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Nba: Brooklyn sorprende i Lakers, San Antonio riscopre Belinelli  

I Nets si impongono a Los Angeles: cruciale l'errore di LeBron James nel finale. L'azzurro di nuovo protagonista e gli Spurs battono Dallas. Ok Clippers e Houston

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Si fermano i Lakers, sconfitti in casa per la prima volta da oltre un mese: a Los Angeles vincono per 104-102 i Nets di Spencer Dinwiddie, con LeBron James (autore comunque di 29 punti) che nel finale sbaglia il canestro del pari. Si rialza Houston, che piega per 117-111 Minnesota, mentre i Clippers strapazzano Golden State (107-131). L'Nba riscopre anche Marco Belinelli, decisivo con i suoi 16 punti nel 119-109 che San Antonio rifila a Dallas.

LOS ANGELES LAKERS-BROOKLYN NETS 102-104
Blitz di Brooklyn, che si presenta allo Staples Center e ottiene una vittoria pesantissima sotto almeno due punti di vista: perché ottenuta sul campo di un'avversaria che delle precedenti 15 ne aveva perse solo due e perché permette di mantenere le distanze da Orlando, conservando il settimo posto nella Eastern Conference. Cadono invece un po' a sorpresa i Lakers, sconfitti per l'ultima volta sul parket amico da Houston nell'ormai lontano 7 febbraio e che pagano un ultimo fatale minuto, in cui LeBron James firma il 102-102 ma dopo il canestro dall'altra parte di Spencer Dinwiddie sbaglia l'appoggio sul possesso conclusivo. Resta comunque lui il top scorer della partita, con 29 punti all'attivo. Per i californiani segue Anthony Davis, che ne mette invece a referto 26. Si ferma invece a 23 Dinwiddie, ma i più pesanti sono gli ultimi due: quelli che valgono la vittoria dei Nets (arrivati a due su due sotto la gestione Vaughn, anche grazie ai 22 punti di Caris LeVert).

SAN ANTONIO SPURS-DALLAS MAVERICKS 119-109
Rialza la testa San Antonio, che all'AT&T Center si prende la soddisfazione di battere i Mavericks in uno scontro tutto texano che magari quest'anno non peserà per i playoff (che sembrano fuori dalla portata dei neroargento), ma rappresenta sempre un appuntamento cerchiato in rosso sul calendario. Fondamentale per gli Spurs il ritorno di LaMarcus Aldridge, fermo nelle sei precedenti partite e subito protagonista con 24 punti all'attivo. Ma la notizia più bella per i fan italiani della palla a spicchi è la rinascita sportiva di Marco Belinelli, finalmente in campo per 21 minuti e di fatto decisivo grazie ai suoi 16 punti. Dall'altra parte, Dallas si lascia sorprendere in particolare nel quarto periodo, in cui subisce un sonoro 36-24 dai padroni di casa, e il muso più lungo è certamente quello di Luka Doncic: lo sloveno incanta con ben 38 punti su un parquet certamente non facile, ma stavolta non basta. E una squadra con il mirino puntato sul quarto posto in Western Conference, ora è sempre più impaludata in un settimo che potrebbe creare diversi grattacapi in ottica post-season.

GOLDEN STATE WARRIORS-LOS ANGELES CLIPPERS 107-131
Anche perché il settimo posto di Dallas vorrebbe dire in questo momento affrontare subito i Clippers, che a San Francisco dimostrano una volta per tutte di non avere alcuna intenzione di giocare. Reduci dal ko nel derby cittadino con i Lakers, i losangelini strapazzano infatti i malcapitati Warriors, sepolti sotto 131 punti e sempre in svantaggio addirittura dopo l'iniziale 2-0. Già l'intervallo racconta di un eloquente +28 Clippers, con solo il lodevole impegno di Golden State che impedisce un divario superiore ai 30 punti a fine partita. I padroni di casa, ancora privi dell'indisposto Steph Curry, si devono affidare a Andrew Wiggins, che arriva a 21 punti, e a Dragan Bender che parte dalla panchina e si spinge fino a 23. Peccato che dall'altra parte ci sia un certo Kawhi Leonard, che ci mette i primi tre quarti della partita ad arrivare a quota 23, prima di essere messo a riposo da coach Rivers. Ma in generale in doppia cifra ci arrivano in sette. Troppi per questi Warriors.

HOUSTON ROCKETS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 117-111
Una squadra in stato di crisi contro una che in crisi ci langue da mesi. Questa la situazione che si presentava al Toyota Center, dove i Rockets reduci da quattro sconfitte di fila ricevevano una delle squadre dal record peggiore dell'intera Nba: Minnesota (che da inizio anno, su 63 ne aveva perse 44). Il risultato, però, è una partita bella e vibrante, in cui nel finale la paura di perdere lascia il posto alla voglia di vincere. In particolare dal terzo quarto in poi, quando Houston recupera uno svantaggio di 10 punti, mette la freccia e poi scappa nel periodo conclusivo. Una missione resa possibile dal ritorno ai suoi livelli di James Harden, per i 37 punti a referto e soprattutto per le 5 triple, un fondamentale che negli ultimi delicati giorni era stranamente mancato. Anche Russell Westbrook dà il suo contributo (27 punti), mentre per i derelitti T'Wolves sempre privi della stella Karl-Anthony Towns buona parte del peso offensivo ricade sulle spalle di D'Angelo Russell. E quest'ultimo fa il possibile, come i 28 punti all'attivo dimostrano. Peccato che ancora una volta Minnesota si perda sul più bello...

