NBA

Nba: i 76ers cadono a Portland, Curry ne fa 40 ai Magic. Bene Miami

I Blazers la spuntano nel finale grazie ad Anthony e Lillard, Steph trascina Golden State con 10 triple. Gli Heat espugnano Houston, vincono anche Boston e Indiana

  • A
  • A
  • A

Si ferma a due la serie di vittorie consecutive in Nba dei Philadelphia 76ers: a Portland, i Blazers vincono 118-114 sfruttando la precisione dalla lunetta di Anthony e Lillard negli ultimissimi secondi. Nelle altre partite, i Warriors superano Orlando 111-105 con 40 punti di Steph Curry (che segna 10 tiri da tre), la tripla-doppia di Butler è decisiva nel 101-94 di Miami a Houston. Boston batte 120-106 Toronto, Indiana espugna Detroit 111-95.

Getty Images

PORTLAND TRAIL BLAZERS-PHILADELPHIA 76ERS 118-114
Si interrompe dopo due successi consecutivi la serie positiva dei Sixers, che restano comunque ampiamente in testa nella Eastern Conference. La squadra allenata da Doc Rivers cade a Portland al termine di una partita equilibrata fino al termine, decisa da due tiri liberi di Carmelo Anthony (e dal successivo 2 su 2 dalla lunetta di Damian Lillard) negli ultimi 3 secondi e mezzo di partita. Non bastano così 35 punti di un ispirato Joel Embiid, che raccoglie anche 9 rimbalzi, né i 23 (con 11 rimbalzi e 9 assist a integrare il referto) di Ben Simmons, che fa 10/12 dal campo, tirando solo al di qua dell’arco da tre punti, come suo solito. Dall’altra parte, infatti, ci sono 30 punti di Lillard, che fa 14/15 dalla linea della carità mostrandosi glaciale nei momenti decisivi, e 24 di un Anthony che da sesto uomo realizza 4 triple su 5 tentativi e non trema nel finale quando è chiamato a rispondere alla tripla di Seth Curry (15 punti per l’ex dell’incontro), che aveva firmato il pareggio sul 114 quando mancavano 22 secondi al termine. Per Portland è il quarto successo nelle ultime sei: il momento difficile della seconda metà di gennaio sembra alle spalle.

GOLDEN STATE WARRIORS-ORLANDO MAGIC 111-105
La seconda vittoria consecutiva per la squadra allenata da Steve Kerr porta in calce la firma di un grande Steph Curry: inutile girarci troppo attorno, sono i 40 punti del due volte Mvp della regular season, che realizza ben 10 triple su 19 tentativi, a stendere una squadra in crisi totale, che a San Francisco ottiene il terzo ko consecutivo, il numero 15 nelle ultime 18 partite giocate. Certo, Curry fa molto da solo ma non tutto: la vittoria dei padroni di casa si materializza anche grazie a 21 punti di Andrew Wiggins, alla doppia-doppia da 17 punti e 10 rimbalzi di Kelly Oubre jr e all’intensità di un Draymond Green da 8 punti, 11 assist e 6 rimbalzi. Dall’altra parte il migliore è Nikola Vucevic con 25 punti e 13 rimbalzi, ma il montenegrino spara a salve realizzando 8 delle 23 conclusioni tentate. Al di là di questo, però, è l’intero roster a disposizione di coach Steve Clifford a sembrare non all’altezza di ripetere il risultato degli ultimi due anni, quando la franchigia della Florida ottenne l’accesso al primo turno di playoff.

HOUSTON ROCKETS-MIAMI HEAT 94-101
Due squadre dal momento di forma diametralmente opposto si affrontano al Toyota Center: il risultato finale conferma lo stato di grazia degli Heat, che dopo un inizio di stagione a dir poco complicato continuano la risalita in classifica grazie al quarto successo consecutivo, contro una Houston alle prese invece con il ko numero quattro di fila. A dominare il match, tanto dal punto di vista statistico quanto da quello psicologico, è Jimmy Butler, che realizza la decima tripla-doppia in carriera mettendo a tabellino 27 punti, 10 rimbalzi e altrettanti assist. È grazie alla sua prestazione, unita alla doppia-doppia da 10 punti e 13 rimbalzi di Bam Adebayo e ai 21 punti dalla panchina di Max Strus, che la squadra allenata da Erik Spoelstra prende il largo nella ripresa, approfittando anche per le uscite per infortunio, nel terzo quarto, di P.J. Tucker (8 punti per lui prima di lasciare il parquet per una contusione alla coscia) e Victor Oladipo (6 per l’ex Indiana, fuori per un problema alla caviglia sinistra). John Wall ed Erick Gordon segnano 17 punti a testa, ma non è sufficiente.

BOSTON CELTICS-TORONTO RAPTORS 120-106
Reduci da due sconfitte consecutive, entrambe ottenute in trasferta, i Celtics tornano nella propria arena (sempre senza tifosi) e ritrovano il successo, battendo i Raptors piuttosto agevolmente grazie all’inattesa prova da 24 punti (career-high) di Semi Ojeleye, giocatore al quarto anno da Southern Methodist che nelle sue prime tre stagioni Nba non avava superato i 3.4 punti di media. Contro la franchigia canadese, il 26enne di origine nigeriana mette a segno 24 punti con ben 6 triple a segno su 8 tentativi, guidando l’allungo dei suoi assieme ai 21 di Kemba Walker e ai 20 di un’altra sorpresa della serata, il rookie Payton Pritchard. Grazie a loro passa in secondo piano la serata difficile dei due leader offensivi in canotta biancoverde: Jayson Tatum segna infatti 17 punti con 5/13 dal campo, Jaylen Brown realizza una doppia-doppia ma ai 10 rimbalzi unisce appena 12 punti con un misero 3/14 complessivo. È comunque più che sufficiente per avere la meglio su una squadra cui invece non bastano 24 punti di Kyle Lowry e 23 di Pascal Siakam, e che interrompe una serie positiva di due partite in una giornata difficile anche per la decisione ufficiale di completare la stagione giocando le partite in casa a Tampa, in Florida, anziché a Toronto, a causa delle restrizioni anti-Covid per i viaggi all’estero.

DETROIT PISTONS-INDIANA PACERS 95-111
Non poteva esserci avversario migliore, per Indiana, per interrompere la serie di quattro sconfitte consecutive che stava minando non poco la fiducia degli uomini di Nate Bjorkgren: contro la squadra con il peggior record della Eastern Conference (e, da stanotte, dell’intera Nba assieme a Minnesota), i Pacers sfruttano al meglio cinque uomini in doppia cifra, guidati dai 26 punti di Domantas Sabonis, per volare dopo l’intervallo, con un parziale di 30-18 nel terzo periodo che di fatto indirizza la partita verso la squadra in trasferta. Detroit non riesce quindi a dare un minimo di continuità alla propria stagione, neanche dopo la bella vittoria contro Brooklyn: Jerami Grant, protagonista contro i Nets, si ferma stanotte a 9 punti con 4/17 dal campo, e non possono bastare i 18 di Josh Jackson, top scorer dei suoi partendo dalla panchina, per aprire quella che sarebbe stata la prima serie positiva della stagione.

Leggi Anche

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 comments