NBA

Basket, Nba: Milwaukee non si ferma più, vincono Clippers e Boston, Houston cade in casa  

I Bucks ottengono il 15esimo successo di fila con il 110-101 a Orlando. Il buzzer beater di Bjelica piega Harden, una magia di Rose beffa Melli

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I Milwaukee Bucks aggiornano a 15 la striscia di vittorie in Nba con il 110-101 su Orlando: Antetokounmpo chiude con 34 punti. Bene anche i Clippers, che passano a Indianapolis per 110-99 grazie ai 36 punti di George. Ok Boston e Toronto, Houston cade in casa (118-119) contro Sacramento: decide un buzzer beater di Bjelica. Una magia allo scadere di Rose dà a Detroit il successo su New Orleans (per Melli 4 punti), Okc vince senza Gallinari.

MILWAUKEE BUCKS-ORLANDO MAGIC 110-101
Meglio a rimbalzo (54-44) e nella precisione dei tiri (46.7% dal campo e 39% da tre, contro rispettivamente il 38% e il 32.3% degli avversari). Si spiega anche così la 15esima vittoria di fila di Milwaukee, arrivata contro Orlando. Non è stato un dominio come le ultime quattro, ma i Bucks (21-3) si possono “accontentare” di un break di 14-0 nel primo quarto che mantiene a distanza di sicurezza i Magic (11-12) per tutta la partita. Gli ospiti infatti non vanno mai oltre il -5. Giannis Antetokounmpo chiude con 32 punti e 15 rimbalzi, il secondo violino è Khris Middleton (20). Per Orlando termina la striscia di quattro vittorie consecutive nonostante i 26 di Evan Fournier.

INDIANA PACERS-LOS ANGELES CLIPPERS 99-110
Con la squadra piuttosto rimaneggiata e senza Kawhi Leonard, è Paul George a prendere per mano i Los Angeles Clippers (18-7). E lo fa a Indianapolis, dove viene costantemente fischiato, avendo giocato per i Pacers dal 2010 al 2017. George realizza 36 punti, nove rimbalzi e cinque assist. Per lui anche sette triple (record stagionale), due delle quali danno il là alla prima fuga di Los Angeles, che poi termina con il 60-48 dell'intervallo. George nel terzo quarto è l'unico protagonista di un 8-0 che porta il punteggio sull'84-65 e zittisce i fischi del pubblico. A spegnere le velleità dei Pacers (che si erano avvicinati a -7) ci pensa nel finale anche Montrezl Harrell, autore di 26 punti. Per Indiana (15-9) il miglior realizzatore è Malcolm Brogdon con 20 punti.

BOSTON CELTICS-CLEVELAND CAVALIERS 110-88
Vittoria netta e mai in discussione quella di Boston (17-5), che mantiene l'imbattibilità casalinga. Non ci vuole molto, però, a sconfiggere Cleveland, che tira con il 39.6% dal campo e con il 22.6% dalla lunga distanza. E se i Celtics realizzano il 57.7% dei loro tiri e da tre viaggiano con il 55.6% di media, si capisce il +22. Per Coach Brad Stevens le buone notizie non finiscono qui, perché torna in campo Gordon Hayward, dopo l'infortunio alla mano. Per lui 14 punti, otto meno di Kemba Walker. I Cavs (5-18), sotto anche di 29 nel corso del match, si accontentano dei 19 di Jordan Clarkson e di un Tristan Thompson da 17+11 rimbalzi.

CHICAGO BULLS-TORONTO RAPTORS 92-93
I campioni in carica passano a Chicago senza Fred VanVleet, infortunato al ginocchio destro, ma ritrovando Kyle Lowry, autore di 11 punti. Toronto (16-7) deve sudarsi molto la vittoria: Chicago (8-17), guidata dai 20 punti di Zach LaVine, è avanti 85-77 nell'ultimo quarto, ma l'orgoglio dei campioni viene fuori con un parziale di 9-0 che rimette in discussione punteggio e partita. Ed è proprio di Lowry l'ultimo canestro a 51 secondi dal termine. Ora la testa va alla sfida interna contro i Clippers: ci sarà Kawhi Leonard e ritirerà l'anello dello scorso campionato. Tutti i giocatori dei Raptors lo accoglieranno a braccia aperte, a detta loro. E il pubblico della Scotiabank Arena?