PORTLAND TRAIL BLAZERS-PHOENIX SUNS 121-105
Se solo ci fosse un po' più di continuità in quel di Portland... I Blazers tornano a sperare nei playoff e lo fanno dopo due ko di fila, con una prova di grande livello contro i Suns che venivano da un periodo opposto (due vittorie dopo l'ennesima serie negativa) e tornano a mettere il mirino su Memphis e l'ambito ottavo posto della Western Conference. I ragazzi dell'Oregon mandano l'intero quintetto in doppia cifra, ma a prendersi la copertina è un Damian Lillard di nuovo trascinatore grazie ai suoi 25 punti. Lo supera Devin Booker, che per Phoenix ne realizza 29. Gli ospiti mandano anche Ricky Rubio a quota 21 e Dario Saric in doppia doppia (24+11 rimbalzi), ma il resto della squadra stecca rispetto all'organizzazione di una Portland consapevole del rischio di essersi svegliata ancora una volta fuori tempo massimo.

INDIANA PACERS-BOSTON CELTCS 111-114
Scontro d'alta quota a Indianapolis, almeno per quanto riguarda il futuro posizionamento a Est in vista dei playoff. Si affrontano infatti quinta e terza, con quest'ultima che prevale e scappa ancora, costringendo i Pacers a tornare a guardarsi alle spalle (dove incombe Philadelphia). L'equilibrio si spezza in un finale da brividi, deciso da Marcus Smart che rende così utili i 30 punti di Jayson Tatum e la doppia doppia (27 con 10 rimbalzi) di Gordon Hayward. Boston conquista così la certezza aritmetica dei playoff. Grande amarezza per Indiana, che era stata capace di riaprire una sfida in cui si era ritrovata sotto di 19, anche grazie agli sforzi di Domantas Sabonis (a un passo dalla tripla doppia con 28 punti, 9 rimbalzi e 8 assist) e Victor Oladipo (27 punti).

MEMPHIS GRIZZLIES-ORLANDO MAGIC 115-120
Ottava contro ottava al FedExForum, con l'Est che per una volta prevale sull'Ovest grazie al colpo di reni dei Magic, che in questo modo restano con il fiato sul collo di Brooklyn. Dolorosa invece la sconfitta interna per Memphis, che ancora una volta manca l'occasione di stroncare le speranze delle tante inseguitrici all'ultimo posto playoff in Western Conference (un treno che comprende Portland, New Orleans, Sacramento e forse anche San Antonio). I Grizzlies gettano al vento il +17 maturato all'intervallo lungo e la doppia doppia di Jonas Valanciunas (27+16 rimbalzi), oltre che i 21 punti del duo Morant-Brooks, anche perché dall'altra parte crescono inesorabilmente Terrence Ross con i suoi 24 punti e un Michael Carter-Williams da applausi che arriva a quota 20. Dimostrando che con questa Orlando, giunta a tre vittorie consecutive, ci sarà poco da scherzare per tutti.

WASHINGTON WIZARDS-NEW YORK KNICKS 122-115
Il cielo torna cupo sopra New York, con i Knicks che dopo aver illuso il loro popolo di essersi finalmente svegliati vanno a perdere a Washington e raccolgono il terzo ko nelle ultime quattro uscite. Sorridono gli Wizards, che rimangono in orbita playoff pur se chiamati a un'autentica impresa in questo finale di stagione. Tutto dipende manco a dirlo dal solito Bradley Beal, che si regala un'altra notte da protagonista con 39 punti a referto e che per i capitolini rappresenta il faro da seguire nella complicatissima missione di riacciuffare Orlando: lo dimostrano le cifre, che lo vedono per 22 volte sopra 25 punti nelle ultime 23 partite. Dall'altra parte da segnalare i 20 di Bobby Portis e Frank Ntilikina, ma per New York non può e non deve bastare.

CHICAGO BULLS-CLEVELAND CAVALIERS 108-103
Per Chicago è forse troppo tardi ambire a qualcosa di più che la singola soddisfazione di vincere una partita, così in casa Bulls ci si sta in qualche modo già concentrando sul lancio delle potenziali stelle del domani. E una di queste potrebbe rispondere al nome di Coby White, lanciato per la prima volta in carriera nel quintetto titolare contro Cleveland. E proprio lui mette a referto 20 punti, superando quota 19 per la nona volta di fila. Segnali positivi di una partita senza nulla in palio, dato che Orlando (ottava in Eastern Conference e ultima iscritta ai playoff) sembra ormai davvero troppo lontana e dall'altra parte ci sono i Cavaliers che con questo ko si fatto staccare da Atlanta e diventano definitivamente fanalino di coda a Est, culmine di una stagione da archiviare al più presto.

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