Il big match della notte Nba è senza dubbio Houston-Golden State. Hanno la meglio i campioni in carica, che battono per la prima volta i texani in questa regular season: finisce 106-104, con 30 punti di Thompson e 29 di Harden. Russell Westbrook con la 26esima tripla doppia stagionale (la numero 130 in carriera) trascina Oklahoma al successo per 108-96 su Brooklyn. Miami schianta Detroit 108-74 e respira in ottica playoff.
HOUSTON ROCKETS-GOLDEN STATE WARRIORS 104-106
La missione è sempre la stessa: battere Golden State. Un chiodo fisso per Houston (42-26), che in questa stagione ha già fatto tre scherzi ai campioni in carica. Ancor più se i Rockets vengono da nove vittorie di fila. Ma in casa Warriors (46-21) evidentemente ci si sta iniziando a preparare alle grandi sfide dei playoff: senza Durant (infortunato alla caviglia destra), Thompson realizza 30 punti e Cousins ottiene il suo season-high (27). Klay raggiunge 203 triple in stagione: è l'unico nella storia insieme a Curry con più di 200 triple per sette anni consecutivi. L'inizio di gara è di marca Golden State, che va sul +12 nel primo tempo, ma Houston è brava a limare il gap fino al -2 dell'intervallo (54-52). Una tripla di Gordon dà ai Rockets il primo vantaggio del match, poi un'altra bomba di Tucker vale il 60-56. GS ricuce e poi allunga con un 9-2 in cui Curry (24 a referto) realizza cinque punti. Il terzo quarto finisce 85-78 per la squadra di coach Kerr, che poi grazie al 7-0 all'inizio del quarto parziale va sul +14. I texani sono bravi a restare sempre nel match: un gioco da tre di Chris Paul (24 punti) dà il -1 a Houston (104-103) con 10.8 secondi da giocare, poi nella battaglia dalla lunetta Curry è più freddo di Harden (29 punti, solo 2/12 da tre). Il secondo tiro libero di "The Beard" colpisce il ferro, sul rimbalzo è Iguodala ad avere la meglio. Finisce 106-104 per GS, prima a Ovest con quattro gare e mezzo di vantaggio su Houston, quarta.
OKLAHOMA CITY THUNDER-BROOKLYN NETS 108-96
31-12-11. Sono i numeri della 26esima tripla doppia stagionale (la numero 130 in carriera) di Russell Westbrook. Stavolta a fare la differenza non sono tanto i canestri, quanto gli assist, ben 10 nella ripresa. Un cambio di passo che segue l'andamento del punteggio, perché Brooklyn (36-34) a inizio gara mette in difficoltà i padroni di casa, andando anche sul +17 e conducendo 52-42 all'intervallo, grazie anche a 11 punti di Spencer Dinwiddie (saranno 25 in totale). OKC tira solo con il 35.6% dal campo e non bastano i 17 punti del suo fenomeno. Oklahoma (42-26) però realizza 20 punti nei primi 3'41" del terzo quarto e riprende in mano le redini del match, senza più lasciarle. Già avanti 80-78 al 36', OKC allunga nel quarto finale. Una tripla di Westbrook (7-5-5 negli ultimi 12') vale il 100-87 che chiude con cinque minuti di anticipo il match, finito poi 108-96. OKC terza a Ovest, Brooklyn sesta a Est.
