Scandalo Ncaa, 10 arresti: anche l'ex Nba Chuck Person

L'accusa è di aver pagato giovani cestisti delle superiori per giocare nei team universitari

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Sono dieci le persone arrestate dalla FBI per lo scandalo sul basket universitario americano e tra di loro c'è Chuck Person, ex ala piccola degli Indiana Pacers e attuale head coach associato di Auburn University. L'inchiesta coinvolge dal 2015 quattro allenatori e sei fra manager e consulenti finanziari. L'accusa, per tutti, è quella di frode e corruzione, per aver pagato giovani promesse dell'high school per garantirsi le loro prestazioni sportive.

Person è stato arrestato in qualità di capo allenatore per la Auburn University insieme ai colleghi Tony Bland della University of Southern California, Lamont Evans di Oklahoma State ed Emmanuel Richardson, allenatore in seconda dell'University of Arizona.

In manette sono finiti anche James Gatto, direttore Global Sports Marketing per il basket di Adidas e Rashan Michel fondatore e gestore di una società di abbigliamento ad Atlanta. Negli Stati Uniti, i giocatori della NCAA, la lega del basket collegiale, non possono essere pagati da enti esterni, in quanto studenti universitari non professionisti, e chiaramente non possono ricevere compensi per fare pubblicità ai marchi di abbigliamento. Secondo la corte federale, le persone arrestate avrebbero pagato giovani promesse dell'high school per garantirsi le loro prestazioni all'università.

Person è il più noto fra le persone arrestate, avendo giocato per 13 anni nell'Nba in particolare con gli Indiana Pacers. Secondo i pubblici ministeri, Person avrebbe accettato 91.500 dollari di tangenti in oltre 10 mesi per convincere giocatori di Auburn con chance di andare nell'Nba ad acquistare abbigliamento sportivo da Michel. Inoltre avrebbe pagato gli stessi giocatori con 18.500 dollari alle famiglie di due dei giocatori. Person sarebbe stato incastrato grazie ad un colloquio segretamente registrato con un giocatore di Auburn in un hotel di Manhattan nel dicembre 2016 in cui diceva di sapere che quello che stava fornendo era "una violazione... delle regole".

Nell'inchiesta è coinvolto anche James Gatto, direttore Global Sports Marketing per il basket di Adidas. Il colosso dell'abbigliamento sportivo ha rilasciato una dichiarazione: "Siamo venuti a conoscenza del fatto che uno dei nostri impiegati è stato arrestato. Stiamo raccogliendo maggiori informazioni sulla situazione. Non siamo a conoscenza di eventuali condotte fraudolente e coopereremo con le autorità per capirne di più".

Nascerebbe tutto infatti da una guerra commerciale tra i principali brand sportivi al mondo per comparire sulle maglie indossate dai giocatori di grande prospetto e possibili prime scelte nei draft Nba. Nel 2016 il campionato maschile Ncaa contava 41 squadre sponsorizzate dalla Nike, 14 dall'Adidas, 10 dalla Under Armour e 3 da Russell Athletic. Proprio quest'ultima ha offerto 280 milioni di dollari per far calzare le proprie scarpe ai cestisti della UCLA.

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