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Nba: bene Utah e Philadelphia, i Nets si rialzano

Prosegue la striscia di vittorie per le squadre che comandano le due Conference. Vincono anche Portland, Golden State e Washington

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Jazz e Sixers non si fermano più. Se per Utah, capolista a Ovest, si tratta contro Houston della quinta vittoria consecutiva, per Philadelphia (prima a Est), contro Detroit, è l’ottavo successo di fila. Nella Eastern Conference, Brooklyn riscatta le ultime quattro sconfitte rimontando il -21 contro Detroit con il grande secondo tempo di Irving e Durant; bene anche Washington. Steph Curry show nel trionfo di Golden State contro OKC. Portland ok.

UTAH JAZZ-HOUSTON ROCKETS 124-116
Vittoria stagionale numero 50 conquistata da Utah in Nba ed è la quinta consecutiva. La grande serata di Georges Niang gli consente di pareggiare il suo massimo in carriera con 24 punti (6/8 da tre). Ad accompagnarlo ci sono i 21 di Jordan Clarkson e i 20 di Bojan Bogdanovic, insieme alla doppia doppia da 13+14 di Rudy Gobert per sopperire alle assenze di Donovan Mitchell e Mike Conley. Houston era prima di diversi giocatori: Bradley, Brown, Exum, Gordon, Nwaba, Olynyk, Porter, Wall, Wilson e Wood. Il risultato è stato il 40° quintetto diverso schierato in campo in 68 partite disputate. KJ Martin e Khyri Thomas hanno chiuso come migliori realizzatori dei Rockets a quota 27 ciascuno, raccogliendo comunque, però, la sconfitta numero 20 nelle ultime 23 partite.

PHILADELPHIA 76ERS-DETROIT PISTONS 118-104
Ottavo successo di fila per Philadelphia, sempre indubitabilmente più capolista della Eastern Conference, che può permettersi di tenere a riposo Ben Simmons e Seth Curry. Pochissima sofferenza contro i Detroit Pistons. Già alla fine del primo quarto, infatti, i Sixers hanno il doppio dei punti degli avversari (34-17) e non si voltano più indietro, guidati dai 29 punti in 23 minuti di Joel Embiid (11/13 dal campo), i 22 di Tyrese Maxey e i 18 di Tobias Harris, oltre alla doppia doppia da 19+14 di Dwight Howard. Gli ospiti non hanno veramente più niente da chiedere a questa stagione, mandando giusto sei uomini in doppia cifra guidati dai 14 a testa di Jerami Grant e Saddiq Bey, ma senza usare nessun giocatore per più di 25 minuti.

DENVER NUGGETS-BROOKLYN NETS 119-125
Brooklyn esce dalla crisi nella quale si stava avvitando, tornando al successo dopo quattro sconfitte consecutive. I Nets sbandano vistosamente nel primo tempo, finendo sotto anche di 21 lunghezze, ma si risvegliano con un terzo quarto da 41 punti e chiudono i conti nel quarto vincendolo 28-15, pur con qualche protesta da parte dei padroni di casa nel finale. Gli ospiti si aggrappano ai 64 punti in totale firmati da Kyrie Irving e Kevin Durant (31+33); Bene anche Blake Griffin, con 20 punti. Nikola Jokic per tre volte ha avuto il tiro da breve distanza per sorpassare o pareggiare nell’ultimo minuto di gioco ma non riesce mai a segnare, prendendosi anche un tecnico per la frustrazione a 9.1 secondi dalla fine, a gara ormai decisa. Per il serbo ci sono comunque 29 punti.

PORTLAND TRAIL BLAZERS-SAN ANTONIO SPURS 124-102
Portland si conferma dopo quello che ha dimostrato contro i Lakers, superando San Antonio e conservando il sesto posto a Ovest per andare direttamente ai playoff; tra l’altro la quinta posizione di Dallas è ora distante mezza gara di distanza. I Blazers aprono in due la partita nei due quarti centrali, andando all’intervallo avanti di 10 lunghezze e potendosi permettere il lusso di tenere Lillard e Nurkic in panchina per tutto l’ultimo quarto. Gli Spurs crollano fisicamente nonostante i 20 punti di DeMar DeRozan e i 18 di Lonnie Walker. Troppo poco per opporsi a un Damian Lillard da 30 e un CJ McCollum da 27, con i padroni di casa che sono capaci di vincere la settima partita nelle ultime otto gare disputate e la possibilità di allungare ulteriormente nella prossima partita contro Houston.

GOLDEN STATE WARRIORS-OKLAHOMA CITY THUNDER 136-97
Non c’è storia tra Golden State e Oklahoma: gli Warriors accelerano in chiusura di primo quarto e non trovano alcuna resistenza da parte degli ospiti, raccogliendo una facile vittoria toccando anche il +48 nel corso della partita. Steph Curry non ha voluto essere da meno ai 50 punti segnati da Beal per rimanere avanti nella corsa al premio di capocannoniere (31.9 contro 31.4). Al due volte MVP bastano appena tre quarti per mettere assieme 49 punti con 11 triple a segno. Insieme a lui ci sono altri quattro giocatori in doppia cifra, tra cui Draymond Green con 15 punti e 13 assist. A prendere il posto di Curry nell’ultimo quarto è Nico Mannion, chiudendo con 3 punti, 2 rimbalzi, 3 assist. Per i Thunder ci sono i 17 punti di Svi Mykhailiuk e i 16 di Luguentz Dort.

INDIANA PACERS-WASHINGTON WIZARDS 132-133 OT
Washington riesce ad avere ragione di Indiana, prendendosi il successo al supplementare per salire al nono posto in classifica, mezza gara avanti rispetto agli avversari a 8 giorni dalla fine della regular season. Il protagonista assoluto del match non può che essere Westbrook: 181esima tripla doppia in carriera, raggiungendo Oscar Robertson al primo posto all-time. 33 punti, 19 rimbalzi e 15 assist per lui, mettendo la firma su tutte le giocate decisive, con i due liberi del sorpasso a un secondo dalla fine dell’overtime e la stoppata conclusiva sul tentativo di Caris LeVert. Una prestazione che oscura persino una serata da 50 punti di Bradley Beal, uscito nei minuti finali dei regolamentari per un doppio infortunio a caviglia e bicipite femorale. Bene Domantas Sabonis e Caris LeVert per i Pacers, ma non bastano.

TORONTO RAPTORS-MEMPHIS GRIZZLIES 99-109
Successo più sofferto del dovuto per Memphis, che ha la meglio su Toronto grazie ai 18 punti con 21 rimbalzi dell’ex Jonas Valanciunas e le quattro triple nell’ultimo quarto di DeAnthony Melton, tenendo a bada il tentativo di rimonta dei padroni di casa. I Grizzlies si avvicinano a garantirsi un posto al play-in. Settima sconfitta nelle ultime otto partite per i Raptors, guidati dai 18 punti a testa di Gary Trent Jr. e di Pascal Siakam, uscito nel terzo quarto per un infortunio alla spalla, unendosi ai già assenti Lowry, VanVleet, Anunoby e Boucher. Serata offensivamente da dimenticare per Toronto, capace di segnare appena il 38% dei tiri tentati pur toccando il -1 a metà ultimo quarto, prima di essere ricacciata indietro dalle triple di Melton (15 punti alla fine).

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