MIAMI HEAT-DETROIT PISTONS 108-74
Se tiri con il 36% e vieni dominato a rimbalzo per 51-37, se dall'arco ne realizzi 8 su 37 e soprattutto fai otto punti nel terzo quarto, non puoi sorprenderti di perdere di 34. Ed è quanto successo ai Pistons (34-33) all'AmericanAirlines Arena. Per Detroit è la seconda peggior sconfitta stagionale: peggio solo il -37 subito da Indiana a dicembre. Il match esiste fino al 54-49 dell'intervallo. Poi Detroit spegne la luce, Miami (32-35) prende il largo con un clamoroso 21-0 in apertura di ripresa e gestisce fino al 108-74 finale. Gli Heat mandano sette giocatori in doppia cifra: Winslow (il topscorer con 16 punti), Adebayo, Richardson, Waiters, Whiteside, Dragic e Wade. In casa Pistons il piatto piange: solo in tre ne fanno almeno 10, e Griffin pur realizzando solo 13 punti è il migliore. Non è neanche la serata di Drummond (5 punti), uscito per falli con 6'30" da giocare. Per Miami è la più netta vittoria in stagione, un successo che le dà respiro in chiave playoff: la squadra di Spoelstra è ottava a Est davanti a Orlando. Detroit, sempre nella Eastern Conference, è settima, ma giocando così non può dormire sogni tranquilli.
PHOENIX SUNS-UTAH JAZZ 97-114
I 26 punti di Mitchell (16 arrivano nella ripresa), uniti ai 18 di Favors e Gobert (che porta a casa 20 rimbalzi), danno a Utah una vittoria importante in chiave playoff, perché con questo successo i Jazz (38-29) interrompono la striscia negativa di due partite e raggiungono i Clippers al settimo posto nella Western Conference. Vero che Phoenix non è l'avversario più probante della lega, ma i Suns venivano da quattro vittorie su cinque (di cui una contro Golden State) e possono contare su un grande Devin Booker, autore di 27 punti. Vanno anche avanti nel secondo quarto, prima di essere travolti dal 9-0 di Utah, determinante per il 53-43 dell'intervallo. I Jazz nella ripresa si portano anche sul +14, ma Phoenix trova un 12-2 che la riporta nel match. Due liberi di Booker danno il 75-75 nelle fasi finali del terzo quarto. Poi i Jazz dilagano nell'ultimo parziale, guidando anche di 21 lunghezze, gap accorciato fino al +17 conclusivo.
WASHINGTON WIZARDS-ORLANDO MAGIC 100-90
Bradley Beal (23 punti), Thomas Bryant (21 con 10 rimbalzi) e Jabari Parker (19 punti) sono i fattori determinanti per il successo di Washington su Orlando, molto importante in chiave playoff. Sconfitta pesante per i Magic (non bastano 20 punti e 14 rimbalzi di Vucevic), se è vero quello che dice Fournier: «Non stiamo giocando da squadra che vuole andare ai playoff». In effetti Orlando (31-38) si trova sempre a inseguire, compreso il 61-53 dell'intervallo, e a nulla vale il parziale di 8-0 che apre la ripresa, perché Washington (29-39) scappa via negli ultimi 12', prima con un break di 11-2 chiuso da sei punti di Parker, poi con il 94-84 firmato con una tripla di Beal a 3'48" dalla sirena. I Wizards dovevano vincere per sperare ancora nei playoff: adesso sono undicesimi, a due vittorie dai Magic, noni.
ATLANTA HAWKS-MEMPHIS GRIZZLIES 132-111
Si sfidano il miglior attacco (Atlanta) e la miglior difesa (Memphis) tenendo conto delle partite successive all'All-Star break. La spunta l'offensiva degli Hawks (24-45). E di gran lunga, a vedere le cifre. I Grizzlies (28-41) subiscono 72 punti nel primo tempo (season-high) e devono inseguire di 11. Due triple consecutive dalla lunga distanza di Young e Prince portano gli Hawks sull'80-62 a inizio terzo quarto, e il vantaggio sale addirittura a 23 con una schiacciata di Collins. Memphis recupera fino al -15, poi la tripla di Huerter (4/6 dall'arco) e una schiacciata in alley-oop di Len su assist di Carter danno il 110-87 alla squadra di Pierce, che deve solo controllare nel periodo finale. A Memphis non bastano i 33 punti di Miles, per Atlanta il topscorer è Collins (27 punti con 11/17 dal campo). I Grizzlies vedono interrompersi la striscia di tre vittorie consecutive in una partita che non contava niente in chiave playoff per entrambe le squadre.
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