Il 'Gallo' ne mette 34 e trascina i Clippers alla vittoria contro i Thunder, gli Warriors si aggiudicano lo scontro al vertice a Ovest
In Nba quarta vittoria consecutiva per i LA Clippers che, grazie alla notte magica di un ispirato Danilo Gallinari (34 punti e 6 rimbalzi), superano Oklahoma City 118-110 e salgono al settimo posto a Ovest. Tutto facile per Golden State, trascinata al successo nello scontro al vertice contro Denver (122-105) dai 39 punti di Klay Thompson. Vittorie per Toronto e Houston, che superano rispettivamente New Orleans (127-104) e Philadelphia (107-91).
LOS ANGELES CLIPPERS-OKLAHOMA CITY THUNDER 118-110
I Los Angeles Clippers calano il poker e compiono un importante passo avanti in ottica dei playoff. Grazie alla notte magica di un ispiratissimo Danilo Gallinari, autore di una prova maiuscola da 34 punti (massimo in carriera con la maglia di LA), i Clips superano Oklahoma City 118-110 e sorpassano San Antonio in classifica. Oltre al 'Gallo', che segna 15 punti nel solo primo quarto, da incorniciare anche la notte da record di Lou Williams. Il sesto uomo di LA chiude con 40 punti, che gli permettono di superare Jamal Crawford e di diventare il giocatore più prolifico di sempre in uscita dalla panchina. Proprio i canestri di Williams nel finale consentono alla squadra di Doc Rivers di piegare le resistenze di OKC, costretta a rinunciare a Russell Westbrook (32 punti con 8 rimbalzi e 7 rimbalzi), dopo il sesto fallo compiuto proprio ai danni di Gallinari (bravissimo a prendersi lo sfondamento). Grazie a questo successo, Los Angeles (38-29) mette quattro partite e mezzo di vantaggio nei confronti dei Kings, noni. OKC (40-26), invece, scivola in quarta posizione, superata dagli Houston Rockets di James Harden.
GOLDEN STATE WARRIORS-DENVER NUGGETS 122-105
I Golden State Warriors cancellano subito la brutta sconfitta incassata contro Boston a domicilio e si aggiudicano lo scontro al vertice della Western Conference contro Denver: 122-105 il punteggio finale in favore dei Guerrieri della Baia. I campioni in carica, trascinati da un super Klay Thompson (39 punti per lui), partono subito fortissimo, chiudendo avanti all'intervallo lungo sul comodo +17. Denver, che tira con il 37% di squadra, non riesce a reagire nonostante i cinque uomini in doppia cifra. Oltre al già citato Thompson, coach Kerr può contare anche sui 26 di Kevin Durant e i 30 della coppia Curry-Cousins: numeri che raccontano la spaventosa forza del quintetto base di Golden State. A Denver, invece, non bastano i 34 punti di Monte Morris e Malik Beasly in uscita dalla panchina. Sono 16, con 6 rimbalzi, invece, quelli raccolti da uno spento Nikola Jokic. Grazie a questa vittoria, gli Warriors (45-20) si confermano la prima forza della Western Conference, allungando proprio sui Nuggets (43-22), secondi.
NEW ORLEANS PELICANS-TORONTO RAPTORS 104-127
Tutto facile anche per i Toronto Raptors, che si sbarazzano senza troppi patemi di New Orleans: 127-104 il punteggio finale per i canadesi. Trascinati dai 31 punti di Kawhi Leonard, i Raptors, dopo un primo tempo equilibrato, allungano nella ripresa, piazzando un break di 29-19 nel terzo periodo, che spacca in due la partita. All’ennesimo trentello dell’ex San Antonio Spurs, si aggiungono la tripla doppia di uno scatenato Kyle Lowry (13 punti, 11 rimbalzi e 12 assist) e la doppia doppia (12 punti e 11 rimbalzi) di Serge Ibaka, in uscita dalla panchina. New Orleans, falcidiata dagli infortuni e priva di Anthony Davis (problemi alla schiena) e Jrue Holiday (strappo addominale), lotta finché può, ma deve alzare bandiera bianca al cospetto della corazzata di coach Nick Nurse, troppo superiore sotto ogni aspetto. Il miglior marcatore per i Pelicans è Frank Jackson, che chiude con 20 punti e 6 rimbalzi, e che deve sopperire anche all'infortunio di Jahlil Okafor (distorsione alla caviglia). Toronto (47-19) resta saldamente al secondo posto nella Eastern Conference, mentre New Orleans (30-38) scivola sempre più nei bassifondi a Ovest.
