Basket, Nba: Milwaukee ok, Gallinari-show contro Atlanta, Zion incide ma perde ancora

A Parigi i Bucks battono 116-103 Charlotte, l'azzurro rifila 25 punti agli Hawks, il rookie ne fa 15 ma New Orleans cade contro Denver

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Negli Stati Uniti come in Francia, i Milwaukee Bucks dominano la Nba: a Parigi Giannis Antetokounmpo brilla con 30 punti nel 116-103 contro Charlotte. Danilo Gallinari travolgente con 25 punti nel 140-111 di Oklahoma su Atlanta, ok i Clippers con la prima tripla doppia in carriera di Kawhi Leonard. Un Russell Westbrook da 45 punti fa volare Houston, Zion Williamson ne segna 15 ma New Orleans perde con Denver (Nicolò Melli non impiegato).

CHARLOTTE HORNETS-MILWAUKEE BUCKS 103-116
Che ci fanno Neymar, Mauro Icardi, Kylian Mbappé e Marco Verratti tra gli spettatori di una partita Nba? Vacanza-lampo oltre oceano? No, è lo spettacolo della Nba a mostrarsi all'Europa. Per la prima volta il grande basket Usa sbarca a Parigi e tante star non vogliono perdere l'occasione di guardare da vicino, ad esempio, Giannis Antetokounmpo, ancora protagonista indiscusso dell'ennesima vittoria di Milwaukee: con quella su Charlotte, i Bucks raggiungono un record di 40-6 che è la miglior sequenza iniziale nella storia della franchigia. The Greak Freak mette a segno 30 punti e 16 rimbalzi, con 13/19 al tiro: suo il gioco da tre punti che dà il là all'allungo di Milwaukee nell'ultimo quarto, dopo che Charlotte (15-31) aveva battagliato per tre quarti, andando anche all'intervallo sul +5. Avviato l'ultimo quarto sul 78-78, Milwaukee trova un break di 15-5 che si dimostra decisivo, anche grazie ai punti di Eric Bledsoe (20 a referto), George Hill (16) e Khris Middleton (14). Per i Bucks ottava vittoria di fila, striscia da leggere al rovescio per gli Hornets, che non esultano dal 5 gennaio e ai quali non bastano i 31 punti dalla panchina di Malik Monk.

OKLAHOMA CITY THUNDER-ATLANTA HAWKS 140-111
Alla Chesapeake Energy Arena i Thunder (27-19) travolgono gli Hawks (11-35) nel finale. Oklahoma centra la quarta vittoria consecutiva, dominando anzitutto al tiro: 58.1% dal campo, 56% da tre. Impossibile perdere con queste medie, logico che arrivi il massimo stagionale a livello di punteggio (140). A livello individuale il protagonista è Danilo Gallinari, autore di 25 punti, cui aggiunge sei rimbalzi e tre assist. Il tutto in 28 minuti di utilizzo. L'azzurro è una sentenza dal campo: 7/10 al tiro e 4/6 da tre, in piena sintonia con una squadra che trova giovamento anche dai 24 di Shai Gilgeous-Alexander, i 21 di Dennis Schröder e i 18 di Chris Paul, direttore di un'orchestra sempre più affiatata. In casa Hawks, che restano in partita fino al -2 a 3'30” dalla fine del terzo quarto, Trae Young impiega 20 minuti a trovare il canestro ma chiude la sua prestazione con 26 punti e 16 assist.

NEW ORLEANS PELICANS-DENVER NUGGETS 106-113
Ancora una prestazione da rimarcare per Zion Williamson, autore di 15 punti e sei rimbalzi in quei 21 minuti di utilizzo che i medici impongono ad Alvin Gentry. Il coach dei Pelicans (17-29) è forse il primo a pensare che con un Zion al 100% i Pelicans avrebbero vinto entrambe le partite che hanno visto il baby-fenomeno protagonista. Meglio di lui, in casa New Orleans, solo JJ Redick (18 punti, di cui cinque triple), mentre Nicolò Melli non gioca neppure un minuto. È dunque Denver a prevalere, malgrado l'assenza di Jamal Murray e delle percentuali al tiro molto più basse (37.7% dal campo contro il 46.3% di NOLA, addirittura il 31.7% da tre). I Nuggets (31-14) si fanno preferire a rimbalzo (56-45) e la superiorità sotto canestro dà a Denver molte seconde chances di tiro, al punto che gli ospiti mirano al canestro per 106 volte contro le 82 di New Orleans. Miglior realizzatore Nikola Jokic con 27 punti, 12 rimbalzi e sette assist. Grazie anche al serbo, i Nuggets rafforzano il quarto posto a Ovest.

