BASKET NBA

Nba: Gallinari e Atlanta schiantano i Pelicans, serata da ricordare per Curry ed Embiid

Il Gallo segna 14 punti nel 123-107 degli Hawks. Golden State batte Milwaukee con 41 del due volte Mvp, il camerunense ne fa 35 ai Celtics

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Otto le partite giocate nella notte Nba: spicca la vittoria di Atlanta, che anche grazie ai 14 punti di Gallinari sconfigge 123-107 New Orleans, firmando nel terzo periodo un 11/11 da tre senza eguali nella storia della Nba. Tornano al successo i Warriors, che battono i Bucks 122-121 con 41 di Curry, i 76ers superano Boston 106-96 con 35 di Embiid. Clippers e Lakers hanno la meglio su Blazers e Raptors. Bene anche Grizzlies, Nuggets e Bulls.

 gallinari
Getty Images

ATLANTA HAWKS-NEW ORLEANS PELICANS 123-107
Quarta vittoria consecutiva in stagione per gli Hawks di coach Nate McMillan, che soprattutto grazie a un terzo periodo da record (11/11 da tre di squadra, nessuno ha mai tirato di più senza errori dalla distanza, in un quarto di gioco, nella storia della Nba) hanno la meglio su una New Orleans cui non basta il ritorno in campo di Zion Williamson, autore di 34 punti al rientro dopo lo stop per l’infortunio al pollice. Troppe le armi a disposizione di Atlanta: si va dai 30 punti di Trae Young, che al suo referto aggiunge 12 assist, ai 21 di Bogdan Bogdanovic, passando per la doppia-doppia da 12 punti e altrettanti rimbalzi di Clint Capela (protagonista, nel secondo tempo, di una clamorosa stoppata a due mani proprio su Williamson) ai 14 punti di Danilo Gallinari, tutti segnati in un secondo periodo in cui l’ex Olimpia è trascinatore dei suoi in uno dei pochi momenti complicati della partita. A parte Zion, New Orleans delude dal punto di vista offensivo: nessun altro giocatore dei Pelicans arriva a quota 15, troppo poco per contrastare la quarta forza della Eastern Conference.

GOLDEN STATE WARRIORS-MILWAUKEE BUCKS 122-121
Va in scena al Chase Center di San Francisco la partita più equilibrata della notte Nba. Un match vinto grazie a un pazzesco Steph Curry, che segna dopo l’intervallo lungo 30 dei suoi 41 punti complessivi e, anche grazie al supporto di Kelly Oubre jr (19) e Kent Bazemore (18) permette ai californiani di ritrovare il sorriso dopo le sette sconfitte nelle precedenti otto uscite. Per i Bucks, nonostante la sconfitta, ci sono segnali positivi: la squadra resta infatti in partita fino alla fine pur priva di Giannis Antetokounmpo, a riposo per un dolore al ginocchio sinistro, e tira per vincere a ridosso della sirena finale, anche se il tentativo di Khris Middleton (28 punti per lui) è fuori misura. Non bastano, inoltre, i 29 di Jrue Holiday, che conferma comunque il buon momento dal punto di vista realizzativo che lo ha portato a ricevere il premio di giocatore della settimana ad Est.

BOSTON CELTICS-PHILADELPHIA 76ERS 96-106
Joel Embiid torna in quintetto e i Sixers ritrovano un successo importante, che permette loro di riagganciare Brooklyn in vetta alla Eastern Conference. È proprio il camerunense l’Mvp di serata: il suo tabellino recita, a fine gara, 35 punti e 6 rimbalzi, con Boston che non riesce mai a trovare una soluzione contro di lui nell’arco dei 48 minuti effettivi. I Celtics, poi, non faticano soltanto in difesa ma anche in attacco, collezionando ben 22 palle perse di squadra (6 delle quali sul referto di Marcus Smart): non bastano 20 punti di Jayson Tatum per restare in partita, Boston scivola sotto ‘quota 500’ e torna nel limbo della zona play-in, un andamento ben al di sotto delle aspettative di inizio stagione. Nota storica, infine, relativa alla partita: con il successo di questa notte Philadelphia ha sconfitto i Celtics in tutti gli scontri diretti stagionali, un’eventualità che non si verificava dal 2000/01, l’anno delle Finals con Allen Iverson in campo.

LOS ANGELES CLIPPERS-PORTLAND TRAIL BLAZERS 133-116
Primi minuti e buone impressioni per DeMarcus Cousins, arrivato sulla sponda Clippers di Los Angeles con un contratto di dieci giorni e subito autore di 7 punti e 4 rimbalzi in poco più di 7 minuti di gioco contro i Blazers, alla fine di una partita in cui la squadra di Tyronn Lue gioca in scioltezza sin dal primo periodo, chiuso sul 47-32. Protagonisti del successo sono comunque Paul George, che fa 11/18 dal campo (6/9 da tre) per 36 punti complessivi, e Kawhi Leonard, che è meno preciso dalla distanza (1/4) ma realizza comunque 29 punti utilissimi alla causa. Efficace dalla panchina Reggie Jackson, che ne mette 23 a referto. Dall’altra parte tutto il quintetto base va in doppia cifra, con 32 punti di Norman Powell e 24 di C.J. McCollum, ma non è serata per Damian Lillard, che si ferma a quota 11 con 2/14 al tiro: Portland deve cedere quindi il passo alla squadra che occupa la terza posizione ad Ovest.

