Basket, Nba: Milwaukee batte i Knicks, un gran Belinelli si arrende a Leonard

Harden realizza 47 punti contro Phoenix, Antetokounmpo in tripla doppia a New York. Spurs travolti dai Clippers malgrado i 17 punti dell'azzurro

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Nove partite nella notte Nba. Tra queste, sono da registrare le vittorie larghe di Milwaukee, Houston e Clippers. Antetokounmpo va in tripla doppia nel 123-102 dei Bucks a New York, mentre Harden realizza 47 punti fondamentali a Houston per piegare 139-125 Phoenix. Leonard segna 26 punti da ex a San Antonio e gli Spurs devono arrendersi 134-109 ai losangelini: ottima la prova di Belinelli, autore di 17 punti. Bene anche Utah e Philadelphia.

NEW YORK KNICKS-MILWAUKEE BUCKS 102-123
Se una grande prestazione di Giannis Antetokounmpo può non fare notizia, il Greak Freak sorprende comunque per l'efficienza che sta trovando sempre di più al canestro. Il numero 34 dei Bucks (26-4 e sempre di più miglior squadra della lega) illumina il Madison Square Garden di New York con una tripla doppia (22 punti, 11 rimbalzi, dieci assist) dopo soli 23 minuti di gioco, tirando con l'80% dal campo (8/10), di cui un 50% da tre (2/4). E dire che una volta il tiro dalla distanza era il suo tallone d'Achille. Le rotazioni studiate di coach Budenholzer prescrivono un po' di riposo (il greco tornerà in campo per soli tre minuti), anche perché Milwaukee vince il primo quarto 37-23, mette a segno le prime sei triple tentate e vola verso un vantaggio che nel terzo parziale è anche di +29 grazie a una tripla di Khris Middleton, miglior realizzatore di serata con 23 punti, tre in più di Julius Randle, che guida il punteggio dei Knicks (7-23).

SAN ANTONIO SPURS-LOS ANGELES CLIPPERS 109-134
Kawhi Leonard riesce finalmente a vincere all'AT&T Center di San Antonio, due stagioni dopo il suo addio alla franchigia texana. L'Mvp delle Finals 2019 non ascolta i fischi del suo ex pubblico e sigla 26 punti, nove rimbalzi e sette assist in 27 minuti di utilizzo, con un ottimo 11/16 dal campo. Sue anche cinque delle 20 schiacciate dei Clippers: mai una squadra Nba ne aveva realizzate così tante sul campo degli Spurs negli ultimi 20 anni. Quella delle schiacciate è solo una delle facce del dominio losangelino, che si concretizza anche nel punteggio (72-61 all'intervallo, 110-83 a fine terzo quarto), nei punti nel pitturato (74-40) e nei punti in transizione veloce (26-13). San Antonio, sotto anche di 33, può sorridere solo per i 24 punti di DeMar DeRozan e i 17 di un Marco Belinelli caldissimo, con 4/5 dall'arco e la perfezione ai liberi. I Clippers salgono a 22-9 nel record stagionale, mentre il bilancio di San Antonio continua a preoccupare (11-17).

PHOENIX SUNS-HOUSTON ROCKETS 125-139
Nona vittoria nelle ultime 12 partite per Houston, e il marchio di fabbrica non può che metterlo lui, James Harden. Il Barba realizza infatti quattro triple nell'ultimo quarto, frazione in cui i Rockets prendono il sopravvento su dei Suns sempre in partita e mai domi nonostante le assenze di Ricky Rubio e DeAndre Ayton. Harden è il mattatore di serata con 47 punti, di cui 18 arrivati in un primo quarto a un passo dalla perfezione (6/7 al tiro, 3/3 dall'arco) e 13 negli ultimi 12 minuti. Se si aggiunge il “trentello” (con dieci assist) di Russell Westbrook la coppia esplosiva mette in cascina 77 punti, suggellando una prestazione collettiva di alto livello come percentuali (58.6% dal campo, 46.3% da tre). Anche perché Capela, House e Tucker si prendono pochi tiri ma mettono insieme un grande 15/19 dal campo. Ai Suns (11-18) non bastano i sette giocatori in doppia cifra e i 26 punti di Kelly Oubre Jr. Per i padroni di casa è la sesta sconfitta consecutiva.

PHILADELPHIA 76ERSWASHINGTON WIZARDS 125-108
Mai in discussione la vittoria dei Sixers (21-10) contro Washington (8-20). Ci voleva, per la squadra di coach Brett Brown, dopo due sconfitte casalinghe che hanno macchiato un cammino fino a quel momento immacolato alla Wells Fargo Arena. Decisivi i 21 punti di Joel Embiid e Josh Richardson, ottimo il contributo anche di Ben Simmons, a due rimbalzi dalla tripla doppia (14 punti e 11 assist). I Sixers prendono il comando delle operazioni sin da subito e con un parziale di 19-0 nel secondo quarto costruiscono la vittoria, chiudendo il primo tempo sul 65-53. Washington, guidata nel punteggio dal solito Bradley Beal (autore di 36 punti) si riporta a -4 nel terzo quarto ma non va mai oltre questa distanza, con Phila che controlla agevolmente nell'ultimo parziale e vola verso il +17 conclusivo.

