NBA

Nba: Gallinari e Atlanta cedono ai Lakers, Phoenix beffa Dallas allo scadere

25 punti di Davis e 21 di James consentono ai gialloviola di espugnare il parquet degli Hawks (Gallinari 6 punti). Booker regala il successo ai Suns in extremis, volano Memphis e Houston

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I Lakers chiudono con una vittoria ad Atlanta (6 punti per Gallinari) la lunga serie di partite in trasferta: i campioni Nba in carica vincono 107-99, con 25 di Davis e 21 di James. Phoenix batte Dallas 109-108 con una tripla a 1.5 dalla fine di Booker, Memphis (133-102 a San Antonio) e Houston (136-106 a Okc) proseguono la striscia vincente. Vittorie per Bucks, Hornets, Kings, Cavs e Bulls. Nuggets-Pistons rinviata per il protocollo-Covid.

ATLANTA HAWKS-LOS ANGELES LAKERS 99-107
Termina con la quinta vittoria (a fronte di due sconfitte) la serie di sette trasferte consecutive dei Los Angeles Lakers. Gli Hawks lottano fino alla fine contro LeBron James e compagni, ma la tripla-doppia sfiorata dall’Mvp delle Finals 2020 (21 punti, 9 assist, 7 rimbalzi), unita alla solida prestazione di Anthony Davis, che mette a tabellino 25 punti con 10/14 dal campo, sono sufficienti per conquistare un successo che matura negli ultimi 90 secondi, quando gli assi in canotta gialloviola prendono il volo grazie a un parziale di 9-2. Non bastano dunque 25 punti e 16 assist di un solito, ispirato Trae Young, così come non servono ad evitare il terzo ko nelle ultime cinque partite i 22 punti di John Collins e la doppia-doppia da 16 punti e 13 rimbalzi di Clint Capela. Ancora da rivedere Danilo Gallinari: per lui poco meno di 20 minuti entrando dalla panchina, con 6 punti complessivi frutto di un 2/5 dalla distanza ma anche di un deludente 0/5 da due.

DALLAS MAVERICKS-PHOENIX SUNS 108-109
Devin Booker festeggia il rientro in campo nel migliore dei modi, dopo l’assenza per l’infortunio al flessore: è lui, infatti, a realizzare il canestro decisivo, a 1.5 dalla sirena finale, che mette il sigillo su un match equilibrato, in cui fanno la differenza la sua prestazione da 24 punti e quella a tutto campo di Chris Paul, che ne mette a segno 34 aggiungendo 9 assist, 9 rimbalzi e 2 palle rubate. Notevole la prova sotto canestro di Deandre Ayton, che si ferma a 10 punti ma raccoglie ben 17 rimbalzi. Per Dallas, invece, non c’è luce in fondo al tunnel: quella di stanotte, infatti, è la sesta sconfitta consecutiva, che arriva nonostante i 25 punti di Luka Doncic (che però fallisce allo scadere il tiro della disperazione), i 24 di Josh Richardson e la doppia-doppia da 19 punti e 10 rimbalzi di Kristaps Porzingis. La classifica dei Mavs è impietosa e sono solo due e mezzo le partite che li separano dall’ultimo posto ad Ovest.

SAN ANTONIO SPURS-MEMPHIS GRIZZLIES 102-133
Chi invece è agli antipodi rispetto a Dallas è una Memphis sempre più convincente, che batte gli Spurs per la seconda volta in tre giorni e conquista il settimo successo consecutivo. Partita mai in discussione all’AT&T Center, dove il +31 finale a favore dei Grizzlies rappresenta anche il risultato più ampio contro San Antonio nei 26 anni dalla nascita della franchigia in quel di Vancouver. La squadra allenata da Taylor Jenkins conferma di avere infiniti terminali offensivi, tanto che ben nove giocatori su dieci concludono il match in doppia cifra: il migliore è Gorgui Dieng con 19 punti, meritano menzione anche i 18 di Brandon Clark e la doppia-doppia da 11 punti e 14 assist di Tyus Jones. 13 a testa, invece, per Ja Morant e Dillon Brooks, in campo poco più di 20 minuti, approfittando del garbage time. Dall’altra parte Keldon Johnson è il top scorer con 25 punti, ma dietro di lui c’è il vuoto: DeMar DeRozan si ferma a 14, LaMarcus Aldridge chiude con appena 12 punti.

