Nba: Belinelli e gli Spurs vanno ko

Si interrompe la striscia positiva di San Antonio, il 'Barba' ne mette 42 ma vince Milwaukee 116-109 nella sfida tra MVP

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Si ferma a cinque la striscia di vittorie consecutive di San Antonio, che nonostante i 14 punti di Marco Belinelli (il migliore dei suoi), va ko contro Memphis (86-96). Cade anche Houston con Milwaukee (116-109): ai Rockets non bastano i 42 di Harden. Secondo successo in fila per i Lakers che, senza LeBron, superano Detroit 113-100. Tutto facile per Boston, che stende Indiana 135-108, scivolone per Philadelphia, sconfitta 123-106 da Washington.

SAN ANTONIO SPURS-MEMPHIS GRIZZLIES 86-96
Si ferma a cinque la striscia di vittorie consecutive dei San Antonio Spurs che, a sorpresa, vanno ko contro i Memphis Grizzlies, reduci da 6 pesanti passi falsi: 86-96 il punteggio finale. Nonostante la prova convincente di Marco Belinelli, che piazza 14 punti (il migliore dei suoi) uscendo dalla panchina, la squadra di Popovich deve fare i conti con una serata decisamente storta al tiro (36% complessivo dal campo) e con la ritrovata freschezza di un Marc Gasol da 26 punti e 14 rimbalzi. Una sconfitta tutto sommato indolore per i texani, che restano al settimo posto della Western Conference, ma preziosissima per i Grizzlies, che tornano a respirare una boccata d'ossigeno. Da dimenticare le prove di LaMarcus Aldridge, che chiude con 13 punti e un terrificante 4/12 al tiro, e quella di DeRozan, che si ferma addirittura a 9. Non è un caso che Popovich abbia deciso di togliere tutti i titolari nell'ultimo periodo per lasciare posto alla second unit neroargento.

MILWAUKEE BUCKS-HOUSTON ROCKETS 116-109
E' Giannis Antetokounmpo ad aggiudicarsi la 'battaglia degli MVP' contro James Harden nella sfida vinta dai Milwaukee Bucks contro gli Houston Rockets per 116-109. Il greco, che chiude con una prestazione da 27 punti e 21 rimbalzi (massimo stagionale) risponde alla prova straripante del 'Barba', che ne mette 42, conditi da 11 rimbalzi e 6 assist, allungando così a 14 la striscia di partite con almeno 14 punti a referto e trovando l'ottavo ‘quarantello' stagionale. A fare la differenza, però, come spesso accade in Nba, è il supporting cast. Se il 'Greek Freak' può contare sui 24 punti di Malcom Brogdon e su ben altri cinque compagni in doppia cifra, Harden deve fare i conti con la serata storta di Clint Capela, che chiude con 18 punti e 13 rimbalzi (ma con un pessimo 4/16 dal campo) e poco altro. Grazie a questo successo, la squadra di coach Budenholzer torna in prima posizione a Est, piazzando un nuovo sorpasso ai danni di Toronto. Resta al sesto posto a Ovest, invece, Houston, che perde contatto dai Portland Trail Blazers.

BOSTON CELTICS-INDIANA PACERS 135-108
Tutto facile per i Boston Celtics, che nella sfida per il terzo posto nella Eastern Conference contro gli Indiana Pacers si impongono con un rotondo 135-108, trovando il quarto successo consecutivo e il massimo stagionale alla voce punti segnati. I biancoverdi si aggiudicano tutte e quattro le frazioni di gioco, andando a riposo all'intervallo lungo sul +15 e allungando ulteriormente nel terzo periodo con un parziale di 27-37 che, di fatto, mette in ghiaccio la partita. Per Boston, che manda ben sette uomini in doppia cifra, da sottolineare le prove convincenti di Marcus Morris e Jaylen Brown, che chiudono con 22 punti a testa, ai quali si aggiungono i 20 di Jayson Tatum. Si prende un turno di 'riposo', invece, Kyrie Irving, che resta in campo solo 23 minuti, chiudendo con 12 punti. Tra le fila dei Pacers, mai in partita fin dalla palla a due, non bastano i 20 punti del lituano Domantas Sabonis, il migliore dei suoi. Seconda sconfitta nelle ultime tre partite per Indiana, che vede allontanarsi Toronto e Wilwaukee in classifica.

PHILADELPHIA 76ERS-WASHINGTON WIZARDS 106-123
Della sconfitta dei Pacers non riesce ad approfittarne Philadelphia, che cade 106-123 contro Washington, sprecando l'occasione del sorpasso in classifica. Nonostante la prova mostruosa di un Joel Embiid da 35 punti e 14 rimbalzi, la squadra di coach Doug Collins deve fare i conti con la serata di grazia di Bradley Beal, che ne mette 34, ai quali si aggiungono i 23 di Otto Porte Jr. Per i Sixers sono quattro gli uomini in doppia cifra: Jimmy Butler ne mette 23, mentre Simmons ferma il tassametro a quota 15, con 10 rimbalzi. Washington parte subito forte, andando all'intervallo lungo sul +15. Philadelphia non ha la forza di reagire e, nonostante il tentativo di rimonta nel finale, non riesce a colmare il gap con gli avversari. I Sixers restano così al quarto posto in classifica con 27 vittorie e 15 sconfitte, mentre Washington aggancia Detroit a quota 17 vittorie in stagione regolare.

