Logo SportMediaset
In evidenza

Seguici anche su

NBA

Basket, Nba: Doncic domina in casa di Gallinari, Houston vince con 50 di Gordon

Ancora ricordi di Kobe Bryant in tutte le arene. Sul campo, vincono Dallas, Houston e Miami, clamorosa rimonta di Sacramento a Minneapolis

28 Gen 2020 - 09:22

In tutte le arene della Nba proseguono le celebrazioni in onore di Kobe Bryant. Luka Doncic, che ha scarpe dedicate alla memoria delle nove vittime, realizza 29 punti nel 107-97 di Dallas in casa di Oklahoma (14 per Danilo Gallinari). Ok Miami, Houston vince 126-117 contro Utah con 50 punti di Eric Gordon.

OKLAHOMA CITY THUNDER-DALLAS MAVERICKS 97-107
La ferita è ancora aperta, e lo sarà per molto. Il ricordo va sempre all'incidente che ha ucciso Kobe Bryant, sua figlia Gianna Maria e altre sette persone. Anche Oklahoma e Dallas, che non avevano giocato il giorno della morte del Black Mamba, onorano la sua memoria con due infrazioni, di 24 e 8 secondi, per ricordare i numeri di maglia che con Bryant sono diventati leggenda. Luka Doncic ha scarpe con dediche per le nove vittime dell’incidente di Calabasas (Los Angeles) e guida i Mavericks (29-17) al netto successo nel fortino di Okc (28-20): 29 punti, 11 rimbalzi e cinque assist per lo sloveno, che tira 10/24 dal campo, di cui 5/12 da tre. Doncic è il miglior realizzatore della serata anche perché Oklahoma ha percentuali al tiro che non toccano il 40%. Il migliore dei padroni di casa, privi di Chris Paul che, straziato dal dolore, non se la sente di giocare, è Dennis Schröder, con 21 punti. Segue Danilo Gallinari con 14, frutto di un 4/12 dal campo di cui un 2/5 da tre.

UTAH JAZZ-HOUSTON ROCKETS 117-126
Anche a Salt Lake City, così come a Minneapolis, Detroit, Miami e Chicago, la memoria del Black Mamba viene onorata anzitutto con le infrazioni di 24 e 8 secondi. Houston si presenta senza gli infortunati James Harden e Clint Capela, anche Russell Westbrook viene tenuto a riposo. Clima pesante alla Vivint Smart Home Arena, che logicamente non può essere il solito fortino per i Jazz, che avevano perso solo tre volte in casa prima di questa notte. Utah tira meglio (50.6% contro il 46.9% di Houston dal campo), i Rockets vanno però per 49 volte in lunetta, segnando 35 tiri liberi. Sedici di questi sono realizzati da Eric Gordon, che si prende sulle spalle i Rockets realizzando 50 punti, suo nuovo massimo in carriera. L'ex Pelicans tira 14/22 dal campo e da tre è oltre il 50% (6/11). Utah va sotto nel punteggio sin dal 36-35 sancito dalla tripla di Ben McLamore a metà secondo quarto e non recupera più, nonostante i 42 punti negli ultimi 12'. Non bastano neanche i 36 di Donovan Mitchell e i 30 (con 10/18 dal campo e 7/13 da tre) di Bojan Bogdanovic.

MIAMI HEAT-ORLANDO MAGIC 113-92
Miami domina i Magic anzitutto nei numeri: 53.2% dal campo (contro il 37.1% degli ospiti), 50% da tre (Orlando si ferma al 29.7%, 31-23 il conto degli assist. In più, un giocatore che oltreoceano definirebbero “in the zone”, cioè in una forma tale che gli entrerebbe tutto: Bam Adebayo realizza la terza tripla doppia della sua carriera, con 20 punti, dieci assist e dieci rimbalzi. Si tratta, d'altronde, di una delle ultime opportunità per farsi votare per l'All-Star Game. Inoltre, Adebayo aveva una motivazione-extra: “Dovevo onorare Kobe, sentivo di avere la Mamba Mentality stasera. Non l'ho mai incontrato ma è qui con il suo spirito”. Bryant viene ricordato con un emozionante video-tributo prima della partita e con le ormai classiche infrazioni di 24 e 8 secondi. Sul campo non c'è partita, già indirizzata dal 31-21 del primo quarto e definitivamente compromessa per Orlando dal parziale di 19-2 dopo l'intervallo. Migliori realizzatori Duncan Robinson (21 punti) per gli Heat (32-14), Nikola Vucevic e Aaron Gordon (13) per i Magic (21-27), ancora settimi a Est nonostante un record nettamente negativo.

CHICAGO BULLS-SAN ANTONIO SPURS 110-109
Zach LaVine realizza almeno un “ventello” per la 15esima partita consecutiva, record in carriera pareggiato. Dopo aver mancato 11 dei primi 14 tiri, il 24enne aggiusta la mira e realizza 14 dei suoi 23 punti nell'ultimo quarto, decidendo nei secondi finali una gara tiratissima tra Chicago (19-30) e San Antonio (20-26), che gli Spurs sembravano poter vincere essendo sopra di 11 lunghezze (90-79) a dieci minuti dalla fine, grazie a un layup di Patty Mills (25 punti con sei triple). A coach Popovich (che non impiega Marco Belinelli) non bastano i 36 punti e dieci rimbalzi di DeMar DeRozan, anche perché Chicago manda tutto il quintetto iniziale in doppia cifra, cui si aggiungono Coby White (11 punti) e un ottimo Denzel Valentine con 16, di cui quattro triple su sei tentativi.

MINNESOTA TIMBERWOLVES-SACRAMENTO KINGS 129-133
Buddy Hield ricorda l'eroe della sua adolescenza Kobe Bryant con una prestazione da 42 punti che guida la clamorosa rimonta di Sacramento su Minnesota: i Kings riprendono infatti per i capelli un match in cui erano finiti a -27. “La ragione per cui ho voluto giocare in Nba è stata Kobe. Sentivo che era con me. Lui non mollava mai, era nella sua mentalità. Non importava quanto fosse difficile: è quanto ho fatto stasera”, dirà Hield nel post-partita. Nei 5'42” finali Sacramento rifila un incredibile 33-11 a Minnesota. Con 2'49’ da giocare i Kings erano sotto ancora di 17: mai, dal 1996 in poi, una squadra è riuscita in una rimonta del genere nei minuti finali dell'ultimo quarto o dell'overtime. Un recupero completato dai canestri di De'Aaron Fox a 4.7 secondi dalla fine: Fox realizza il primo libero, sbaglia intenzionalmente il secondo, si guadagna il rimbalzo e pareggia. Sempre dalla lunetta, Sacramento realizza i quattro punti decisivi dell'overtime. Il miglior realizzatore di Minnesota (17-29) è Andrew Wiggins (36 punti).

DETROIT PISTONS-CLEVELAND CAVALIERS 110-115
Oltre ai giocatori, anche il pubblico osserva 24 secondi di silenzio prima della partita. Una partita che Cleveland (13-34) vince grazie a sei triple di Kevin Love nel primo tempo ma soprattutto con l'allungo nel terzo quarto (+9) dopo che l'intervallo si era chiuso sul 53-45 per gli ospiti, che fermano la striscia di sette sconfitte. Detroit (17-31) continua a pagare le pesanti assenze: non c'è nemmeno Derrick Rose, fuori per un problema al ginocchio destro. Migliori realizzatori Collin Sexton (23 punti) per Cleveland, Reggie Jackson (16) per i Pistons.

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri