NBA

Basket, Nba: dominio Clippers a Houston, Toronto batte Golden State nonostante il ritorno di Curry

Los Angeles vince 120-105 al Toyota Center con 25 punti di Leonard. I Raptors passano 121-113 in California: 23 di Steph dopo 58 gare di assenza

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Nelle quattro gare di Nba il risultato più eclatante lo ottengono i Los Angeles Clippers, che sbancano il Toyota Center di Houston per 120-105, con 25 punti di Kawhi Leonard a rispondere ai 29 di Russell Westbrook. Brutta prova corale da tre per i Rockets (7 su 42), negativo James Harden (16 punti e impreciso al tiro). Ok Denver e Philadelphia, Toronto batte 121-113 Golden State nonostante il buon rientro di Steph Curry (23 punti).

HOUSTON ROCKETS-LOS ANGELES CLIPPERS 105-120
Dominio totale dei Clippers al Toyota Center, e solo nel finale Houston evita un passivo ancora più pesante da Kawhi Leonard e compagni. L'Mvp delle ultime Finals realizza 25 punti (8/15 dal campo, di cui 4/7 da tre) e le solite preziose giocate utili in difesa: anche grazie a lui, Los Angeles scalda i motori in vista dei playoff e ingrana la sesta vittoria consecutiva. Dall'altra parte del campo i Rockets tirano malissimo da tre (solo sette su 42 tentativi vanno a bersaglio, il 16.7%), interrompendo la striscia di 18 gare in doppia cifra dalla lunga distanza. La fotografia di questa débâcle è James Harden: 16 punti, 4/17 dal campo e 0/8 da tre. Sul fronte del punteggio, è Russell Westbrook a dominare la scena con 29 punti e 15 rimbalzi, ma anche l'ex Oklahoma fatica a trovare il ritmo al tiro (11/27 dal campo). I risultati migliori sul parquet arrivano paradossalmente quando escono le star e trovano più minutaggio seconde linee come Green, Carroll e Rivers: Houston chiude il terzo quarto con un -25 (90-65) che convince Mike D'Antoni a schierare le seconde linee. Arrivano infatti 40 punti che permettono almeno di salvare un po' di faccia. In classifica di Western Conference, invece, i Rockets (39-22) sono quarti a due gare e mezzo da Denver; i Clippers (43-19) proprio grazie a questo successo respingono il tentativo di aggancio da parte dei Nuggets al secondo posto.

GOLDEN STATE WARRIORS-TORONTO RAPTORS 113-121
Dopo 58 gare di assenza, Steph Curry torna su un parquet della Nba. Quattro mesi di recupero dalla frattura alla mano sinistra non si fanno sentire più di tanto e il numero 30 realizza 23 punti che permettono a Golden State di restare fino alla fine in partita in una riedizione delle Finals dello scorso anno. Accolto dall'ovazione del Chase Center, Curry manca i primi due tentativi dal campo ma realizza subito tre assist, di cui uno in no-look e dietro la schiena per Andrew Wiggins. Insomma, Steph è tornato: non basterà a risollevare la stagione dei Warriors, magari a disputare le Olimpiadi sì. Conclude con un 6/16 dal campo, di cui un 3/12 dalla lunga distanza: al tiro c'è ancora da recuperare la vecchia fiducia, arriverà anche quella. Toronto trova in Norman Powell (37 punti e massimo in carriera) l'uomo del match, ma sono importanti anche i 26 punti di Kyle Lowry (conditi da dieci assist) e la doppia doppia di Serge Ibaka, mentre Pascal Siakam si dimostra decisivo nel finale con due canestri dal peso elevato che risollevano una serata da 5/17 al tiro. Grazie a lui e agli errori di Damion Lee (0/2 dalla lunetta e tripla sbagliata, avrebbe potuto portare i Warriors a -1 nei secondi finali), Toronto (44-18) passa in California e in classifica allunga a una gara e mezza di vantaggio su Boston, terza a Est. Golden State (14-49) rimane il fanalino di coda dall'Ovest.

SACRAMENTO KINGS-PHILADELPHIA 76ERS 108-125
Non basta tirare con il 53.2% dal campo a Sacramento per battere Philadelphia, che quest'anno in trasferta ha dimostrato di essere una squadra totalmente diversa da quella ammirata al Wells Fargo Center. I Sixers interrompono infatti una striscia di nove sconfitte fuori casa con il successo al Golden 1 Center malgrado le assenze pesantissime degli infortunati Joel Embiid, Ben Simmons e Josh Richardson. A guidare il punteggio di Philly (38-25) ci pensa così Tobias Harris, autore di 28 punti e 14 rimbalzi. Seguono Shake Milton con 20 punti e Al Horford con 18 (il dominicano chiude la sua prestazione con un plus/minus mostruoso di +41). Gli ospiti nell'ultimo quarto trovano il +20 con un canestro di Mike Scott ma riescono a complicarsi la vita facendo tornare i Kings a -6 (112-106) con due triple consecutive a firma di Buddy Hield ed Harrison Barnes. Harris e Horford non sono d'accordo e grazie ai loro canestri Philadelphia ingrana un break di 10-0 che spegne le speranze dei californiani, ai quali non bastano i 23 punti di De'Aaron Fox. In classifica, Philadelphia (38-25) stacca Indiana al quinto posto a Est, Sacramento (27-35) si allontana dai playoff a Ovest, andando a quattro gare da Memphis.

CHARLOTTE HORNETS-DENVER NUGGETS  112-114
Combattutissima la gara dello Spectrum Center, dove Denver (42-20) ottiene una preziosa vittoria che le permette di distanziare Houston e di restare in scia ai Clippers. Il canestro della vittoria è di Jamal Murray a 5.1” dalla sirena finale: la point guard è anche il miglior realizzatore dei Nuggets con 18 punti, di poco sotto il 50% dal campo (6/14). Il tiro dalla media distanza di Murray, favorito da una difesa Hornets molto rivedibile, arriva come una benedizione per Denver, umiliata nell'ultimo turno da Golden State e finita a -8 da Charlotte nell'ultimo quarto dopo una tripla a segno di Terry Rozier (92-84). Fortuna per coach Malone che Harris, Grant, Jokic e Barton colmano all'istante il gap (96-96) e permettono a Denver di rimanere a una gara dai Clippers, secondi a Ovest. Charlotte (21-41) è decima a Est con lo stesso record dei Chicago Bulls.
 

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