CHARLOTTE HORNETS-UTAH JAZZ 107-114
Con i 26 punti di Bojan Bogdanovic (7/12 dal campo), i 20 di Donovan Mitchell, i 17+19 rimbalzi di Rudy Gobert (in doppia doppia già dopo 11 minuti), e anche con un 10/19 di squadra da tre punti, Utah (18-11) centra la quinta vittoria consecutiva. Dopo un primo tempo in cui tira con il 58% ed è avanti con merito all'intervallo (64-56), Charlotte (13-19) si spegne nella ripresa mettendo a segno solo 43 punti, contro i 58 dei Jazz. Non bastano, dunque, i 29 di Terry Rozier, alla seconda grande prestazione consecutiva dopo quella contro Cleveland, e i 22 di Devonte' Graham.

BROOKLYN NETS-ATLANTA HAWKS 122-112
Senza Kyrie Irving, è ancora Spencer Dinwiddie a guidare la più grande rimonta dei Nets da inizio stagione, mettendo a referto 39 punti e giocando da All-Star Game, come gli confida prima della partita il suo idolo Kobe Bryant, evidentemente colpito dal numero 8 di Brooklyn. La prestazione di Dinwiddie serve, sul lato personale, a tentare di oscurare i 47 punti firmati da Trae Young e, sul piano collettivo, a rimontare dal -18 degli Atlanta Hawks in totale controllo fino al terzo quarto. Una volta iniziato l'ultimo parziale, però, Brooklyn (16-13) costruisce un parziale mortifero di 14-0, mentre gli ospiti non sono più in grado di segnare: “Abbiamo realizzato 39 punti nella ripresa, tirando 2/24 da tre punti, l'attacco ci ha penalizzato questa sera”, sostiene sconsolato coach Pierce, che è alla settima sconfitta consecutiva, mentre Atlanta aggiorna il suo record a 6-24.

PORTLAND TRAIL BLAZERS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 113-106
Prosegue la rincorsa dei Blazers (14-16), che infilano la quarta vittoria consecutiva e consolidano l'ottava posizione nella Western Conference. Al Moda Center Portland piega dei T'Wolves (10-18) in piena caduta libera (dieci sconfitte di fila), per giunta senza Karl-Anthony Towns, ancora ai box per una distorsione al ginocchio sinistro. Senza il centro titolare, è Andrew Wiggins a guidare il punteggio degli ospiti con 33 punti (13/24 al tiro e 4/6 da tre), ma non basta contro dei Blazers con due terzi del trio d'oro (Carmelo Anthony non gioca per una contusione al ginocchio sinistro): Damian Lillard e CJ McCollum confezionano rispettivamente 29 e 26 punti ma con percentuali basse al tiro, ottime le prestazioni di Hassan Whiteside (16 punti e 22 rimbalzi) e Kent Bazemore (19 con 7/12 dal campo).

MEMPHIS GRIZZLIES-SACRAMENTO KINGS 119-115
Si arresta a un passo dalla realizzazione completa la rimonta da -17 dei Kings in Tennessee, dove Memphis (11-19) si conferma squadra con grandi difficoltà a chiudere partite già in cassaforte. I Grizzlies sono guidati nel punteggio dai 18 punti di Jaren Jackson Jr. e la doppia doppia (17+10 rimbalzi) di Jae Crowder. Memphis porta tre giocatori in doppia cifra in uscita dalla panchina (Jones, Melton e Allen), mentre Sacramento (12-17) ha rotazioni ridotte al lumicino, normale che coach Walton abbia solo 27 punti dalla panchina, contro i 46 dei padroni di casa. Non basta nemmeno il dominio nel pitturato (60-40 i punti) e nei rimbalzi offensivi (18-8), contro una squadra come Memphis che si fa sentire sotto canestro, né servono i 25 di Harrison Barnes e i 22 di De'Aaron Fox (8/13 al tiro).

DETROIT PISTONS-CHICAGO BULLS 107-119
Terza vittoria per Chicago (12-19) contro Detroit in questa stagione. Il successo questa volta arriva in Michigan e contro dei Pistons (11-19) privi di Blake Griffin e Derrick Rose. I padroni di casa sono avanti per 59-53 all'intervallo ma concedono troppo nella ripresa: ben 66 punti, di cui 40 nel terzo quarto. Solo due triple di Markieff Morris (miglior realizzatore di Detroit con 23 punti) mette la polvere sotto il tappeto per la banda di coach Casey sul finire del terzo quarto, ma la superiorità dei Bulls, che tirano con più del 50% da tre, si nota anche negli ultimi 12 minuti. Chicago va sul +10 con una tripla di Zach LaVine (33 punti) a due minuti dal termine, bomba che chiude definitivamente i giochi con qualche possesso di anticipo.

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