NBA

Nba: Curry stende i Lakers, ai Nets il big match contro Milwaukee

Gli Warriors vincono a Los Angeles rimontando dal -19, Harden e Durant sommano 64 punti nella vittoria contro Giannis e compagni. Ok Memphis e Atlanta, male le texane

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Nove le partite nella notte Nba: gli Warriors (26 per Curry) rimontano dal -19 e battono 115-113 i Lakers, Harden e Durant (34 e 30 punti rispettivamente) trascinano i Nets alla vittoria per 125-123 sui Bucks. Memphis sorprende Phoenix 108-104, Atlanta onora il Martin Luther King Day battendo 108-97 Minnesota. Male le texane: Houston sconfitta a Chicago, San Antonio cade a Portland, Dallas perde contro Toronto. Sorridono Miami e New York.

Getty Images

LOS ANGELES LAKERS-GOLDEN STATE WARRIORS 113-115
Grazie ad un ultimo quarto di altissimo livello, stravinto con un parziale di 34-21, gli Warriors di coach Steve Kerr compiono una vera e propria impresa in casa dei campioni in carica e rilanciano alla grande le loro ambizioni in una stagione che era partita a dir poco sotto tono. A guidare la rimonta di Golden State dal -19 di inizio terzo quarto è il solito Steph Curry, che pur tirando male (8/22 complessivo, 3/12 dalla distanza) è il miglior marcatore di serata con 26 punti, gli ultimi 3 dei quali a 1’07” dalla sirena finale, che valgono l’allungo sul +5 dal quale i Lakers non riusciranno a rientrare. Bene anche Kelly Oubre jr, che ne mette a segno 23. Ottimo, dalla panchina, l’apporto di Eric Paschall, che aggiunge 19 punti alla causa. Dall’altra parte c’è rammarico per la prima sconfitta dopo cinque successi consecutivi: non bastano 25 punti di Dennis Schröder, né la doppia doppia da 19 punti e 17 rimbalzi di Anthnoy Davis. LeBron James si ferma a 19 e, almeno per una sera, la sua prestazione si può definire deludente rispetto alle aspettative.

BROOKLYN NETS-MILWAUKEE BUCKS 125-123
Sono i Nets ad aggiudicarsi lo scontro fra titani della Eastern Conference in programma al Barclays Center. Una partita di altissimo livello, decisa dal duo composto da James Harden e Kevin Durant, che assieme riescono a sommare 64 punti e 18 assist, e non fanno rimpiangere neanche per un secondo l’assenza di Kyrie Irving, che nella notte salta la sua settima partita di fila. L’ex Houston mette a segno 34 punti aggiungendo 12 passaggi decisivi e 6 rimbalzi, mentre KD, oltre ai 30 punti a tabellino, si prende la soddisfazione di affondare il canestro che si rivelerà decisivo a 36 secondi dalla sirena finale. Milwaukee esce dall’arena newyorchese con la prima sconfitta dopo quattro vittorie consecutive nonostante 34 punti, 12 rimbalzi e 7 assist di Giannis Antetokounmpo e 25 punti di Khris Middleton, che però sbaglia proprio allo scadere la tripla del possibile sorpasso.

MEMPHIS GRIZZLIES-PHOENIX SUNS 108-104
I sempre più sorprendenti Grizzlies collezionano la vittoria consecutiva numero cinque contro un’altra delle sorprese positive di questo avvio di stagione, Phoenix, che però sta vivendo un momento particolare, con il terzo ko in quattro partite. A decidere a favore dei padroni di casa la sfida del FedEx Forum è una solida prova di squadra caratterizzata da sette uomini in doppia cifra, con Ja Morant e Brandon Clarke, autori entrambi di 17 punti, a guidare Memphis nell’allungo finale. In particolare è Morant, autore anche di 10 assist, a brillare nella rimonta dal -8 negli ultimi quattro minuti, segnando il layup che vale il +3, dal quale Phoenix non riuscirà a recuperare, a 30 secondi dalla sirena. Agli ospiti non basta tutto il quintetto base in doppia cifra, con la doppia-doppia da 18 punti e 16 rimbalzi di Deandre Ayton come prestazione di punta.

ATLANTA HAWKS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 108-97
Pur senza il pubblico sugli spalti, l’atmosfera ad Atlanta nella giornata dedicata a Martin Luther King (nativo proprio della capitale della Georgia) è sempre particolare. Con addosso la canotta dedicata ad uno dei personaggi più importanti nella lunga storia di battaglie pacifiche per i diritti civili, una divisa da gioco benedetta anche da Papa Francesco, gli Hawks sono inarrestabili e conquistano senza particolari difficoltà la vittoria contro i malcapitati Timberwolves. Tutti i componenti del quintetto iniziale mettono a referto almeno 15 punti: il migliore è De’Andre Hunter con 25, ma meritano applausi anche Clint Capela, che segna 23 punti e raccoglie 15 rimbalzi, e Trae Young, che aggiunge 20 punti e distribuisce 13 assist. Poco o nulla da raccontare per quel che riguarda la gara degli ospiti: non bastano i 31 punti di D’Angelo Russell a tenere in piedi le speranze di vittoria di una squadra che continua a soffrire e raccoglie la sconfitta numero 9 in 12 partite giocate.