HOUSTON ROCKETS-SACRAMENTO KINGS 118-119
Secondo blitz consecutivo in trasferta e secondo scalpo importante per i Sacramento Kings (10-13). Dopo aver sconfitto i Dallas Mavericks di Luka Doncic, la squadra di Luke Walton si conferma in casa di James Harden, a Houston. L'uomo della partita è sicuramente Nemanja Bjelica, autore del buzzer beater decisivo con una tripla da nove metri. Grande beffa per i Rockets (15-8), che erano andati avanti nel punteggio con un layup di Russell Westbrook: per l'ex Oklahoma 34 punti e record stagionale, e Harden per una volta superato nel tabellino (il Barba si ferma a 27 anche perché gli vengono tolte due triple dagli arbitri). Per Sacramento, che ha sei giocatori in doppia cifra, il miglior realizzatore è Buddy Hield, con 26 punti.

NEW ORLEANS PELICANS-DETROIT PISTONS 103-105
Il punteggio finale ha un nome e un cognome: Derrick Rose. Il 31enne trascina Detroit con 17 punti nell'ultimo quarto e con una giocata da talento puro allo scadere: virata clamorosa e canestro decisivo che manda k.o. New Orleans e ammutolisce lo Smoothie King Center. Male Blake Griffin (cinque punti e 1/9 dal campo), Nicolò Melli chiude con un punto in meno ma giocando solo cinque minuti. I Pelicans (6-18) partono con il piglio giusto e vanno sulla doppia cifra di vantaggio nelle prime battute, chiudendo poi il primo tempo avanti per 53-47. Nel secondo tempo la partita cambia e Detroit (10-14) capovolge la situazione con Andre Drummond, Luke Kennard e un Rose da cineteca soprattutto negli ultimi 12 minuti. Con i Pistons avanti di 11, New Orleans si affida a Brandon Ingram (31 punti) e Jrue Holiday (20) e il sorpasso riesce a 1'11” dal termine. Ma nessuno aveva ancora fatto i conti con Derrick Rose.

PHOENIX SUNS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 125-109
Nel giorno del suo 24esimo compleanno, Kelly Oubre Jr. realizza 24 punti e si regala il successo contro Minnesota, il primo in casa dopo il 14 novembre. L'ex Wizards chiude con un buon 8/15 dal campo, ma per Phoenix (11-12) sono importanti anche le prestazioni di Devin Booker (26), Dario Saric (20) e Ricky Rubio (16 punti, 14 assist e una palla persa), questi ultimi due ex Minnesota. Ai Timberwolves (10-13) non bastano la grande prestazione di Karl-Anthony Towns (33 punti, 15 rimbalzi e 12/18 dal campo) e i 23 di Andrew Wiggins. Troppo poco consistente l'apporto dei compagni, con solo Jeff Teague ad andare in doppia cifra.

UTAH JAZZ-OKLAHOMA CITY THUNDER 90-104
Danilo Gallinari è a riposo per una distorsione alla caviglia, ma Oklahoma (11-12) si ripete, e dopo la vittoria su Portland domina Utah (13-11) nel “back to back”. Un successo travolgente che si spiega con il 34-21 del terzo quarto, mentre nei primi due c'è stato molto equilibrio. Un parziale firmato dall'abilità di Chris Paul: 16 punti, sette assist, +20 di plus/minus e Oklahoma gira che è un piacere grazie al suo numero 3. Il break di 19-7 in chiusura di parziale dà agli ospiti un comodo +17, che poi diventa +22 con un layup di Shai Gilgeous-Alexander a poco meno di quattro minuti dalla sirena finale. Miglior realizzatore Dennis Schröder (27 in uscita dalla panchina) da una parte, Donovan Mitchell (26) dall'altra.

GOLDEN STATE WARRIORS-MEMPHIS GRIZZLIES 102-110
Eccolo il più papabile erede di Luka Doncic come rookie dell'anno. Ja Morant realizza 26 punti e sette assist dopo aver assistito da fuori alle ultime quattro partite, e regala a Memphis (7-16) il colpo esterno su Golden State (5-20). Decisiva la fine del terzo quarto, quando i Grizzlies allungano e non si fermano più. Questo per quanto riguarda il punteggio. Dal punto di vista del morale, è una schiacciata dominante di Morant a 1'19” dalla fine ad annichilire gli Warriors: Willie Cauley-Stein si sposta per non essere travolto dalla progressione del rookie, che si aggrappa al canestro e sigla il +8 (108-100). Per Golden State i migliori realizzatori sono Alec Burks e D'Angelo Russell, con 18 punti: ma se il primo tira con quasi il 50%, il secondo accusa un pessimo 6/22 dal campo.

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