Manuel Bortuzzo, il sogno è Tokyo 2020: "Presto mi rivedrete in acqua"

Il primo ciclo di lunghe terapie è finito, il ragazzo è tornato a casa dopo 4 mesi

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La fine del primo ciclo di lunghe terapie, il ritorno a casa dopo 4 mesi ed ora anche la prima uscita pubblica. La vita di Manuel Bortuzzo torna ad andare veloce, proprio come andava lui in vasca e come vuole tornare fare il prima possibile Manuel, accompagnato dagli altri due nuotatori azzurri Alessandro Miressi e Nicolò Martinenghi, ha suonato la sirena che ha dato il via alla ormai tradizionale 24 ore di nuoto di Tolentino

Lo ha fatto con l'entusiasmo di sempre, il solito sorriso stampato sul viso: "Sono davvero contento di essere qui, la felicità di questi bambini è l'accoglienza migliore che potessi aspettarmi".

Affetto travolgente per un ragazzo straordinario. Uno che non ha nessuna intenzione di piegarsi al tragico destino. A quella maledetta notte del 5 febbraio. Oggi il suo pensiero va ad un'altra vittima innocente di una sparatoria, la piccola Noemi: "Se mi sarà permesso andrò a trovarla, spero che vada tutto per il meglio".

Non ha perso il sorriso, non ha perso la voglia di lottare Manuel. E neppure quella di nuotare: "Sto continuando ad allenarmi perché anch'io ho i miei obiettivi, continuo la fisioterapia, ma soprattutto a nuotare perché è quello che ho sempre fatto. Presto mi rivedrete in acqua anche in delle competizioni". È tornato a dormire a casa sua. È tornato a faticare in vasca. E ora sogna le Paralimpiadi di Tokyo 2020.

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