È la seconda medaglia all'Italfondo a Yeosu dopo il bronzo di Rachele Bruni nella 10 chilometri
Una staffetta al cardiopalma regala la seconda medaglia all'Italfondo a Yeosu, dopo il bronzo di Rachele Bruni nella 10 chilometri. Ai Mondiali in Corea del Sud l'Italia conquista l'argento con la staffetta mista sui 5.000 metri nella rada dell'Expo Ocean Park con la stessa Rachele Bruni (bronzo nella 10 Km e quinta nella 5), Giulia Gabbrielleschi (sesta nella 5), Domenico Acerenza (quinto nella 5) e Gregorio Paltrinieri (sesto nella 10) che si piazzano tra la Germania d'oro e gli Stati Uniti di bronzo. L'olimpionico Paltrinieri (12'21"1) ha recuperato i tre secondi di svantaggio al cambio arrivando sino allo sprint fatto di spinte, gomitate, botte e perso per due decimi contro Rob Muffels (12'23"9), bronzo nella dieci chilometri, ma vinto al fotofinish per un decimo su Michael Brinegar (dietro la Cina, poi decima) con la frazione più veloce di tutti in 12'14"0.
"Pensavo di essere più veloce e di riuscire a staccare Muffels. Invece il tedesco si è messo in scia, mi stava sempre addosso impedendomi di allungare", il commento del carpigiano. "L'argento mondiale è un buon punto di partenza per alimentare il sogno olimpico che ho tenuto vivo con il sesto posto nella 10 chilometri e la qualificazione, ma in questi giorni - ha aggiunto - ho anche acquisito tanta consapevolezza. Non sono tra i più forti in questo sport. Me la gioco ma non vinco mai. Mi manca esperienza per essere alla pari con atleti più scaltri e furbi di me. Anche oggi, che sembrava una distanza più congeniale alle mie caratteristiche, hanno trovato il modo di starmi addosso, darmi fastidio, evitare che potessi nuotare veloce come potrei. Sto imparando tanto e c'è una stagione intera per migliorare ancora". "Sono contento - ha aggiunto - di fare queste gare mi trovo bene e l'argento corona tutti gli sforzi fatti quest'anno per questo sport. Ora si va a Gwangju per uno sport completamente diverso. Tre-quattro giorni di riposo e si ricomincia con 800 e 1500".
Autore del terzo cambio e del miracoloso recupero Domenico Acerenza: "Sono partito a bomba perche' avevo tanta rabbia li volevo recuperare tutti, ho cambiato in nona posizione e ho cercato di sfruttare tutte le scie che potevo mettendo tutto quello che avevo nei primi 400 metri. La Germania ha più esperienza di noi, però siamo li ci manca poco per l'oro. C'ho messo il cuore perché qui conta soprattutto quello. Ora riposero tre o quattro giorni prima delle gare in piscina. Li servono, oltre il cuore, anche le braccia e la testa", ha aggiunto il ventiquattrenne campione italiano della 5 km.
Frazione di sofferenza, orgoglio e rabbia per Giulia Gabbrielleschi che mette tutta se stessa, riportando il quartetto dal dodicesimo al nono posto: "L'avevo detto ieri e oggi sono soddisfatta della mia gara perché c'ho messo tutta la rabbia accumulata nella 5 km. Speravo nell'oro, però questo argento è bellissimo ed è un'emozione unica. Io e Rachele abbiamo cercato di fare il nostro meglio non staccandoci troppo dalle prime posizioni e consentendo il recupero finale. Da domani testa bassa e mi concentrerò per i 1500 stile libero in vasca dove ritroverò Paltrinieri e Acerenza. Siamo passati da un terzo ad un secondo posto e questo dimostra la nostra crescita. Siamo un bellissimo gruppo e una grande famiglia".
Apre la gara la vicecampionessa olimpica e bronzo nella dieci chilometri a Yeosu, Rachele Bruni: "Sono un po' dispiaciuta perché avrei voluto far meglio, ma sono contenta per il risultato finale, ho dato veramente tutto alla fine ero morta. Faccio i complimenti ai ragazzi perché ce l'hanno messa tutta. È stato duro soffrire alla fine, ma questa medaglia riempie di gioia. Dovremo migliorare qualcosina ma questa staffetta che ha già delle buone basi". Venerdì 19 luglio si chiude con la maratona della 25 km. Alle 8 la gara maschile con Alessio Occhipinti e Simone Ruffini e cinque minuti dopo quella femminile con Arianna Bridi e Barbara Pozzobon.