema alla schiena che lo costringe a fermarsi (così come la caviglia di Trae Young), si affidano ai 21 punti con 5/9 dall’arco e 8 assist di Bogdan Bogdanovic, a cui si aggiungono i 20 con 8 rimbalzi di John Collins: sesta vittoria nelle ultime otto gare per i padroni di casa. Il Gallo mancava in campo da 14 giorni: parte come al solito in questa regular season dalla panchina e chiude con 17 punti in 22 minuti, tirando 5/11 dal campo, 3/7 dall’arco e aggiungendo 5 rimbalzi a un match da +13 di plus/minus. Per Miami ci sono solo i 21 punti per Kendrick Nunn e i 19 realizzati da Jimmy Butler con 7 assist.

PORTLAND TRAIL BLAZERS-MEMPHIS GRIZZLIES 128-130
Ad avere la meglio nella sfida per il (virtuale) primo turno dei play-in sono i Grizzlies, più lucidi nel finale nello sfruttare gli errori di Portalnd, soprattutto grazie a Ja Morant. Il leader di Memphis realizza un’altra prestazione scintillante, chiudendo con 33 punti, 13 assist e zero palle perse in 36 minuti, tirando 11/17 dal campo e 10/12 ai liberi. Senza Jonas Valanciunas, ancora alle prese col protocollo per le commozioni cerebrali, a dargli man forte sono i 25 punti di Dillon Brooks (17 nel solo terzo quarto) e i 23 dalla panchina di Jaren Jackson Jr. in meno di 25 minuti. Altra sconfitta in un finale tirato per Portland: Damian Lillard non riesce a evitare la quarta sconfitta consecutiva dei suoi, nonostante i suoi 27 punti.

OKLAHOMA CITY THUNDER-WASHINGTON WIZARDS 109-129
La corsa playoff di Washington non si ferma: travolti anche i Thunder, giunti alla 13esima sconfitta consecutiva e incapaci di andare oltre i 20 punti a testa segnati da Darius Bazley e Theo Maledon e i 18 di Isaiah Roby e Lu Dort. Alla fine, per gli Wizards, sono 33 i punti a referto di Bradley Beal, protagonista di un avvincente testa a testa con Steph Curry nella corsa al ruolo di migliore realizzatore Nba: il numero 3 dei capitolini tira 12/24 dal campo, 4/6 dall’arco e aggiunge anche 6 rimbalzi e 3 assist. Quarta tripla doppia di fila per Russell Westbrook: 37 punti, 11 rimbalzi e 11 assist. Con questo successo Washington si porta al decimo posto in solitaria a Est, staccando di una partita sia Chicago che Toronto, al momento fuori dai playoff.

CHARLOTTE HORNETS-CLEVELAND CAVALIERS 108-102
Successo playoff per Charlotte, trascinata da un Miles Bridges scatenato nella ripresa nel permettere agli Hornets di recuperare le 10 lunghezze di svantaggio in un match per lui da 25 punti e 10 rimbalzi. A quota 25 anche PJ Washington (5/9 dall’arco e 5 rimbalzi) e Terry Rozier, in quella che per i padroni di casa è soltanto la seconda vittoria nelle ultime otto gare. A fare la differenza sono soprattutto le 17 palle perse dai Cavaliers, a fronte delle 5 degli Hornets (il loro minimo stagionale). Cleveland continua così ad affondare nell’ennesima regular season di transizione, nonostante un Collin Sexton da 28 punti a cui si aggiungono i 27 di Darius Garland.

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