CHICAGO BULLS-HOUSTON ROCKETS 125-120
C’è grande attesa per la prima partita di Victor Oladipo con la canotta dei Rockets dopo la ‘blockbuster trade’ che, tra gli altri, ha portato James Harden a Brooklyn. L’ex Indiana Pacers non tradisce le aspettative e mette a segno 32 punti, aggiungendo 9 assist e 5 rimbalzi ma, nonostante il suo apporto e, al suo fianco, quello di un Christian Wood autore di 30 punti, sono i Bulls ad avere la meglio, trascinati da uno Zach LaVine da 33 punti. Il prodotto di Ucla continua un mese di gennaio ad altissimo livello, da 29 punti di media, ma trova anche l’efficace aiuto dei compagni di squadra, primo fra tutti Lauri Markkanen, che segna 18 punti complessivi e, soprattutto, la tripla nell’ultimo minuto di gioco che chiude definitivamente il match.

TORONTO RAPTORS-DALLAS MAVERICKS 116-93
I Raptors sembrano aver trovato la quadratura del cerchio dopo una stagione da incubo: dopo la doppia vittoria contro Charlotte, i canadesi conquistano il terzo successo consecutivo battendo dei Mavericks parsi distratti e scarichi, che soffrono l’espulsione per proteste del proprio allenatore Rick Carlisle in coda al primo periodo, la prova modesta di Luka Doncic (15 punti con 4/11 al tiro) e un secondo tempo perso 69-46, che di fatto decide il match nonostante gli sforzi di Kristaps Porzingis, autore di 23 punti. Dall’altra parte dominano Kyle Lowry, con una prova da 23 punti, 9 rimbalzi e 7 assist, e Chris Boucher, che da sesto uomo aggiunge a tabellino 21 punti e 10 rimbalzi. Nell’allungo decisivo si rivede, dopo un inizio di stagione particolarmente difficile, Pascal Siakam: il camerunense chiude con 19 punti e 5 assist, dando soprattutto l’impressione di poter tornare a prendere in mano i canadesi come accaduto lo scorso anno, in cui riuscì a guadagnarsi la convocazione per l’All-Star Game.

PORTLAND TRAIL BLAZERS-SAN ANTONIO SPURS 104-125
Al Moda Center si affrontano due squadre che non fanno esattamente della continuità il loro punto di forza: il risultato è una partita imprevedibile ed equilibrata per tre quarti, prima del parziale di 38-22 negli ultimi 12 minuti di tempo effettivo che consente agli uomini di Gregg Popovich di emergere vincitori. Sono soprattutto i numeri delle due panchine a fare la differenza: 59-25 il punteggio prendendo in considerazione l’apporto delle sole riserve, con i 21 punti di Patty Mills e Rudy Gay a farla da padrone per San Antonio. Non che i titolari giochino male, però: LaMarcus Aldridge, infatti, mette a segno 22 punti, mentre DeMar DeRozan chiude in doppia-doppia con 20 punti e 11 assist. Ai Blazers non può perciò bastare la prestazione da 35 punti di Damian Lillard, costretto a fare le veci dell’assente C.J. McCollum, fermato per almeno una settimana da un infortunio al piede. Per Lillard c’è comunque un’importante soddisfazione personale: la terza tripla segnata in partita gli consente infatti di superare Kobe Bryant nella classifica assoluta dei marcatori da tre punti: Dame è ora 17° a quota 1.828, una in più dell’indimenticato campione gialloviola.

MIAMI HEAT-DETROIT PISTONS 113-107
Dopo la sconfitta contro lo stesso avversario patita quarantott’ore prima, gli Heat non lasciano stavolta nulla al caso e grazie soprattutto ad un ottimo Bam Adebayo conquistano il successo ai danni dei Pistons. Il prodotto di Kentucky mette la firma su una prestazione da 28 punti e 11 rimbalzi, compensando abbondantemente le 7 palle perse a tabellino con la stoppata mortifera su Jerami Grant a 30 secondi dalla fine che, di fatto, decide il match dell’American Airlines Arena. Da segnalare, per una Miami ancora priva del suo faro Jimmy Butler (bloccato dal protocollo anti-Covid), anche i 22 punti di Goran Dragic, e i 18 dalla panchina di Kendrick Nunn. A Detroit, invece, non bastano i 27 di Grant, oltre ai 24 di Wayne Ellington e ai 21 di Derrick Rose. Blake Griffin si ferma a soli 5 punti, con un deludente 2/8 al tiro in 36 minuti sul parquet.

NEW YORK KNICKS-ORLANDO MAGIC 91-84
Secondo successo consecutivo per i Knicks, che si aggiudicano la vittoria contro dei Magic sempre più in difficoltà, al sesto ko di fila. Al Madison Square Garden (che, ormai da tradizione, ospita annualmente una delle partite del Martin Luther King Day) il punteggio è basso e la partita è più tattica che tecnica: alla fine la spuntano i padroni di casa, guidati dalle doppie-doppie da 22 punti e 10 rimbalzi di R.J. Barrett e dal 21+17 di Julius Randle. Entrambi saranno decisivi nell’ultimo minuto, con due canestri che frustrano le ambizioni di vittoria da parte degli ospiti, cui non bastano 24 punti e 14 rimbalzi del sempre efficiente Nikola Vucevic.

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