TORONTO RAPTORS-LOS ANGELES LAKERS 101-110
LeBron James ed Anthony Davis assistono dal bordo del parquet della Amalie Arena di Tampa alla comoda vittoria dei Lakers, che chiudono il primo tempo contro i Toronto Raptors sul 68-42 e, di fatto, non devono più guardarsi alle spalle. L’inizio è nervoso: dopo un contatto un po’ troppo duro da parte di Dennis Schröder, OG Anunoby reagisce vigorosamente e arriva quasi alle mani con Montrezl Harrell, arrivato per difendere il compagno di squadra. Gli arbitri espellono Anunoby e Harrell e la decisione pesa maggiormente sulla partita di Toronto, cui non bastano 27 punti di Pascal Siakam per restare in partita. Dall’altra parte sono ben sette i giocatori in doppia cifra, un attacco bilanciato guidato dai 17 punti di Talen Horton-Tucker e dai 15 di Markieff Morris. I gialloviola continuano così ad alternare una vittoria e una sconfitta, un andamento che finora è sufficiente per restare in zona playoff. In attesa di ritrovare i suoi fenomeni.

MIAMI HEAT-MEMPHIS GRIZZLIES 112-124
Attenzione ai rampanti Grizzlies: in Florida arriva la terza vittoria consecutiva per gli uomini allenati da Taylor Jenkins, che provano così a dare un’accelerata alla corsa verso il sesto posto ad Ovest, che permetterebbe loro di andare ai playoff senza passare dalle sabbie mobili del play-in tournament. A guidare l’attacco di Memphis è un ottimo Dillon Brooks con 28 punti, mentre Jonas Valanciunas aggiunge alla causa una doppia-doppia ‘da manuale’, con 20 punti e 10 rimbalzi. Bene anche Kyle Anderson, che flirta con la tripla doppia collezionando 19 punti, 8 rimbalzi e 6 assist, mentre l’unica cattiva notizia arriva da Ja Morant, che tira poco (3/8) e si limita a 10 punti, uscendo dal campo nel finale per un problema alla schiena. A Miami, che resta attaccata alla partita dall’inizio alla fine ma non riesce mai a dare lo strappo utile per il sorpasso, non bastano i 28 di Jimmy Butler né la tripla-doppia da 18 punti, 10 rimbalzi e altrettanti assist di Bam Adebayo: si chiude così dopo quattro vittorie la serie positiva degli Heat.

DENVER NUGGETS-DETROIT PISTONS 134-119
È una vittoria con il cambio automatico, quella di Denver sui Pistons. Un successo mai in discussione alla Ball Arena, maturato in un primo tempo vinto 76-56 e raggiunto alla fine grazie al solito Nikola Jokic, autore di 27 punti (16 prima dell’intervallo lungo) e 11 assist, e all’impatto di Michael Porter jr (25) e Will Barton (24), che non fanno rimpiangere neanche per un attimo l’assenza di Jamal Murray, a riposo per un fastidio al ginocchio destro. Detroit prova a rientrare nella ripresa guidata dall’ex di serata Jerami Grant, che mette a segno 29 punti, e da Saddiq Bey, che ne aggiunge 25. Degli altri componenti del roster, però, solo Frank Jackson arriva in doppia cifra (11 punti per lui) e non può certo bastare per contrastare una delle squadre più in forma dell’intera Lega, che vola così verso la sesta vittoria di fila, confermandosi al quarto posto ad Ovest.

INDIANA PACERS-CHICAGO BULLS 97-113
Senza Domantas Sabonis e Malcolm Brodgon, entrambi infortunati, Indiana ha troppe poche armi a disposizione per contrastare una Chicago che sembra aver trovato il feeling giusto dopo le difficoltà delle prime partite post-trade deadline, con l’arrivo di Nikola Vucevic. E non è un caso che sia proprio il montenegrino il dominatore dell’incontro, con una prestazione da 32 punti, 14 dei quali nel terzo periodo, e 17 rimbalzi, contro cui la squadra di casa può davvero poco. Anche perché gli stessi Pacers devono fare i conti con un altro ko, quello di Myles Turner, che si fa male alla caviglia a inizio secondo tempo e deve lasciare la contesa dopo aver segnato 10 punti. Non bastano, per restare in partita, i 20 di Caris LeVert, anche perché dall’altra parte, oltre alla doppia-doppia di Vucevic, ci sono altri cinque Bulls in doppia cifra, tra i quali si segnala un Zach LaVine da 19 punti, 8 rimbalzi e 6 assist, utili per un successo che conferma Chicago al decimo posto ad Est.

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