Il general manager è soddisfatto dei risultati della stagione, ma rimanda ogni giudizio: "L'obiettivo è andare avanti ai playoff e giocare a giugno"
di Raffaele Pappadà© IPA
La Final Eight di Coppa Italia e i playoff, da neopromossa. Basterebbero questi due traguardi per dare una dimensione alla stagione di Trieste, ma il suo general manager, Michael Arcieri, ha dichiarato in esclusiva a Sportmedaiset di voler aspettare la post season per esprimere un giudizio che, secondo la sua ambizione, può essere ancora migliore di quello che si potrebbe dare oggi.
Final Eight di Coppa Italia e playoff raggiunti da neopromossa: è una stagione da 10?
"Ancora non possiamo dare una valutazione, sicuramente abbiamo fatto delle cose positive, in coppa e con la conquista dei playoff. Abbiamo sempre detto che il nostro obiettivo è essere competitivi in ogni partita, vogliamo giocare a giugno. Siamo sulla giusta strada, il giudizio lo darò alla fine della fiera".
Dopo questi risultati raggiunti, il vostro obiettivo per l'immediato futuro sarà confermarvi a questi livelli o pensate addirittura di alzare l'asticella?
"Puntiamo a diventare la squadra più forte rispetto alle nostre possibilità, non è un segreto che vogliamo giocare in Europa. Speriamo che l'anno prossimo possiamo giocare anche il mercoledì sera, con l'idea di voler arrivare ai livelli più alti in Europa. Ci vogliono tempo, pazienza e lavoro, ma non abbiamo mai nascosto quest'ambizione, diventare un club first class fuori e dentro il parquet".
C'è un avversario che vorreste evitare ai playoff?
"No, nella mia vita ho imparato che chiedere uno o l'altro non funziona, per il karma del basket. La squadra più pericolosa per noi stessi è la nostra, nel senso che se riusciamo a condividere la palla, perdiamo meno palloni possibili, mettere i liberi e giocare la nostra pallacanestro sappiamo di poter giocare contro qualsiasi squadra. Se invece non facciamo queste cose, a prescindere dall'avversario, perderemmo. Dobbiamo giocare una pallacanestro efficiente e forte. Ci concentriamo più su noi stessi, su quello che dobbiamo fare, soprattutto in questo momento del campionato, alla vigilia dei playoff, in cui tutto diventa più difficile e più duro, più fisico: per questo dobbiamo concentrarci sulle cose che facciamo noi".
Il rientro di Colbey Ross, che sta lavorando per tornare al 100% dopo l'infortunio, potrebbe cambiare le prospettive della vostra post season?
"Penso di sì per due motivi. Il primo è che non giocando partite, ma allenandosi, mi sembra un po' più fresco. Il secondo è che, avendo l'opportunità di guardare la squadra e capire meglio dove può inserirsi, al suo rientro accade quello che abbiamo visto l'altra sera: 11 punti, 12 assist e zero palle perse. Quella è la versione di Colbey Ross di cui abbiamo bisogno se vogliamo giocare a giugno. Non credo che un infortunio sia un vantaggio, ma nella vita proviamo a trasformare i limoni in limonata. Colbey è in forma, ha giocato una partita incredibile, con 18 assist dove per assist intendo un passaggio che crea un tiro, anche se poi il tiro è sbagliato. Colbey è fondamentale, come Brooks e come Markel, ma il play crea tutto, crea l'ambiente in cui giochiamo. Abbiamo visto Uthoff che ha segnato 23 punti anche per come gli è arrivata la palla. Ross è fondamentale, sta giocando benissimo e con energia. La stagione è stata lunga per tutti in LBA, sono 9 mesi che giochiamo".
Nei piani del club, per la prossima stagione, c'è la partecipazione a una coppa europea?
"Sicuramente, se possiamo qualificarci, vogliamo giocare. Dobbiamo capire dove, è il nostro obiettivo dall'inizio, io e Paul siamo stati sempre chiari sul fatto che vogliamo giocare in Europa. Vogliamo portare Trieste sul palcoscenico internazionale. Se potremo giocare il mercoledì sera, lo faremo molto volentieri".