OKLAHOMA CITY THUNDER-HOUSTON ROCKETS 106-136
Una tempesta di triple si abbatte sui Thunder e Houston prosegue la serie positiva, trovando la sesta vittoria consecutiva alla Chesapeake Energy Arena. Sono 28 (su 52 tentativi) i tiri da tre punti a segno per la squadra texana, uno in meno del record Nba stabilito lo scorso 29 dicembre da Milwaukee contro Miami. Con 11 triple segnate nel primo quarto, i Rockets eguagliano anche il record Nba di canestri da tre in un singolo periodo, segnando 48 punti dopo 12 minuti effettivi di gioco e, di fatto, chiudendo immediatamente la pratica. Ben sette gli uomini in doppia cifra: Eric Gordon, con 25 punti e 8/12 al tiro, è il migliore, John Wall e Christian Wood ne segnano 18 e Victor Oladipo ne firma 15. Bene anche DeMarcus Cousins, 17 punti e 8 rimbalzi con 5/9 dalla distanza. Poco da dire su Okc, alla settima sconfitta nelle ultime dieci: non bastano 19 punti di Shai Gilgeous-Alexander per evitare il -30 finale.

MIAMI HEAT-CHARLOTTE HORNETS 121-129 ot
Nonostante una rotazione limitata a soli otto giocatori e l’assenza di Terry Rozier (distorsione alla caviglia per l’ex Boston, tenuto a riposo da coach James Borrego), gli Hornets conquistano di forza una bella vittoria sul parquet di Miami, trovando così il terzo successo di fila in stagione. L’eroe della serata è Malik Monk: è lui, infatti, a portare le squadre al supplementare grazie alla conclusione vincente da tre a 17 secondi dal termine, ed è sempre lui il miglior realizzatore di serata, con 36 punti a referto. Per Charlotte brilla anche un Devonte’ Graham da 24 punti, mentre LaMelo Ball ne aggiunge 14 dalla panchina. 19 punti e 12 rimbalzi per un Cody Zeller efficace sotto le plance. In casa Heat si salvano Jimmy Butler, autore di 25 punti, e Bam Adebayo, che ne mette a segno 23 aggiungendo 9 rimbalzi e 3 stoppate. In ombra Tyler Herro, che segna solo 11 punti, non basta l’apporto dalla panchina di Max Strus, 19 con 5/9 dalla distanza.

MILWAUKEE BUCKS-PORTLAND TRAIL BLAZERS 134-106
Aveva le carte in regola per essere la partita più affascinante della serata, si rivela invece un confronto impari, che conferma come i Bucks possano vincere contro chiunque se ispirati e come i Blazers debbano fare ancora molta strada per poter ambire a qualcosa di importante, vista la mancanza di continuità di risultati. L’andamento del match è segnato già prima dell’intervallo, quando Milwaukee supera i 20 punti di vantaggio e non deve più guardarsi alle spalle: nessuno tra i giocatori allenati da Mike Budenholzer supera i 30 minuti di impiego, i migliori realizzatori sono Jrue Holiday con 22 punti e Bobby Portis con 21. 18 punti e 6 assist per Giannis Antetokounmpo, che approfitta del lunghissimo garbage time (in cui si segnala la possente schiacciata per gli unici 2 punti del fratello Thanasis) per rifiatare nel finale. In casa Blazers delude Damian Lillard (17 punti, 6/13 al tiro), Nassir Little segna 30 punti ma lo fa a partita già ampiamente segnata.