HOUSTON ROCKETS-PHILADELPHIA 7ERS 107-91
Qualcuno provi a fermare gli Houston Rockets, se ci riesce. Settima vittoria consecutiva per la squadra di coach Mike D'Antoni, che travolge Philadelphia 107-91 e si prende il terzo posto nella Western Conference. Il miglior marcatore, tanto per cambiare, è ancora una volta James Harden, che chiude con una doppia doppia da 31 punti e 10 rimbalzi: ordinaria amministrazione per il ‘Barba’. A questi, si aggiungono anche i 18 (più 9 rimbalzi) di Clint Capela e i 17 di un sempre decisivo Eric Gordon. Phila, che deve fare a meno dell’infortunato Joel Embiid, non riesce mai a entrare in partita e, soprattutto, non fa mai canestro da 3, chiudendo una serata da incubo con un pessimo 3/26 dall'arco. Il migliore per coach Brett Brown è Tobias Harris, che mette 22 punti, ai quali si aggiunge la quasi tripla doppia di Ben Simmons (15 punti, 9 rimbalzi e 10 assist), sceso sul parquet non in perfette condizioni fisiche. L'unica nota positiva per i Sixers arriva dall'infermeria, visto che Embiid potrebbe tornare in campo già nella prossima partita contro gli Indiana Pacers.
MEMPHIS GRIZZLIES-UTAH JAZZ 114-104
Il risultato più sorprendete della notte Nba arriva da Memphis, dove i Grizzlies superano Utah con una convincente prova di squadra: 114-104 il punteggio finale. Nonostante ormai non abbia più alcun obiettivo di classifica, Memphis gioca una partita caparbia e si appoggia sulle sue colonne portanti: Mike Conley chiude con 28 punti e 11 assist, mentre Jonas Valanciunas ne aggiunge 27. Decisivo l'ultimo quarto, in cui Memphis riesce a resistere ai 20 punti del solo Donovan Mitchell (38 per lui alla sirena). Troppo scarso, però, il contributo fornito dai compagni: sono 14 i punti di Joe Ingles, ai quali si aggiungono i 13 di Kyle Korver uscendo dalla panchina. Per i Grizzlies, invece, da sottolineare anche la prova di Ivan Rubb, che chiude con 15 punti e 6 rimbalzi in appena 15 minuti sul parquet. Una sconfitta indolore per Utah (37-28), che resta al sesto posto nella Western Conference, ma che vede avvicinarsi pericolosamente i lanciatissimi Los Angeles Clippers,.
CHICAGO BULLS-DETROIT PISTONS 104-112
Quarta vittoria consecutiva per i Detroit Pistons (l'ottava nelle ultime 10 partite), che viaggiano ormai spediti verso i playoff. Contro i Chicago Bulls, la miglior squadra della lega dopo la pausa per l'All-Star Game non fa sconti, rimonta da uno svantaggio di -21 e chiude i conti sul 112-104 finale. Il merito della vittoria è del solito Blake Griffin che, nonostante l'infortunio alla gamba, rientra in campo nel quarto periodo, dominandolo con 16 dei suoi 27 punti finali. A questi si aggiungono la solita doppia doppia di Andre Drummond (20 punti e 24 rimbalzi) e il prezioso contributo di Reggie Jackson (21 punti). A di che rammaricarsi, invece, Chicago, che dopo aver toccato anche il +21, era riuscita a chiudere sul punteggio di 66-49 all'intervallo lungo. Inutili i 24 punti di Zach LaVine e i 23 di Otto Porter, che avranno però già l'occasione di rifarsi domenica notte, visto che le due squadre si affronteranno nuovamente in un home-and-home a meno di 48 ore di distanza dall'ultimo confronto.
