Basket, Nba: i Lakers travolgono Golden State senza LeBron, Gallinari ancora decisivo

Los Angeles passa di 30 a San Francisco, Danilo realizza 24 punti e Oklahoma vince dal -19 contro Sacramento

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Nelle gare della notte di Nba i Los Angeles Lakers fanno la voce grossa contro i derelitti Golden State Warriors, imponendosi 116-86 al Chase Center anche senza LeBron James e rinunciando ad Anthony Davis nell'ultimo quarto. Danilo Gallinari è il miglior marcatore dei Thunder (24 punti) nel 112-108 di Oklahoma su Sacramento: Okc recupera dal -19 ed è quinta da sola a Ovest. Vittorie importanti anche per Philadelphia e Indiana.

GOLDEN STATE WARRIORS-LOS ANGELES LAKERS 86-116
Se nel 2018-19 Warriors-Lakers era una partita da vedere se non altro per lo scontro tra Steph Curry e LeBron James, quest'anno è una gara talmente impari che Los Angeles (45-12), nettamente prima a Ovest, può vincere di 30 al Chase Center anche senza il Prescelto. Il numero 23 si gestisce in ottica playoff e non gioca per un problema all'adduttore sinistro. Poco male per i Lakers, a cui basta un Anthony Davis da 23 punti (6/13 dal campo) e sei rimbalzi in tre quarti. Già, perché il terzo parziale termina 40-17 per i gialloviola, che così non hanno bisogno di spremere molte energie per prendersi la vittoria. Anche quando non è presente in campo, King James si prende la scena ridacchiando con i compagni in panchina della pazzesca espulsione di Draymond Green: due tecnici in 11 secondi a metà del secondo quarto, e per i Warriors si fa davvero impossibile. Golden State (12-47) è guidata dai 23 punti di Erik Paschall e aspetta il ritorno di Curry come un bambino fa con Babbo Natale. Solo che per i regali veri occorrerà aspettare la prossima stagione.

OKLAHOMA CITY THUNDER-SACRAMENTO KINGS 112-108
Danilo Gallinari lo ha fatto di nuovo: ancora 24 punti (8/17 dal campo, di cui 4/8 da tre), ancora miglior realizzatore dei Thunder, che staccano Utah prendendosi il quinto posto solitario a Ovest. Oklahoma (37-22) si conferma inoltre squadra da rimonta, poiché contro Sacramento arriva la 15esima vittoria stagionale dopo aver inseguito gli avversari nel punteggio. I Kings (24-34) chiudono sul 61-50 il primo tempo e nel terzo quarto raggiungono anche il +19 (78-59) con una tripla di Nemanja Bjelica, prima di essere travolti da un megaparziale di Okc, che tirando 11/18 dal campo e realizzando tutti gli otto liberi riesce ad andare sul -1 all'ultimo intervallo breve. Si va così al finale punto a punto con molta incertezza fino all'ultimo possesso. Thunder avanti di quattro nei 30 secondi conclusivi, Buddy Hield ruba palla a Dennis Schröder ma sbaglia la tripla del -1. Harrison Barnes accorcia a -2 e Chris Paul congela la vittoria con i liberi della staffa. I Kings venivano da tre successi consecutivi e ora rischiano di tornare a una gara e mezzo da San Antonio, 11esima a Ovest.

PHILADELPHIA 76ERS-NEW YORK KNICKS 115-106
La legge del Wells Fargo Center non sbaglia (quasi) mai e Philadelphia batte New York dopo essere stata in testa dall'inizio alla fine. Già senza Ben Simmons, che ne avrà per almeno altre due settimane, coach Brett Brown deve fare a meno anche di Joel Embiid, colpito duro da Ante Zizic nel match contro Cleveland. Tobias Harris non fa rimpiangere i due All-Star e, prendendosi molte più responsabilità al tiro, realizza 34 punti con il 66% dal campo (14/21). Da segnalare anche le prestazioni di Shake Milton (19) e Al Horford (15), che combinano un 9/9 da tre portando la percentuale di triple di squadra dei Sixers a un ottimo 48.4%. Una tripla di Milton e un'altra di Harris danno l'allungo definitivo a Philadelphia, che ricaccia i Knicks a -11 con 1'14” da giocare e vince la 28esima gara su 30 in casa. New York nelle fasi calde del match si avvicina solo a -5 con un libero di Julius Randle, miglior realizzatore degli ospiti (30 punti e dieci rimbalzi). A Est i Sixers (37-23) sono quinti con una gara e mezzo su Indiana, Knicks (17-42) penultimi.

INDIANA PACERS-PORTLAND TRAIL BLAZERS 106-100
Un altro campo su cui è difficile passare è il Bankers Life Fieldhouse di Indianapolis, dove i Pacers hanno la meglio su Portland, che paga oltremodo la mancanza di Damian Lillard, anche se senza Dame c'è un CJ McCollum da 31 punti di media. I Trail Blazers, insomma, si affidano più che mai alla loro guardia tiratrice, che si prende molti tiri (27) convertendone in canestro 11, per un 40.7% dal campo. Fa meglio, a livello di percentuale, il solito Hassan Whiteside: 18 punti (9/15 al tiro) conditi da 16 rimbalzi e tanto lavoro difensivo. Con le rotazioni piuttosto ridotte (gli uomini del quintetto iniziale giocano almeno 35 minuti a testa), Portland cala nel terzo quarto dopo essere stata avanti di sei all'intervallo (49-43): Indiana ricuce il gap e nell'ultimo parziale vola anche sul +14 (96-82) con quattro punti consecutivi di T.J. Warren. Gli ospiti rispondono con un break di 18-7 e si avvicinano a -3 con 30 secondi sul cronometro: la tripla di Myles Turner a -9” dal termine chiude il match. Indiana (35-24) ha in Domantas Sabonis il suo miglior realizzatore (20 punti e 11 rimbalzi): in classifica coach Nate McMillan insegue Philadelphia, mentre Portland (26-34) si allontana sempre di più da Memphis, che occupa l'ultimo posto buono per i playoff a Ovest.

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