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Nba: Golden State va ko contro Indiana, successi per Boston e Oklahoma

Thunder e Celtics mantengono la vetta delle rispettive Conference, vittoria anche per Minnesota. Cadono i Warriors, i Lakers battono Philadelphia. Sorridono i Clippers, male Miami

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Nba: Golden State va ko contro Indiana, successi per Boston e Oklahoma - foto 1
© Getty Images

La notte dell'Nba non causa scossoni in vetta alle due Conference. A Est prosegue il dominio dei Celtics, che regolano agevolmente i Pistons (129-102), mentre a Ovest non sbagliano i Thunder: Oklahoma sconfigge i Raptors (123-103) e mantiene a debita distanza Minnesota, che resta terza col successo sui Cavs. Indiana sconfigge Golden State, i Lakers regolano i 76ers. Sorridono i Clippers, brutto ko per Miami. Nulla da fare anche per gli Spurs.

DETROIT PISTONS-BOSTON CELTICS 102-129
L'intraprendenza dei Detroit Pistons contro i Boston Celtics dura solo un quarto, nel quale i padroni di casa volano sul +2 (34-32) prima di arrendersi alla forza degli ospiti, che ottengono l'ottava vittoria consecutiva. Il momento di svolta avviene con un secondo quarto da 37-19, poi ai Celtics basta gestire e ampliare il vantaggio fino al 129-102 finale. Senza Jayson Tatum e Jrue Holiday, il trascinatore è sempre Jaylen Brown, che chiude con 33 punti e un ragguardevole 13/19 al tiro. Alle sue spalle Pritchard (20) e il duo formato da Porzingis e White, con quest'ultimo che va a mettere a referto anche 11 rimbalzi. Nei Pistons il migliore è Wiseman (24), che precede Ivey (16) e Cunningham (15), ma questi numeri non bastano ad evitare la quinta sconfitta di fila. Detroit, tuttora senza l'infortunato Fontecchio, scivola in ultima posizione a Est: 12-58 lo score, condiviso coi Washington Wizards. Restano saldamente in testa invece i Boston Celtics, con 56 vittorie e 14 sconfitte. 

TORONTO RAPTORS-OKLAHOMA CITY THUNDER 103-123
Vetta mantenuta anche per gli Oklahoma Thunder, che rimontano a loro volta dopo un primo quarto sottotono con un secondo periodo dirompente (21-35) e travolgono i Raptors, sconfitti 123-103 per quello che è il loro nono ko consecutivo. Una formazione in caduta libera perde anche Gary Trent Jr. e si ritrova con pochissime opzioni per sconfiggere i Thunder, che giocano a marce basse e fanno ruotare tutta la loro rosa, ritrovandosi ugualmente a dominare. Il migliore è Shai Gilgeous-Alexander, con 23 punti e 8 assist nel suo Canada, precedendo Jalen Williams (20) e un Holmgren da 18 punti e 10 rimbalzi: vola in doppia cifra tutto il quintetto di Okc, per un totale di sette giocatori con dieci o più punti. Nelle fila dei padroni di casa, invece, l'unica gioia arriva dal rookie Gradey Dick: 21 punti per lui con 4/7 da tre. Il migliore alle sue spalle è Olynyk (16), in una squadra mal assortita e falcidiata dagli infortuni, e i Pistons si confermano in caduta libera col 12° posto e uno score di 23-47 nell'Eastern Conference. Resta prima Okc a Ovest, con quattro successi di fila e un bottino di 49-20. 

MINNESOTA TIMBERWOLVES-CLEVELAND CAVALIERS 104-91
Rispondono subito i Minnesota Timberwolves, che si mantengono al terzo posto della Western Conference (48-22), inseguendo Okc (49-20) e Denver (49-21), e vincono una sfida d'alta classifica. I Cleveland Cavaliers, privi di Mitchell e Mobley, vengono travolti in una ripresa senza storia dal punto di vista del punteggio (58-42), che vede i T'Wolves rimontare dai tre punti di svantaggio e costruirsi la vittoria. Il migliore è Mike Conley con 21 punti, precedendo Naz Reid, ma la prova che sposta gli equilibri è quella di Anthony Edwards: 16 punti e 13 rimbalzi per lui, in una squadra che ne porta sei in doppia cifra. Tra questi non c'è il rientrante Rudy Gobert, che sfiora la doppia doppia con 9 punti e 14 rimbalzi. Sei su otto in doppia cifra anche per i Cavs, ma le ottime prove di Garland (19) e LeVert (16), sommate alla doppia doppia di Allen (15+13), non bastano per evitare il ko. Cleveland resta così terza nell'Eastern Conference (43-27) e si dimostra inerme contro la pari grado della Western Conference. 

PORTLAND TRAIL BLAZERS-LOS ANGELES CLIPPERS 117-125
I Clippers non corrono rischi e dilagano sin dal primo quarto contro i Portland Trail Blazers, che subiscono un periodo da 42-27 e si risvegliano solo nel quarto e conclusivo tempo, dopo essere scivolati ad oltre venti punti di distanza. Qui Los Angeles sente qualche brivido ma, nonostante un parziale di 37-24 che sancisce il punteggio finale di 125-117, resta sempre in controllo. Decisiva la grande prova di Paul George, che tira 10/14 dal campo e chiude con 31 punti, precedendo Kawhi Leonard (22) e Mann (20). Doppia doppia da 15 punti e 10 assist, invece, per James Harden nella gara che consolida il quarto posto dei Clippers a Ovest (44-25), dove Portland resta penultima (19-51). Ai Blazers non bastano i 24 punti con 10 assist di Scoot Henderson, che prova per la prima volta a trascinare la squadra, precedendo Kris Murray (21) e Banton (17). Arriva l'ennesimo ko stagionale per una formazione davvero mal assortita, nonostante qualche sporadico guizzo. 