NEW ORLEANS PELICANS-SACRAMENTO KINGS 109-118
Quarta vittoria nelle ultime cinque partite per i Kings, che vendicano la sconfitta di misura a Miami battendo, nella tappa intermedia sulla via del ritorno verso la California, una New Orleans che proprio non riesce a trovare la quadratura del cerchio. Il protagonista assoluto della serata è De’Aaron Fox, autore di una prestazione mostruosa da 38 punti e 12 assist. Accanto a lui si segnala un ottimo Harrison Barnes da 24 punti, mentre Richaun Holmes mette a referto una brillante doppia-doppia da 17 punti e 10 rimbalzi. In casa Pelicans non possono essere sufficienti i 20 punti di Brandon Ingram, mentre Zion Williamson si ferma a 17 punti, con 6/13 dal campo. Il 40/101 complessivo al tiro da parte dei nove giocatori in rotazione per coach Stan Van Gundy descrive una serata più difficile di quanto dica il -9 finale. Non scende sul parquet Nicolò Melli: nessun infortunio, semplice scelta tecnica.

CLEVELAND CAVALIERS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 100-98
Jarrett Allen e Collin Sexton sono scatenati e, nonostante il tentativo di rimonta da parte degli ospiti nel finale, regalano a Cleveland la vittoria numero 10 in stagione, a fronte di 11 sconfitte: un andamento decisamente migliore rispetto alle tremente previsioni per la squadra dell’Ohio. La prova di Allen, in particolare, merita il plauso da parte degli addetti ai lavori: 23 i punti per l’ex Nets, autore di diverse schiacciate da ‘dunk contest’ ma efficace anche sotto canestro grazie a 18 rimbalzi. Sexton, invece, è il top scorer di serata con 26 punti, anche se a livello di precisione il 22enne può ancora fare meglio. Ottima anche la prova di Darius Garland, che mette a tabellino 19 punti e 11 assist. Ai Wolves, dall’altra parte, non bastano sei uomini in doppia cifra, guidati dai 18 punti del solito D’Angelo Russell: il loro record (5 vittorie e 15 sconfitte) è il peggiore della Nba assieme a quelli di Detroit (5-15 anche per i Pistons) e Washington (4-14).

CHICAGO BULLS-NEW YORK KNICKS 110-102
Reduci da tre sconfitte consecutive, l’ultima delle quali sulla sirena contro Portland, i Chicago Bulls sconfiggono senza particolari difficoltà i Knicks, costretti al quinto ko nelle ultime sei partite giocate. Prosegue il momento magico di Lauri Markkanen, che mette a segno 30 punti dopo i 31 di quarantott’ore prima contro i Blazers, mentre Zach LaVine ne aggiunge 21 con la tripla che vale l’allungo decisivo nell’ultimo minuto di gioco. New York resta in partita fino alla fine grazie alla prestazione da 23 punti, 11 rimbalzi e 7 assist di Julius Randle, ma il resto dei giocatori a disposizione di coach Tom Thibodeau non offre granché e i Knicks, ora con 9 vinte e 13 perse, si fanno superare in classifica proprio dai Bulls nella zona immediatamente a ridosso delle prime otto della Eastern Conference.

DENVER NUGGETS-DETROIT PISTONS rinviata
È arrivata a pochi minuti dalla palla a due la conferma del rinvio della sfida in programma alla Ball Arena. Come comunicato dalla Nba, i Pistons sono stati costretti a dare forfait a causa del protocollo anti-Covid: in attesa di tutti i controlli del caso (non sono stati comunicati nomi né eventuali positività, in questo senso), coach Dwayne Casey avrebbe avuto a disposizione meno di otto giocatori, limite minimo per scendere in campo. La deroga al regolamento permette quindi il rinvio del match, che sarà recuperato più avanti nel corso della stagione.

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