Intervista esclusiva alla più giovane medaglia d'oro italiana degli Europei di Roma
di Redazione Sprintnews© Grana/Fidal
Matteo Melluzzo è il più giovane degli atleti azzurri, compirà 22 anni il prossimo 29 luglio, che hanno conquistato l'oro nei Campionati Europei di Roma dove l'Italia ha ottenuto ben 11 vittorie con 24 podi complessivi, e il suo festeggiamento subito dopo la gara con in testa l'elmo da gladiatore che gli copriva tutta la faccia, rimane una delle immagini simbolo di questa manifestazione che ha entusiasmato i tifosi italiani.
Nato a Siracusa dove vive tutt'ora, ha iniziato nello sport da bambino con il judo per dedicarsi successivamente alle prove veloci dell'atletica sotto la guida del papà Gianni ex sprinter, ottenendo i suoi primi risultati di grande rilievo dal 2021 quando è sceso fino a 10"25 sui 100 metri, prima dei due bronzi agli europei under 20 sia nei 100 che nella 4x100, mentre nel 2022 ha debuttato in una grande manifestazione assoluta nella formazione della 4x100 eliminata in semifinale, agli Europei in Germania.
Dopo essere passato dalla fine del 2023, in totale accordo con il padre, sotto la guida tecnica di Filippo Di Mulo responsabile delle staffette italiane, ha iniziato la stagione all'aperto 2024 portando il proprio personale sui 100 a 10"13 e partecipando agli Europei di Roma, prima nella gara individuale dei 100 dove ha passato il turno preliminare ma si è fermato per un leggero affaticamento a metà gara della semifinale, ripetuta dopo aver corso per intero quella precedente di 15 minuti prima e fermata per una falsa con sparo da lui non sentito, ma ha poi contribuito al trionfo della 4x100 disputando sia semifinale in prima frazione che finale in seconda.
© Grana/Fidal
Matteo, un Europeo per te straordinario in cui hai dimostrato tutto, dalla condizione al carattere, ma soprattutto una capacità di adattamento nella staffetta da assoluto veterano in quanto il cambio con Marcell non lo avevi praticamente mai provato. Cosa ti è passato per la testa quando eri sui blocchi dell'atto decisivo?
"Sinceramente ero molto carico ma anche tranquillo, perché oltre alle mie partecipazioni a questa straordinaria staffetta dalla fine del 2021, non ho mai saltato un raduno di preparazione per cui mi sento perfettamente inserito nel gruppo e in grado di poter affrontare al meglio qualunque frazione mi affidino".
Quando hai saputo che saresti stato tu il titolare del quartetto per la finale cosa hai provato?
"Mi è stato detto all'inizio del pomeriggio della gara e ho subito pensato di andare a riposare per essere ancor più carico la sera, ma in realtà non sono riuscito perché l'adrenalina mi è subito salita e me lo ha impedito, trascorrendo comunque il tempo dell'attesa con estrema tranquillità e con pensieri molto positivi, perché ero certo che il mio sogno si sarebbe realizzato".
Potevi conquistare anche tu la finale della gara individuale, ma non ti sei accorto della falsa partenza. Raccontaci quei momenti molto frenetici che hai vissuto.
"Purtroppo io non ho assolutamente sentito lo sparo che ha segnalato la falsa partenza, spingendo al massimo e chiudendo con un crono registrato di 10"12 che sarebbe stato il mio personale. Quando ho capito che tutto era stato inutile mi sono confrontato con i tre atleti che erano arrivati vicino a me, e ho capito che non era stata solo una mia erronea percezione, ma come anche loro che erano quelli come me nelle corsie esterne, non se ne fossero accorti. Un vero peccato e chiaramente avevo sprecato tutte le energie di quel momento per cui nella ripetizione sono partito consapevole di questo, e dopo 50 metri circa mi sono fermato per non compromettere il resto della manifestazione".
Hai solo 21 anni, una carriera giovanile molto intensa e ricca di soddisfazioni, coronata quest’anno anche con eccellenti riscontri cronometrici. Adesso le Olimpiadi nel mirino e non solo per la staffetta immagino?
"Assolutamente si e sicuramente c'è in me il grande sogno di poter disputare la gara individuale dei 100 metri dove c'è un minimo proibitivo di 10 netti, ma si può accedere con il ranking dove non sono ancora dentro e in cui avrei guadagnato tanti punti se quella semifinale chiusa in 10"12 avesse avuto valore, senza contare che potevo aspirare alla finale che mi avrebbe dato ulteriore punteggio. In ogni caso ci proverò sino alla fine, vale a dire sino a fine giugno, cercando meeting in Europa e sicuramente correrò quello di Madrid il 21 prossimo, a fine mese i campionati italiani e vedremo se altro, ma se pur non dovessi riuscirci questa volta ci proverò con tutto me stesso per l'edizione successiva".
A chi vuoi dedicare in particolare questo tuo primo grande trionfo?
"Sicuramente alla mia famiglia che mi è stata sempre molto vicina, anche nei giorni degli Europei quando erano sempre allo Stadio e a Casa Italia, ma pure alla mia città di Siracusa, che mi ha accolto al ritorno come un eroe e questo per me è motivo di enorme orgoglio, perché purtroppo la nostra squadra di calcio gioca in un campionato non professionistico e fa fatica a entusiasmare gli sportivi, per cui spero che l'eccellenza dei miei risultati possa essere per loro ragione di vanto".
Ti hanno preparato dei particolari festeggiamenti i tuoi amici a Siracusa?
"In realtà sono tornato a Siracusa oggi, senza avvertire nessuno di loro, perché avevo bisogno di qualche ora di assoluto riposo e silenzio dopo i clamori e le infinite emozioni di questi giorni, tra cui la premiazione con il Presidente Mattarella, ma credo che questa sera uscirò con loro per festeggiare, pur senza esagerare perché da domani si ricomincia con il sogno olimpico in testa".
© Grana/Fidal