BASKET

Basket: Supercoppa Italiana all’Olimpia Milano, battuta la Virtus Bologna in finale

Datome, Punter e Sergio Rodriguez trascinano l'Olimpia, che vince 75-68 e conquista il trofeo per la quarta volta nella sua storia

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L’A|X Armani Exchange Milano batte 75-68 la Virtus Bologna e conquista la Supercoppa Italiana 2020. Nella finale giocata alla Segafredo Arena, le Scarpette Rosse volano nel primo tempo, hanno un passaggio a vuoto nel terzo periodo ma fanno loro la partita nel finale grazie alle giocate di Datome, Punter e Rodriguez. Delusione per le Vu Nere, che soffrono la scarsa produzione offensiva di Teodosic: solo 6 punti per il serbo.

Quarta Supercoppa Italiana in cinque anni per l’A|X Armani Exchange Milano, che termina da imbattuta il torneo che, per commemorare i 50 anni della Legabasket, ha coinvolto per la prima volta nella storia tutte le sedici squadre del massimo campionato. Quella di Ettore Messina e dei suoi giocatori è una vera e propria dichiarazione d’intenti alla vigilia della nuova stagione: il 75-68 inflitto in finale alla Virtus Bologna, padrona di casa delle Final Four, è un segnale delle potenzialità di una squadra che, dopo gli alti e bassi della scorsa stagione (poi non conclusa causa Covid) punta a tornare al vertice del basket italiano. Il match della Segafredo Arena, a dire il vero, inizia con un grattacapo per il tecnico delle Scarpette Rosse, costretto a perdere nelle prime battute Vlado Micov per un infortunio al gomito, ma l’Olimpia non risente dell’assenza dell’ex Cantù e, trascinata dalle triple di Malcolm Delaney (nominato al termine Mvp del torneo) e dalle giocate di Sergio Rodriguez e Gigi Datome, vola fino al +14 nel secondo periodo, prima di arrivare all’intervallo sul 45-33. Dall’altra parte fatica ad ingranare Stefan Markovic (0 punti per lui dopo venti minuti, 3 alla sirena finale), mentre l’uomo più atteso delle Vu Nere, Milos Teodosic, si limita a un solo punto, pur con 6 assist, all’intervallo.

La pausa lunga, però, fa molto bene alla Virtus e molto male alle Scarpette rosse: la squadra di coach Messina segna solo 8 punti nel terzo periodo e fa rientrare i propri avversari, che vedono in Amar Alibegovic (13 punti al termine), Julian Gamble e Awudu Abass (12 per entrambi) i perni principali della rimonta, con la Virtus che si arrampica fino al -2 alla penultima sirena. Nell’ultimo periodo Teodosic prova ad alzare il livello del suo gioco e sale a quota 6 punti, ma qualche errore di troppo al tiro e un po’ di nervosismo lo lasciano ai margini del match. A decidere la partita sono Datome e Rodriguez: l’azzurro con 5 punti consecutivi (dei suoi 17 finali) che portano avanti Milano sul +9 a 2:50 dalla fine, El Chacho con la tripla che manda in ghiaccio il match a 69 secondi dal termine. Alla fine è festa, quindi, per l’Olimpia: il primo trofeo dell’era post-Covid è dei meneghini.

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