Nba: Belinelli piega Milwaukee

L'azzurro ne mette 16 nella vittoria sui Bucks, gli Warriors trattengono il respiro per l'infortunio a Kevin Durant

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I San Antonio Spurs non si fermano più. Quinta vittoria consecutiva per Belinelli e compagni, che superano 121-114 Milwaukee, anche grazie a 16 punti dell'azzurro. Crollano i Golden State Warriors, piegati alla Oracle Arena da Phoenix 115-111. A preoccupare Kerr, però, è soprattutto l'infortunio di Kevin Durant, uscito dal parquet con un problema alla caviglia. Tutto facile per Toronto e Philadelphia, che superano Miami (125-104) e Indiana (106-89).

SAN ANTONIO SPURS-MILWAUKEE BUCKS 121-114
Qualcuno provi a fermare i San Antonio Spurs. Quinta vittoria in fila per gli Speroni che, all'AT&T Center, superano 121-114 i Milwaukee Bucks, la miglior squadra della lega. Una prova convincente per gli Spurs, capaci di rimontare ben 15 punti di svantaggio, mandando cinque uomini in doppia cifra. Il miglior marcatore è il solito LaMarcus Aldridge, che ne mette 29 con 15 rimbalzi, a cui si aggiungono i 28 di DeMar DeRozan. Ottimo anche il contributo di Marco Belinelli: 16 punti, con 4/8 dall'arco. A Milwaukee non basta la solita prova di Giannis Antetokounmpo, che chiude con 27 e 13 rimbalzi. Ad accompagnare il greco ci sono altri cinque giocatori in doppia cifra, guidati dai 21 di Eric Bledsoe, il più terrorizzato sul parquet durante l'ennesima invasione di pipistrelli. Milwaukee (50-17) resta la squadra con il miglior record della Nba, mentre San Antonio (38-29) sale al settimo posto nella Western Conference, mettendo 4 partita di vantaggio sui Sacramento Kings.

GOLDEN STATE WARRIORS-PHOENIX SUNS 111-115
Peggio di così non poteva andare. Una notte da dimenticare per Golden State che, contro i Phoenix Suns, perde partita e Kevin Durant. Nel più classico dei testa-coda, gli Warriors si arrendono 111-115, e incassano la sesta sconfitta casalinga nelle ultime 10 partite giocate: un vero e proprio campanello d'allarme. La sfida si decide solo nell'ultimo quarto, quando un indiavolato Devin Booker realizza 13 punti consecutivi, che tagliano le gambe ai padroni di casa. Alla sirena finale sono 37 i punti del numero 1 dei Suns, a cui aggiunge anche 8 rimbalzi e 11 assist. Agli Warriors, invece, non bastano i 28 punti di Klay Thompson e i 25 di Kevin Durant, uscito anzitempo dal parquet per un problema alla caviglia. E sono proprio le condizioni del numero 35 a preoccupare Steve Kerr: "Speriamo non sia nulla di grave". Nonostante la sconfitta, Golden State (45-21) resta al primo posto nella Western Conference, mentre Phoenix festeggia la sedicesima W stagionale.

PHILADELPHIA 76ERS-INDIANA PACERS 106-89
Il rientro sul parquet di Joel Embiid coincide con il ritorno al successo dei 76ers. Contro Indiana, Philadelphia si impone 106-89 grazie a un secondo tempo letteralmente dominato. Dopo una partenza sprint, con il caldissimo Bojan Bogdanovic a spaventare i padroni di casa, l'attacco dei Pacers si inceppa, e Philadelphia ne approfitta per scavare il solco grazie ai 33 punti con 12 rimbalzi del centro camerunense. A questi si aggiungono i 16 punti di Tobias Harris e i 15 di Ben Simmons, che cattura 4 rimbalzi e distribuisce 6 assist. Nella disastrosa serata al tiro di Indiana (37% di squadra), sono solo tre gli uomini in doppia cifra, guidati dai 18 (con 5 rimbalzi) di Bogdanovic. Ora la situazione inizia a farsi preoccupante per la squadra di coach Nate McMillan, che sembra avere terminato la benzina: è il quinto ko nelle ultime sette partite, che costringe Indiana (42-25) al quarto posto a Est. Grazie a questo successo, invece, i Sixers (42-25) piazzano il sorpasso proprio sui Pacers, e salgono al terzo posto.

DALLAS MAVERICKS-HOUSTON ROCKETS 93-94
Gli Houston Rockets non sono James Harden dipendenti. Nella serata in cui 'il Barba' decide di tirare un po' il fiato, lasciando le chiavi dell'attacco in mano a Eric Gordon, i Razzi texani raccolgono un importante successo nel derby contro Dallas: 93-94 il punteggio finale. I Mavericks sfiorano solo la vittoria, con l'ultimo tentativo di Jalen Brunson che viene stoppato dal solito, immarcescibile Chris Paul. Alla sirena finale sono 20 i punti di James Harden che, per la prima volta dopo 43 partite consecutive, non chiude come migliore realizzatore della propria squadra. Sono 26, infatti, i punti di Eric Gordon, ai quali si aggiunge anche la doppia doppia da 17+12 di Clint Capela. Per Dallas, invece, più della sconfitta, preoccupano le condizioni del ginocchio di Luka Doncic, che chiude comunque con una prova più che convincente: 19 punti, 15 rimbalzi e 9 assist. Sono 18, invece, i punti del rookie Brunson, che ha però il demerito di avere fallito l'appuntamento con il buzzerbeater della vittoria.

