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Nba: Gallinari schianta New York

Il 'Gallo' ne mette 20 nella passeggiata di LA contro i Knicks (128-107), i canadesi, senza Leonard, si arrendono 107-112 a Detroit

04 Mar 2019 - 09:11

Continua la crisi dei Boston Celtics, travolti dagli Houston Rockets del solito James Harden (42 punti): 115-104 il punteggio finale. Tutto facile, invece, per i Los Angeles Clippers di Danilo Gallinari (20 punti), che passeggiano contro New York (128-107) e compiono un passo importante verso i playoff. Russell Westbrook trascina Oklahoma City contro Memphis (95-99), mentre Toronto, senza Kawhi Leonard, cade a Detroit 112-107 dopo un overtime.

LOS ANGELES CLIPPERS-NEW YORK KNICKS 128-107
Poco più che una scampagnata. I Los Angeles Clippers si disfano senza troppi patemi dei New York Knicks e compiono un passo importante verso l'ottavo posto a Ovest. Allo Staples Center non c'è ma partita: i padroni di casa chiudono il primo quarto sul punteggio di 38-20 e poi allungano ulteriormente con un secondo parziale da 44-26, che permette a Gallinari e compagni di andare al riposo lungo sul comodo +36. A poco serve il disperato tentativo di rimonta degli uomini di coach Fizdale, che contribuisce solo a rendere meno amara l'ennesima sconfitta umiliante di una stagione da cancellare alla svelta. Il miglior marcatore per Los Angeles, che manda sei giocatori in doppia cifra, è Landry Shamet, che chiude con 21 punti, ai quali si aggiungono i 20 di un chirurgico Danilo Gallinari (8/15 al tiro e 3/6 dalla lunga distanza) contro la sua ex squadra. Per i Knicks sono cinque i giocatori in doppia cifra, tutti tra i 17 punti di Vonleh e Dotson e i 16 di Trier. Grazie a questa vittoria, LA (36-29) sale al settimo posto a Ovest, mentre i Knicks (13-50) restano sul fondo della graduatoria a Est.

BOSTON CELTICS-HOUSTON ROCKETS 104-115

Continua il momento di difficoltà dei Boston Celtics, sconfitti al TD Garden dagli Houston Rockets di James Harden. Il 'Barba' gioca la solita partita maiuscola, chiudendo con 42 punti, a cui si aggiungono i 32 di Eric Gordon. Un ko pesante per i biancoverdi, figlio di un primo tempo letteralmente dominato dai texani, che vanno al riposo lungo sul comodo 55-43. Poco convinto il tentativo di rimonta dei padroni di casa nel finale, che devono fare i conti con la settima sconfitta nelle ultime 10 partite giocate. Un ruolino di marcia davvero negativo, che ha fatto arrabbiare anche Wyc Grousbeck, il proprietario della franchigia dal 2002, che ha parlato di 'stagione deludente': “È stato il peggior febbraio da quando sono a Boston”, le sue parole. Per coach Brad Stevens, l'unica buona notizia di serata è la prova di Kyrie Irving, che dimostra di essere in salute chiudendo con 24 punti, 9 rimbalzi e 6 assist. A questi si aggiungono i 19 di Al Horford e i 18 di Marcus Smart. Una sconfitta che fa perdere terreno ai Celtics (38-26) nei confronti di Philadlephia, mentre Houston (38-25) blinda il proprio quinto posto a Ovest, mettendo nel mirino i Blazers.

OKLAHOMA CITY THUNDER-MEMPHIS GRIZZLIES 99-95

Gli Oklahoma City Thunder danno un calcio alla crisi grazie al successo per 99-95 contro i Memphis Grizzlies, che pone fine a una striscia di quattro sconfitte consecutive, che aveva iniziato ad allarmare i tifosi. Ancora senza Paul George, costretto ai box per qualche noia fisica, i Thunder si aggrappano al solito Russell Westbrook, che gioca una partita da vero leader, permettendo ai Thunder di rimontare da una situazione di svantaggio (sotto di 13 punti nel quarto periodo). Il numero 0, dopo essere stato stranamente silente per gran parte del match, realizza 12 dei suoi 22 punti finali negli ultimi minuti, ribaltando, da solo, le sorti della sfida. Westbrook, prima realizza la tripla del 93 pari e poi chiude i conti con il jumper del sorpasso, che taglia le gambe ai Grizzlies. Oltre a quello di ‘Mister triple double’, decisivo anche il contributo di Steven Adams, che domina sotto ai tabelloni, chiudendo con 13 punti e ben 22 rimbalzi. Dall'altra parte, a Memphis non bastano i 27 punti di Avery Bradley. OKC (39-24) resta al terzo posto a Ovest, mentre Memphis è quattordicesima con un record di 25-40.

DETROIT PISTONS-TORONTO RAPTORS 112-107
Suona un piccolo campanello d'allarme per i Toronto Raptors, in quella che potrebbe essere stata un’anticipazione del primo turno di playoff a Est. Contro i Detroit Pistons, i canadesi si arrendono 112-107 dopo un overtime. Una sconfitta che fa male per i Raptors, che devono fare nuovamente i conti con l'assenza di Kawhi Leonard, costretto a rimanere ai box. Lo stesso Leonard, che nella scorsa stagione ha giocato 9 partite, ha fatto capire a fine match che saranno ancora parecchie le panchine 'precauzionali' da qui al termine della stagione regolare. Decisivo per il successo di Detroit, una delle squadre più calde di tutta la lega (9 vittorie nelle ultime 11 partite), il canestro di OG Anunoby, che forza il supplementare sul 100 pari. Poi, nell'extratime, è Blake Griffin (27 punti) a dominare, mentre i Raptors si aggrappano a Kyle Lowry (7 dei suoi 35 punti arrivano nell'overtime), ma non basta. Una vittoria preziosissima per i Pistons (31-31), che piazzano il sorpasso ai danni dei Nets, conquistando il sesto posto nella Eastern Conference. Tutto sommato una buona notizia anche per gli stessi Raptors (46-18) che, così, riuscirebbero a evitare di incontrare Detroit al primo turno.