DETROIT PISTONS-LOS ANGELES LAKERS 100-113
I Los Angeles Lakers hanno imparato a vincere anche senza LeBron James: 113-100 contro i Detroit Pistons. Dopo lo shock iniziale dovuto all'assenza del 'Re', con 5 sconfitte nelle prime sei partite, i gialloviola piazzano due vittorie in fila, che danno morale e permettono di ‘blindare' l'ottavo posto a Ovest dall'assalto degli Utah Jazz. A fare le veci di James ci pensa un incontenibile Kyle Kuzma, che chiude con una prova da 41 punti (massimo in carriera) in appena 29 minuti di utilizzo sul parquet. Dopo un primo quarto di sostanziale equilibrio, gli uomini di Luke Walton piazzano l'allungo decisivo nella seconda frazione anche grazie ai canestri del numero 0. A questi si aggiungono i 19 di Michael Beasley e i 15 di Kentavious Caldwell-Pope. I Lakers dominano a rimbalzo (47-34 nonostante i 17 catturati da Drummond) e tirano con oltre il 55% dal campo, rendendo impossibile la rimonta per i Pistons. Prosegue quindi il momento nero di Detroit, giunta alla terza sconfitta consecutiva, l'ottava nelle ultime 10.

DALLAS MAVERICKS-PHOENIX SUNS 104-94
Dopo un periodo di leggera flessione, Luka Doncic torna a dominare una partita Nba al suo primo anno nella lega. E lo fa contro i Phoenix Suns di DeAndre Ayton, la prima scelta assoluta all'ultimo draft Nba. I Mavericks si impongono 104-94 grazie al break decisivo nel terzo periodo (32-19) che, di fatto, chiude la partita. Per lo sloveno arriva il massimo in carriera: 30 punti (con 4/9 dall'arco dei 3 punti), 6 rimbalzi, 5 assist e 3 recuperi. Per l'ex centro di Arizona, invece, una serata da cancellare e condizionata da problemi di falli: solo 6 i punti e 5 rimbalzi. Per i Mavericks arrivano anche 17 punti da Harrison Barnes e 14 da Wesley Matthews, decisivo con i suoi canestri nel finale. Per Phoenix, invece, pesa tantissimo l'assenza di Devin Booker, prima bocca da fuoco della squadra: sono 20 i punti di T.J. Warren, ai quali si aggiungono i 17 di Josh Jackson.

NEW ORLEANS PELICANS-CLEVELAND CAVALIERS 140-126
In questo momento non c'è squadra peggiore di Cleveland in tutta la Nba. I Cavs incassano la loro undicesima sconfitta consecutiva e lo fanno subendo 140 punti sul campo dei New Orleans Pelicans. Una vera e propria debacle, in cui brilla, ancora una volta, la stella di Anthony Davis, che chiude con 38 punti, 13 rimbalzi, 7 assist e 4 stoppate: il tutto con solo 17 tiri dal campo. Eppure, sembrava che la partita potesse mettersi bene per i Cavaliers, partiti caldissimi con 8 triple a bersaglio e un primo quarto da 38 punti. La benzina, però, finisce presto per la squadra di coach Larry Drew e la difesa si sgretola, incassando 81 punti negli ultimi 24 minuti di gioco. Si tratta della terza vittoria consecutiva per i Pelicans, propiziata anche dall'ottimo momento del rookie Frank Jackson, che sta toccando al rialzo le proprie cifre. Per Cleveland, invece, non bastano i 21 di Jordan Clarkson, il migliore dei suoi.

PORTLAND TRAIL BLAZERS-CHICAGO BULLS 124-112

Terza vittoria consecutiva (quinta nelle ultime 6 partite giocate) per i Portland Trail Blazers, che superano Chicago 124-112, condannando i Tori al quinto stop. Dopo un avvio equilibrato, i padroni di casa allungano nel terzo periodo (scappando anche sul +11) e poi chiudono definitivamente i conti nel quarto periodo. Il migliore tra le fila dei Blazers è CJ McCollum, che chiude con una prova convincente da 24 punti, ai quali si aggiungono i 17 di Seth Curry, il fratello di Steph. Per Damian Lillard, l'ennesima doppia doppia della stagione con 16 punti, conditi da 10 assist. Chicago manda sei giocatori in doppia cifra: Wendell Carter Jr. è il top scorer dei suoi con 22 punti mentre ne arrivano 15 dalla panchina per il rientrante Bobby Portis.

UTAH JAZZ-ORLANDO MAGIC 106-93
Gli Utah Jazz superano 106-93 gli Orlando Magic al termine della gara più strana della notte. Dopo un primo tempo terrificante, in cui toccano anche il -21, i Jazz rientrano sul parquet con un'altra faccia, ribaltando completamente le sorti della sfida e conquistando la vittoria numero 21 in stagione regolare, che permette di raggiungere il 50% di vittorie. Decisiva la prova da 33 punti di Donovan Mitchell che, senza Rubio ed Exum, si carica la squadra sulle spalle, assumendosi tutte le responsabilità in attacco. A Orlando, non possono bastare i 23 punti di D.J. Augustin, ai quali si aggiungono i 20 del centro montenegrino Nikola Vucevic e i 18+10 di Aaron Gordon.

BROOKLYN NETS-ATLANTA HAWKS 116-100
Brooklyn rialza la testa e si riavvicina al 50% di vittorie in stagione regolare grazie al successo per 116-100 contro gli Atlanta Hawks. I newyorkesi, che sfruttano la pessima serata dei ‘Falchi' al tiro da tre punti (17% cdi squadra per Atlanta), mettono due gare di margine su Miami e Charlotte, blindando il sesto posto nella Eastern Conference, alle spalle dei Boston Celtics. Sono ben 7 i giocatori in doppia cifra, guidati dai 17 di DeMarre Carroll. Per Atlanta, invece, non può bastare la doppia doppia dell'ormai certezza John Collins, che chiude con 30 punti e 14 rimbalzi catturati.

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