DETROIT PISTONS-CHICAGO BULLS 131-108
I Detroit Pistons si confermano la miglior squadra della lega dalla pausa per l'All-Star Game. Contro Chicago arriva l'ennesima vittoria, la numero 8 consecutiva, che consacra sempre più i Pistoni al ruolo di vera e propria mina vagante nei playoff a Est. Dopo il successo di due giorni fa allo United Center, i Pistons si ripetono anche alla Little Caesars Arena 131-108. Decisivi per i Pistons i due quarti centrali, in cui piazzano un parziale di 72-48, che spacca la partita. Il miglior realizzatore per Detroit è ancora una volta Blake Griffin, che chiude con 28 e 6 rimbalzi, a cui si aggiunge l'ennesima doppia doppia di Andre Drummond: 16 punti e 15 rimbalzi. A Chicago, priva dell'infortunato Zach LaVine, non bastano i 34 punti della coppia Otto Porter Jr-Lauri Markkanen e i 18 di Wayne Seldon, in uscita dalla panchina. Detroit (34-31) consolida così il sesto posto nella Eastern Conference, mentre per Chicago (19-49) arriva la quarta sconfitta nelle ultime cinque partite.

MIAMI HEAT-TORONTO RAPTORS 104-125
La sconfitta dei Milwaukee Bucks riaccende le speranze dei Toronto Raptors che, senza Kawhi Leonard, superano i Miami Heat con un perentorio 125-104. Match mai in discussione per i canadesi, che dominano dall'inizio alla fine, mandando la bellezza di otto uomini in doppia cifra. Un vero e proprio clinic per la squadra di Nick Nurse, che tira con il 56% dal campo e il 52% da tre punti. Il miglior realizzatore è Kyle Lowry, che ne mette 24 con 10 assist, ai quali si aggiungono i 20 di Pascal Siakam e i 15 di Norman Powell. Miami, invece, fatica a contenere lo strapotere fisico e tecnico dei Raptors, che stravincono il duello sotto ai tabelloni e trovano 32 assist nei 42 canestri segnati. Il migliore per i padroni di casa è Bam Adebayo, che chiude con 19 punti a cui aggiunge anche 6 rimbalzi. Grazie a questa vittoria, Toronto (48-19) accorcia in classifica nei confronti di Milwaukee, mentre si complica la situazione per Miami (31-35), ottava ma con una sola partita di vantaggio su Orlando e Charlotte.

ATLANTA HAWKS-NEW ORLEANS PELICANS 128-116
Si rivede sul parquet Anthony Davis, che resta in campo 21 minuti, segnando 15 punti e catturando 8 rimbalzi, ma la musica non cambia per New Orleans. Contro Atlanta arriva la terza sconfitta consecutiva: 128-116 il punteggio finale. Nella serata in cui Trae Young si prende un turno di riposo, a non fare rimpiangere il rookie, ci pensa un altro giovane interessantissimo, Kevin Huerter, che chiude con 27 punti (17 arrivano solo nel secondo periodo). A questi, si aggiungono la doppia doppia del solito John Collins (23 punti e 10 rimbalzi) e i 19 punti di Alex Len. Dall'altra parte, invece, ottime prove individuali per tanti, ma a mancare è sempre la vittoria. Elfrid Peyton chiude addirittura in tripla doppia (15 punti, 10 rimbalzi e 10 assist), mentre Julius Randle e Frank Jackson ne mettono 23 a testa. Da dimenticare, invece, l'esordio dell'ex Olimpia Milano Dairis Bertans, che chiude con 0 punti in 6 minuti sul parquet nei quali ha il difficile compito di provare a marcare Huerter.

MEMPHIS GRIZZLIES-ORLANDO MAGIC 105-97
I Memphis Grizzlies non hanno più obiettivi per questa stagione, in cui ormai non possono più centrare i playoff. Ciononostante non sono in vena di fare sconti a nessuno, nemmeno a chi, come Orlando, è in piena lotta per la post season. Contro i Magic finisce 105-97 nel segno di Mike Conley, divenuto l'unico vero leader tecnico ed emotivo della squadra dopo la partenza di Marc Gasol. Il playmaker di Memphis chiude con una prova maiuscola da 26 punti, realizzandone 14 nell'ultimo e decisivo periodo. A questa, si aggiunge la prova convincente di Avery Bradley, che ne mette 21, e quella incolore di Jonas Valanciunas (12 punti e 8 rimbalzi). Per Orlando, che inciampa nuovamente nel proprio cammino verso i playoff, non basta il solito Nikola Vucevic da 26 punti e 10 rimbalzi. Troppo scarso, infatti, il contributo del supporting cast, con il solo Terrence Ross a provare a fare la differenza in uscita dalla panchina (15 punti per lui alla sirena finale).

MINNESOTA TIMBERWOLVES-NEW YORK KNICKS 103-92
Ciò che maggiormente preoccupa di New York è come, ormai, ci si sia quasi abituati alla mediocrità. Analizzando la partita contro Minnesota, sembra quasi 'normale' che i Knicks abbiano perso 103-92 nonostante ai T'Wolves mancassero sia Karl-Anthony Towns che Andrew Wiggins per infortunio. I padroni di casa, contro la peggior squadra della lega, trovano risorse inattese in Taj Gibson, che chiude con 25 punti e 8 rimbalzi, e in Jeff Teague, che mette a segno una doppia doppia da 20 punti e 10 assist. Solo 8 minuti in campo, invece, per Derrick Rose, che trova appena 4 punti. Tra le fila dei Knicks, il migliore è Damyean Dotson, che chiude con 26 punti, ai quali si aggiungono i 15 di Allonzo Trier e i 26 della coppia Knox-Smith Jr. Con questa sconfitta, New York (13-54) difende il peggior record di tutta la Nba, mentre Minnesota (32-35) trova la seconda vittoria consecutiva, che le permette di scavalcare i Los Angeles Lakers in classifica e di piazzarsi al decimo posto nella Western Conference.

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