WASHINGTON WIZARDS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 135-121
Quella contro i Minnesota Timberwolves è una partita che Bobby Portis difficilmente dimenticherà. L'ex Chicago Bulls chiude con una prova da incorniciare (26 punti, 12 rimbalzi, 10/18 al tiro e 3/6 dall'arco), che permette a Washington di portare a casa una vittoria che fa morale. Il ko nella capitale, invece, spegne definitivamente il sogno playoff dei T'Wolves, che mancheranno l'appuntamento con la post season dopo averla raggiunta solo un anno fa. Alla super prestazione di Portis, si unisce quella del solito Bradley Beal, che chiude con 22 punti, firmando il 53esimo ventello della propria stagione da solista. Dall'altra parte, nonostante il solito contributo di Karl-Anthony Towns, che chiude in doppia doppia con 28 punti e 10 rimbalzi, Minnesota non riesce a entrare mai in partita. A nulla servono i 18 punti di Derrick Rose e il primo canestro della propria carriera Nba per Cameron Reynolds, 24 anni, quindicesimo uomo nelle rotazioni di coach Ryan Saunders. Anche per Washington (26-37) le ambizioni di playoff sono spente da un pezzo, mentre Minnesota (29-34) sprofonda in undicesima posizione a Ovest.

CLEVELAND CAVALIERS-ORLANDO MAGIC 107-93
Gli Orlando Magic sono così: del tutto imprevedibili. Capaci di vincere contro chiunque, come confermano i successi contro Toronto e Golden Stata, e allo stesso tempo in grado di perdere con tutti. Contro i Cleveland Cavaliers, una delle peggiori squadre della lega, arriva un inatteso ko (107-93), che rischia di complicare il cammino della franchigia della Florida verso la post season. Dopo tre quarti di equilibrio, i Magic si sciolgono come neve al sole nell'ultima frazione, incassando un parziale di 40-21, che permette ai Cavs di allungare le proprie mani sulla partita e cancellare la pesantissima sconfitta con i Pistons. I vicecampioni Nba (quanto manca LeBron…) mandano ben sei uomini in doppia cifra, guidati dai 18 di Jordan Clarckson. A questi si aggiungono i 17 di Collin Sexton e la doppia doppia di Kevin Love, che chiude con 16 punti e 14 rimbalzi. A Orlando, invece, non basta il solito Nikola Vucevic, che gioca una partita eccellente, chiusa con 18 punti e 13 rimbalzi. Troppo scarso, però, il contributo del supportng cast. Una sconfitta che lascia Orlando (30-35) all’ottavo posto a Est, complice la sconfitta di Charlotte contro Portland.

CHICAGO BULLS-ATLANTA HAWKS 118-123
Dopo l'incredibile maratona di due notti fa, chiusa solo dopo quattro overtime, gli Atlanta Hawks si prendono la propria rivincita sui Chicago Bulls. Allo United Center finisce 118-123 una partita in cui gli attacchi hanno prevalso nettamente sulle difese. Tra le fila di Atlanta, questa volta, non è Trae Young a trascinare i compagni, ma ci pensa uno scatenato Alex Len, che chiude con 28 punti, sfiorando il proprio career-high. Il rookie degli Hawks, invece, finisce presto sotto la doccia a causa di due falli tecnici (il secondo davvero molto fiscale), fermandosi così a 18 punti. Un’espulsione tutto sommato ingiusta, che ha provocato diverse reazioni contrariate sui social. Dall'altra parte, invece, con un'ottima distribuzione di punti e responsabilità, Chicago manda ben sette uomini in doppia cifra, guidati dai 19 di Lauri Markkanen, che aggiunge anche 9 rimbalzi. Sono 16, invece, i punti di Robin Lopez e 12 quelli di Zach LaVine, ben lontano dalla prova strepitosa che aveva realizzato nell'ultimo confronto tra le due squadre. Solo gli errori di Kris Dunn e Markkanen nel finale hanno evitato che anche questo capitolo della serie si chiudesse al supplementare.

CHARLOTTE HORNETS-PORTLAND TRAIL BLAZERS 108-118
Gli Charlotte Hornets non riescono ad approfittare del cammino balbettante degli Orlando Magic per riprendersi l'ottavo posto nella Eastern Conference. Contro Portland arriva una brutta sconfitta, che condanna Walker e compagni a inseguire in classifica. Allo Spectrum Center finisce 118-108 in favore dei Blazers, che si affidano alla notte da sogno di Rodney Hood. La guardia di Portland realizza 21 punti nell'ultima frazione, rispondendo, da solo, colpo su colpo ai tentativi di Charlotte. Insieme a lui, brilla ancora una volta Jusuf Nurkic, che chiude con una doppia doppia da 26 punti e 15 rimbalzi. Buona anche la prova del solito Damian Lillard (23 punti), che si aggiudica lo scontro diretto con Kemba Walker (18 punti, ma anche 12 assist). Per Charlotte, tra i migliori c'è ancora Frank Kaminski, da poco rientrato nelle rotazioni, che mette 18 punti, conditi da 7 rimbalzi. Una vittoria preziosa per i Blazers (39-24), che restano al quarto posto a Ovest, ma con lo stesso record degli Oklahoma City Thunder, terzi. Per Charlotte, invece, arriva la 34esima sconfitta stagionale, che costringe i calabroni a inseguire Orlando in un finale di stagione che si preannuncia infuocato.

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