MIAMI HEAT-CLEVELAND CAVALIERS 126-110
Arriva la quarta vittoria consecutiva anche per i Miami Heat, che superano Cleveland 126-110, e si riportano momentaneamente all'ottavo posto nella Eastern Conference. Un successo più sudato del previsto per gli Heat, e arrivato solo grazie a 7 punti in 22 secondi. L'autore di questo mini-parziale taglia gambe è Rodeny McGruder, che segna due triple e un tiro libero in un amen, spegnendo, da solo, le ambizioni di rimonta dei Cavs. In totale sono ben otto i giocatori in doppia cifra per Miami, guidati dai 20 di Josh Richardson, dai 17 di Bam Adebayo e dai 16 di Justise Winslow. Per Cleveland, invece, si spegne matematicamente il sogno il playoff (ammesso che qualcuno ci abbia mai creduto dopo la partenza di LeBron James). Il miglior marcatore della partita per i Cavs è Collins Sexton (27 punti), che continua a illuminare la scena e che ha superato il record di triple segnate da un rookie in maglia Cavs, sottraendo il primato a nientepopodimeno che Kyrie Irving. Le premesse, insomma, sembrano più che positive.
CHARLOTTE HORNETS-WASHINGTON WIZARDS 112-111
Charlotte interrompe la striscia di cinque sconfitte consecutive in casa e supera Washington 112-111. Un successo importantissimo per Walker e compagni, che restano in scia di Miami e Orlando per un finale di stagione che promette scintille. Il protagonista inatteso è Marvin Williams, che trova una serata da 30 punti (massimo stagionale per lui), segnando la bellezza di 7 triple sulle 10 tentate. A questi, si aggiunge anche la doppia doppia di Jeremy Lamb (19 punti e 10 rimbalzi) uscendo dalla panchina. Per Washington, invece, non bastano i se uomini in doppia cifra ad evitare l'ottava sconfitta nelle ultime 10 partite. Il miglior marcatore è, ancora una volta, Bobby Portis (23 punti e 9 rimbalzi), che nell'ultimo periodo si è caricato il peso dell'attacco capitolino sulle spalle. Sembra aver finito la benzina, invece, Bradley Beal (15 punti, 4 rimbalzi e 7 assist) che, dall'infortunio di John Wall, ha dovuto sopperire da solo all'assenza del compagno di merende.
ORLANDO MAGIC-DALLAS MAVERICKS 111-106
Ai Dallas Mavericks non riesce la clamorosa rimonta nel finale nonostante un ultimo quarto da 33-19: a fare festa sono gli Orlando Magic, che tengono così vivo il sogno playoff nella Eastern Conference. In uno scontro ‘fratricida’ fra due dei giocatori europei più decisivi della lega, ad avere la meglio è il centro montenegrino Nikola Vucevic, che chiude con una prova maiuscola da 20 punti, 13 rimbalzi e 6 assist. Nulla da fare, invece, per lo sloveno classe 1999, Luka Doncic, che realizza comunque 24 punti, conditi da ben 8 rimbalzi e 5 assist. La differenza la fa tutta il supporting cast, con Orlando che può contare sui 22 punti del solito Terrence Ross in uscita dalla panchina e sui 18 di Aaron Gordon. Una vittoria che, come detto, permette ai Magic (31-36) di restare agganciati ai Miaie Heat, lontani solo una partita. È notte fonda, invece, per Dallas (27-38), alla quarta sconfitta consecutiva, la nona nelle ultime 10 partite giocate.