Nonostante la doppia doppia di LeBron James (18 punti e 15 assist), i Los Angeles Lakers vengono sorpresi allo Staples Center dagli Houston Rockets, che vincono 111-121 e ottengono la quarta vittoria consecutiva in Nba. Chi continua a non fermarsi sono i Milwaukee Bucks, che grazie al solito Giannis Antetokounmpo (36 punti e 20 rimbalzi) travolgono 112-101 Philadelphia. New Orleans vince 119-125 a Chicago, Nicolò Melli decisivo con 12 punti.
LOS ANGELES LAKERS-HOUSTON ROCKETS 111-121
I Rockets si sono convertiti a un quintetto particolarmente minuto, con PJ Tucker in posizione di centro, ma da quando è avvenuto i texani sembrano essere diventati letteralmente indomabili. Ne sanno qualcosa i Lakers, che rallentano la propria corsa allo Staples Center andando a perdere proprio contro Houston che in questo modo raccoglie invece la quarta vittoria consecutiva e inizia a farsi minacciosa alla spalle di Denver nella quarta posizione della Western Conference. Sono cinque gli uomini di Mike D'Antoni a raggiungere la doppia cifra, tra i quali spicca Russell Westbrook (41 punti), mentre il volto nuovo Robert Covington mette la sua firma con due triple a segno nel finale. Opaca la prova di James Harden (14 punti all'attivo, 3/10 al tiro), mentre in casa Lakers non bastano i 32 punti con 13 rimbalzi di Anthony Davis né la doppia doppia (18 punti e 15 assist) di LeBron James. E ora il primato di Conference sembra meno certo di quanto non lo fosse qualche settimana fa, quando certamente il clima intorno alla squadra era decisamente più allegro.
MILWAUKEE BUCKS-PHILADELPHIA 76ERS 112-101
Volano senza pause invece i Milwaukee Bucks, il cui ruolino parla ora di 44 vittorie e appena 7 sconfitte in 51 partite di campionato. L'ultima vittima del Fiserv Forum è Philadelphia, che sta vivendo un periodo opposto (è a quota quattro ko di fila) ma non dovrebbe vedere in alcun modo preguidicata quella qualificazione ai playoff che era stata conquistata nei mesi precedenti. Il problema dei Sixers è che contro i formidabili avversari la media al tiro è inferiore al 40%. Ma la realtà è che è la ventiduesima volta che avviene agli avversari dei Bucks, che oltre ad essere inarrestabili in attacco dispongono anche di una difesa granitica. E in attacco il grosso lo fa ancora una volta Giannis Antetokounmpo, con 36 punti e 20 rimbalzi che gli permettono di restare in linea con le incredibili medie personali di questa stagione (si pensi che i 30+15 sono stati oltrepassati per la quinta volta di fila). Phila manda a quota 25 punti Tobias Harris, ma contro questi Bucks non può bastare.
CHICAGO BULLS-NEW ORLEANS PELICANS 119-125
I Pelicans vincono a Chicago, grazie a un parziale di 31-19 nel terzo quarto al quale i Bulls non riescono a replicare, e il successo ha il volto del giovane prodigio Zion Williamson, ma anche quello del nostro Nicolò Melli. Il classe 2000, non al meglio fisicamente, porta a casa 21 punti grazie a una formidabile percentuale di 9/11 al tiro. L'azzurro parte invece dalla panchina, ma in 22 minuti incide grazie a 12 punti frutto anche di due triple a segno. Lo United Center vede i suoi beniamini cadere e il sogno playoff allontanarsi sempre più, nonostante il solito Zach LaVine faccia di tutto per tenere a galla Chicago con i suoi 22 punti, e nell'ultimo quarto Adam Mokoka vada a realizzarne addirittura 15. Ormai la partita era però in mano a New Orleans, sempre più a suo agio nei panni di mina vagante di questa seconda parte della Regular Season Nba.
PORTLAND TRAIL BLAZERS-SAN ANTONIO SPURS 125-117
Tra Portland e San Antonio è in corso un testa a testa che potrebbe tradursi in un dentro o fuori per i playoff, e anche per questo il successo interno dei Blazers è fondamentale: nell'attuale situazione, in caso di arrivo finale con un record identico, sarebbero loro a prevalere. Buona parte dei meriti sono ancora una volta di Damian Lillard, che con i suoi 26 punti e 10 assist è fondamentale per la franchigia dell'Oregon che applaude anche i 18 di Gary Trent (con 4 triple a segno nell'ultimo quarto). Giornata invece nera per gli Spurs, che pure mandano sei giocatori in doppia cifra e tre sopra quota 20, guidati da un Trey Lyles che trova anche la doppia doppia (23 punti e 10 assist). Chi non partecipa alla battaglia è Marco Belinelli, pure positivo contro i Lakers ma che a Portland gioca tre minuti scarsi nel corso del secondo quarto e non trova mai il canestro: la sua partita finisce in quel momento.
NEW YORK KNICKS-ORLANDO MAGIC 105-103
New York almeno un po' cambierà faccia (non fosse altro che per l'addio di Marcus Morris), ma il periodo della squadra rimane positivo. I Knicks vincono infatti la terza partita consecutiva di una stagione che stanno cercando di rendere un po' meno dimenticabile, e al Madison Square Garden schiantano una Orlando che deve solo ringraziare le difficoltà di Chicago e Detroit a giustificare un ottavo posto in Eastern Conference che in Florida sembrano voler fare di tutto per non conservare. Julius Randle e Taj Gibson con i loro 22 e 19 punti mettono le firme sul successo newyorkese (mai quest'anno i Knicks hanno vinto più di tre partite consecutive), mentre in casa Magic solo Nikola Vucevic prova a tenere alto l'onore dei suoi. Ma i 25 punti che mette a referto non bastano, e Orlando perde la settima partita delle ultime otto giocate. Un ruolino di marcia certamente non da playoff.
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