MIAMI HEAT-LOS ANGELES CLIPPERS 117-122
Kawhi Leonard centra la prima tripla doppia in carriera e aiuta i Clippers (32-14) a trovare un successo molto importante, soprattutto dopo il brutto k.o. di Atlanta: 33 punti, dieci rimbalzi e dieci assist per il miglior giocatore delle ultime Finals. Che sia solo la prima nella sua carriera stupisce i fans ma anche Erik Spoelstra, coach di Miami. Anche con la grande serata del suo leader, i Clippers (ancora senza George e Beverley) devono recuperare un bruttissimo avvio (24-9 e massimo vantaggio Miami dopo pochi minuti), missione compiuta già prima dell'intervallo. È nel terzo quarto, però, che i losangelini mettono il turbo: frazione terminata con un break di 15-0. Miami (31-14) è sotto di 18 con 8'34” da giocare: il megaparziale di 24-9 riporta in corsa gli Heat, che arrivano fino al -3 grazie a una tripla di Dion Waiters a 34 secondi dalla fine. Leonard poi chiude la partita dalla lunetta. Quella di Waiters è la prima gara stagionale: Spoelstra infatti ha gli uomini contati (fuori Nunn e Dragic) e si deve affidare anche a chi in quest'anno si è fatto notare solo per controversie imbarazzanti. Il miglior realizzatore di Miami è Jimmy Butler con 20 punti.

MINNESOTA TIMBERWOLVES-HOUSTON ROCKETS 124-131
La miglior prestazione offensiva stagionale di Russell Westbrook dà a Houston (28-16) la vittoria a Minneapolis: 45 punti per “Brodie”, che aggiunge anche dieci assist, tirando 16/27 dal campo. Mike D'Antoni parla apertamente di prestazione da Mvp. Ottimo anche il contributo di Eric Gordon, in season-high con i suoi 27 punti dalla panchina. Due season-high da una parte, un minimo stagionale a controbilanciare: James Harden realizza solo 12 punti, con 3/13 dal campo e 0/6 dall'arco. Non capita molto spesso che un suo compagno di squadra lo maltratti nel punteggio. Bisogna tornare al febbraio 2011 per trovare un distacco così ampio: Kevin Durant lo “batté” 43-7. A Minnesota (15-30) non bastano i 30 punti (con 12 rimbalzi) di Karl-Anthony Towns e i 28 di Andrew Wiggins: i T'Wolves hanno il merito di restare in corsa fino al 115-112 per Houston. Ma Westbrook non vuole farsi rovinare la sua serata da Mvp e riporta i Rockets a +10 prima dei possessi conclusivi.

NEW YORK KNICKS-TORONTO RAPTORS 112-118
Sesto successo consecutivo per Toronto, che riagguanta il secondo posto a Est approfittando della sconfitta di Miami. Sulla carta l'impegno dei campioni in carica (31-14) era molto più facile rispetto a quello degli Heat ma nel primo quarto le cose al Madison Square Garden si mettono male, con New York avanti di otto lunghezze, dopo essere stata anche sul +13 grazie a una schiacciata di Mitchell Robinson. Toronto si riassesta con i canestri di Kyle Lowry (26 punti) e Pascal Siakam (23), fresco di titolarità nel prossimo All-Star Game. Già all'intervallo i Raptors sono sul +3, gap aumentato a +12 con i punti di Siakam, Lowry e Fred VanVleet. Knicks (12-34) bravi a restare in partita e a trovare anche la parità a 103 con i liberi di Marcus Morris Sr., miglior realizzatore dei Knicks con 21 punti, insieme a Damyean Dotson. La tripla di OG Anunoby e i liberi di Siakam riportano i canadesi sul +5 a 2'23” dalla fine, gap mai più colmato dai padroni di casa.