GOLDEN STATE WARRIORS-INDIANA PACERS 111-123
La sfida ai Pacers non sorride ai Golden State Warriors, che vengono dominati in area (60-46) e travolti con un terzo quarto sontuoso (36-21) dai Pacers, vittoriosi per 123-111 al Chase Center. Sono gli ospiti a spezzare un avvio decisamente equilibrato, che vede i Warriors chiudere avanti di uno al riposo prima della svolta. Curry chiude con un inusuale 9/24 dal campo che è l'emblema della gara dei suoi, incapaci di essere efficaci da tre punti (29.2% la percentuale). Steph trova 25 punti e 11 rimbalzi, precedendo Klay Thompson (17) e la doppia doppia di Podziemski (13+10), ma non riesce a incidere realmente sulla gara ed evitare il ko dei suoi, che restano decimi e chiudono la zona play-in della Western Conference (36-33). Risulta determinante eccome, invece, Tyrese Haliburton coi suoi 26 punti e 11 assist. C'è la mano del play nella grande prestazione di Siakam, che chiude con 25 punti e 16 rimbalzi precedendo nel tabellino Nembhard (17) e Myles Turner (14+10). I Pacers ne portano sei in doppia cifra e consolidano il loro posto nell'Eastern Conference, che vorrebbe dire playoff diretti (40-31): sono sei le vittorie consecutive per Haliburton e compagni. 

LOS ANGELES LAKERS-PHILADELPHIA 76ERS 101-94
L'ennesima prestazione sottotono, con un punteggio basso e il crollo nell'ultimo quarto (26-18) dopo che si erano portati in vantaggio a metà gara, conferma la fragilità dei Philadelphia 76ers e la loro inconsistenza ad alto livello senza il lungodegente Joel Embiid. La squadra poggia letteralmente sulle spalle di Tyrese Maxey, che fa il possibile con 27 punti e trova una buona spalla in Kelly Oubre Jr. (19), ma alle loro spalle rende solo un Tobias Harris da 16 punti e 13 rimbalzi. L'attacco dei Sixers è asfittico e arriva così un altro ko, che consolida la settima posizione in tandem con Miami (38-32). Successo pesante, invece, per i Lakers: Anthony Davis è il trascinatore con 23 punti e 19 rimbalzi, precedendo LeBron James (20) e un terzetto a 14 punti (Hachimura, Reaves e D'Angelo Russell). Queste prestazioni, sommate, danno vita alla vittoria per 101-94 e al consolidamento del nono posto a Ovest: 38-32 lo score dei Lakers, il medesimo dei rivali nell'altra Conference. 

MIAMI HEAT-NEW ORLEANS PELICANS 88-111
Brutto crollo dei Miami Heat, che vengono travolti in quella che è una grande rivalità recente. L'ultima sfida contro i Pelicans si era conclusa infatti con un accenno di rissa e quattro espulsi, ma in campo non c'è traccia di animosità per questo precedente. Il match scorre liscio e, dopo essersi portati in vantaggio a metà gara (46-42), gli ospiti decollano fino a sigillare la partita con un ultimo quarto da 35-22, che vale la vittoria per 111-88 in Florida. Tutta la squadra degli Heat non gira e lo dimostrano le statistiche e le percentuali: 31/86 dal campo per una formazione che ha in Jimmy Butler (17) il suo top-scorer, precedendo Swider (14) e Rozier (13). Discreto il contributo di Bam Adebayo, con 12 punti e 10 rimbalzi, ma questi dati impallidiscono di fronte a quelli dei rivali. Senza l'infortunato Brandon Ingram, i Pelicans trovano la sontuosa prestazione di CJ McCollum: 30 punti, 7 assist, 5 rimbalzi e 6/12 da tre. Alle sue spalle Alvarado (17) e Murphy (14), in quella che è un'autentica serataccia per Zion Williamson: solo quattro punti e 2/7 dal campo in 25'. I Pelicans restano quinti a Ovest (43-27), settimo posto in coabitazione a Est per Miami (38-32). 

SAN ANTONIO SPURS-MEMPHIS GRIZZLIES 97-99
Una prova sontuosa di Victor Wembanyama non basta a far esultare i San Antonio Spurs, che subiscono l'ennesima sconfitta stagionale contro i Memphis Grizzlies. Il match inizia bene per coach Pop e i suoi col +12 nel primo quarto, che viene subito vanificato: Memphis torna in gioco e inizia una sfida punto a punto, decisa dal canestro di Jaren Jackson Jr. negli ultimi secondi. Quest'ultimo è il migliore dei Grizzlies con 28 punti, precedendo Scottie Pippen Jr. (18) e il duo composto da LaRavia e Aldama, con 15 punti e 13 rimbalzi per lo spagnolo. Numeri che bastano per la vittoria degli ospiti, che si dimostrano più squadra di una versione tuttora slegata degli Spurs: San Antonio tira al 38.9% dal campo e riesce nell'impresa di sprecare una prova da novanta della sua stella. Victor Wembanyama, che ha l'unico cruccio di aver sbagliato la tripla della vittoria sulla sirena, chiude infatti con 31 punti e 16 rimbalzi precedendo Vassell (27): sono ben 38 le sue doppie doppie in 62 gare (su 70) disputate per Wemby, eppure fioccano le sconfitte. San Antonio resta così ultima nella Western Conference (15-55), dove i Grizzlies sono terzultimi (24-47). 

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