ATLETICA

Caso doping, il perito dà ragione a Schwazer: "Ora datemi il mandante"

Il comandante del Ris di Parma al tribunale di Bolzano: "La concentrazione del Dna nelle urine non corrisponde a una fisiologia umana"

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Alex Schwazer spera che questa volta la verità venga a galla dopo la presentazione al tribunale di Bolzano della nuova perizia nell'udienza dedicata all`incidente probatorio nel caso che riguarda la seconda positività antidoping dell'ex marciatore. "La concentrazione del Dna nelle urine non corrisponde a una fisiologia umana e i dati confermano quindi un`anomalia", le parole pronunciate da Giampietro Lago, perito nominato dal gip del Tribunale di Bolzano e comandante del Ris dei carabinieri di Parma.

Lago ha illustrato le conclusioni della sua terza perizia, in merito all`elevata concentrazione di Dna nelle urine dell`atleta del controllo del primo gennaio del 2016, che portò poi alla seconda squalifica (in questo caso per la positività al testosterone), della durata di otto anni, che vietò a Schwazer la partecipazione all`Olimpiade di Rio. "Parlare di complotto? Su questo non mi esprimo, non e' previsto che mi esprima e non sarebbe neanche corretto", ha aggiunto.

Parole che hanno fatto felice, finalmente, lo stesso altoatesino: "Intanto perché la perizia ha escluso un punto, quello del collegamento fra super allenamento e innalzamento dei valori di Dna. Sulla possibilità che questo innalzamento sia provocato dal testosterone, è stata la Wada che non ha voluto fornire dei dati, ma c`è uno studio che smentisce il fatto che la sostanza possa aumentare il Dna in urina. Quanto a una possibile patologia alla base dei valori, non è mai emerso perché un atleta di alto livello che si allena e che fa dei risultati deve stare bene, non è che possa avere una prostatite e fare quaranta chilometri di marcia prima del controllo".

"Ora bisogna vedere che cosa fa la Procura - ha continuato - , ci aspettiamo l`archiviazione della mia posizione e poi dipende dalla motivazione. Questa è sicuramente una sfida più dura di qualsiasi gara. La manipolazione sicuramente c`è stata, il problema è dimostrarlo e poi in un secondo momento scoprire chi è stato il mandante . Perché è successo tutto questo? I motivi li tengo per me… Quattro anni fa siamo partiti alla ricerca della verita' e ora siamo a buon punto. Ogni volta che si va avanti si scopre qualcosa in piu'".

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