ORLANDO MAGIC-BOSTON CELTICS 98-109
Gara dai due volti all'Amway Center, dove i Celtics (30-14) riescono a passare nonostante siano privi di Jayson Tatum, Jaylen Brown ed Enes Kanter. Orlando (21-25) nel primo tempo va sul +16 grazie a un layup di Michael Carter-Williams, mentre Boston è tenuta a galla quasi esclusivamente da Kemba Walker. L'ex Charlotte realizza 37 punti, 19 di questi nel secondo quarto, tirando con 10/16 nel primo tempo. Walker non trova canestri nel terzo quarto, frazione in cui si scatena Gordon Hayward, determinante in attacco e in difesa: suoi 12 punti, otto rimbalzi e quattro assist che danno la leadership ai Celtics (82-77). Hayward chiuderà con 22 punti e 14 rimbalzi (di cui 13 difensivi) ed è anche suo il merito delle bassissime percentuali dei Magic nella ripresa (32.6% al tiro, con soli sei canestri assistiti). Evan Fournier (30 punti) tenta di raddrizzare la barca insieme a una tripla di Terrence Ross (103-98), ma Orlando non segna più e la vittoria va a Boston.

GOLDEN STATE WARRIORS-INDIANA PACERS 118-129
Netto successo dei Pacers (30-16) al Chase Center: Indiana in forma strabiliante al tiro, con il 57.5% dal campo e addirittura il 60.7% da tre. Se il migliore degli ospiti a livello realizzativo è T.J. Warren con 33 punti, merita almeno una menzione d'onore Doug McDermott, autore di 24 punti ma tirando 9/10 dal campo e 6/7 dalla lunga distanza: quattro le sue bombe nell'ultimo quarto, utilissime a tenere Golden State a distanza di sicurezza dopo che i padroni di casa avevano quasi azzerato un -19. Per i Warriors inutili i 37 punti di D'Angelo Russell: la squadra di coach Steve Kerr perde per la 13esima volta in 14 partite e detengono il peggior record della lega (10-37).

DETROIT PISTONS-MEMPHIS GRIZZLIES 112-125
Il primo tempo di Jaren Jackson Jr. fa volare di nuovo Memphis, che aveva visto i sogni di playoff ridimensionati dopo due sconfitte consecutive. JJJ mette a segno 24 dei suoi 29 punti nella prima parte e i Grizzlies volano presto sul +15. Il problema-falli lo limita nella ripresa, ma Jackson trova comunque la pesante tripla del 114-108 a tre minuti dal termine: da questo colpo Detroit, brava invece a ricucire subito il -15 iniziale, non si riprende più. Il miglior realizzatore dei Pistons (17-24) è come al solito Derrick Rose con 22 punti, mentre in casa Grizzlies (21-24) sono da sottolineare i 27 punti di Dillon Brooks (7/15 al tiro, di cui 4/5 da tre) e la doppia doppia del rookie Ja Morant (16+12 rimbalzi).

SAN ANTONIO SPURS-PHOENIX SUNS 99-103
Uno scatenato Devin Booker trascina i Suns all'AT&T Center: 35 punti, dieci assist e 11/20 al tiro, il figlio dell'ex giocatore di Milano festeggia con una grande prestazione individuale (e una vittoria) la sua prima convocazione in un All-Star Game. Con questo successo i Suns interrompono la striscia di 11 sconfitte consecutive a casa-Popovich e si vendicano del 120-118 con cui gli Spurs avevano vinto in Arizona solo pochi giorni fa. Phoenix (19-26) rifila nel secondo quarto un 34-16 che i neroargento sono incapaci di recuperare per tutta la partita, malgrado San Antonio (20-24) arrivi più volte sul -1: i punti di Booker, i 20 di Dario Saric e in generale il quintetto titolare dei Suns, che va interamente in doppia cifra, riescono a placare ogni tentativo di rimonta dei padroni di casa. Per San Antonio il miglior realizzatore è un ottimo DeMar DeRozan: 30 punti con 10/15 dal campo. Zero punti per Marco Belinelli, utilizzato solo per tre minuti.

CHICAGO BULLS-SACRAMENTO KINGS 81-98
I Kings tornano a sorridere dopo sei sconfitte consecutive, ma la vittoria dello United Center è frutto anche di una prestazione offensiva di Chicago molto deludente: 39,2% dal campo, addirittura 21,6% da tre, con i Bulls che nell'ultimo quarto segnano solo 12 punti. Il protagonista principale nelle fila di Sacramento è Buddy Hield, autore di 21 punti dalla panchina, tirando 7/12 dal campo, incluso un buon 5/9 da tre. Buoni i contributi di Harrison Barnes (19 punti) e De'Aaron Fox (18). Chicago è in partita fino alla fine del terzo quarto: Bulls avanti 69-68 ma Sacramento allunga realizzando gli ultimi sette punti prima di un ultimo quarto in cui i padroni di casa, praticamente, non giocano. Non bastano a coach Jim Boylen i 21 punti di Zach LaVine.

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