Intervista esclusiva alla mezzofondista azzurra capace di esprimersi ad alti livelli non solo in pista ma anche in strada e nelle campestri
di Redazione Sprintnews© Grana/Fidal
Nadia Battocletti, doppia medaglia d'oro sui 5000 e 10000 metri dei Campionati Europei di Roma, è certamente un'atleta predestinata sin dalla nascita in quanto il padre Giuliano, suo allenatore da sempre, è stato a cavallo del nuovo millennio uno specialista del mezzofondo prolungato nonché delle distanze più lunghe sino alla maratona, ma anche la mamma Jawhara Saddougui è stata in gioventù una mezzofondista veloce quando viveva in Marocco.
Nata il 12 aprile 2000 a Cles in provincia di Trento, ha sempre avuto una grande passione per la corsa da praticare in ogni luogo, e questa caratteristica l'ha fatta diventare una podista a 360 gradi, capace di affrontare con successo specialità su ogni tipo di terreno quale ovviamente la pista, ma anche la strada, la terra dei cross e addirittura, pur se solo all'inizio della carriera, gli sterrati delle corse in montagna dove ha vinto la WMRA Youth Cup nel 2017, suo primo trofeo internazionale, mentre sempre nello stesso anno circa un mese dopo, ha vinto il bronzo sui 3000 metri agli europei juniores di Grosseto, in una categoria superiore alla sua di allieva.
Da allora la sua attività agonistica ha conosciuto ben poche soste, salvo nel 2020 per i problemi legati alla pandemia mondiale, con una crescita costante di risultati, dapprima a livello giovanile dove ha ottenuto vari titoli europei nel cross, non dimenticando l'argento negli europei juniores del 2019 in Svezia sui 5000, ma con la grande esplosione a livello mondiale avvenuta nel 2021 durante le Olimpiadi di Tokyo, quando ha ottenuto un eccellente settimo posto nella finale dei 5000 metri.
Nel 2022 ha realizzato il primo della lunga serie dei suoi attuali record italiani assoluti, sui 3000 indoor con 8'41"72, seguito da quello nei 5 km su strada con 15'13, per proseguire con i 5000 in pista di 14'41"30 e dei 10 km ancora in strada di 31'36.
Dopo un 2023 in cui è stata frenata da una serie di problemi fisici che non le hanno permesso di partecipare ai mondiali di Budapest, ma che comunque ha chiuso alla grande con il quinto posto ai mondiali su strada in Lettonia sui 5 km, e con l’argento agli europei di cross in Belgio, nel 2024 ha dapprima migliorato il suo record italiano nei 10 km in strada con 31'19, e poi avuto la definitiva consacrazione con le due straordinarie vittorie agli Europei su 5000 e 10000 metri, con i nuovi record nazionali rispettivamente di 14'35"29 e 30'51"32.
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Nadia, due fantastiche medaglie d'oro europee con due record italiani, il punto più alto della tua ancor giovanissima carriera. Ti aspettavi questi risultati a Roma?
"Sinceramente no perché venivo da un ultimo mese in cui non tutto aveva funzionato nel verso giusto, con qualche piccolo problema fisico, oltretutto sapendo di trovare avversarie di grande spessore. Il mio obiettivo era certamente quello di fare bene, puntare a uno e magari due podi, ma due ori con due record italiani oltre al primato dei campionati è qualcosa di incredibile che mi ha creato un'emozione enorme".
Uno degli aspetti che colpisce più di te è che, al di là del tuo indiscutibile talento, riesci a gareggiare in ogni periodo dell'anno, su pista, in strada e nelle campestri, con ottimi risultati.
"Mi ritengo un'atleta a tutto tondo, che si allena a pieno regime tutto l'anno a parte qualche giorno verso l'inizio dell'autunno. Io e il mio staff riteniamo sia molto utile una diversificazione perché ogni terreno ha una sua specifica funzione, in particolare fare cross è propedeutico per la pista specie nelle fasi di corsa più veloci, mentre gareggiare in strada migliora lo stile di corsa, per cui credo che sia fondamentale continuare così anche in futuro".
Su quale disciplina punterai alle Olimpiadi e quale sarà il tuo percorso di avvicinamento a livello di preparazione e di gare?
"A Parigi correrò sia nei 5000 con batterie il 2 agosto e la finale eventuale il 5 successivo, che nei 10000 che avranno la finale diretta il 9 agosto. Adesso sto allenandomi in altura nel ritiro Campolongo in provincia di Vicenza, come gare prima delle Olimpiadi disputerò a fine mese i campionati italiani di La Spezia sui 5000 che replicherò anche nella Diamond League di Montecarlo il 12 luglio, per poi concentrarmi al massimo sull'impegno olimpico".
Quale obiettivo ti poni per Parigi?
"Come sempre vado per dare il massimo senza pormi limiti, cercando di migliorarmi come persona e come atleta, oltre che di acquisire sempre più attitudine nel disputare queste grandissime manifestazioni mondiali quale è ovviamente l'Olimpiade, dove peraltro a Tokyo nel 2021 sui 5000 ho già ottenuto un buon piazzamento con il settimo posto, per cui spero vivamente in questa disciplina di riuscire a fare ancora meglio".
Qualche mese avevi dichiarato che per le Olimpiadi pensavi di puntare sui 1500 metri, ma poi qualcosa è cambiato.
"In effetti avevamo pensato a questa possibilità per le Olimpiadi, nel senso che fare 1500 e 5000 era praticamente impossibile per via degli orari delle gare e quindi si doveva fare una scelta che, se fosse stata orientata sulla distanza più corta, imponeva da parte mia la realizzazione di un tempo ben sotto al minimo richiesto (4'02"50 ndr), in quanto per la logica dei tre turni ci si doveva presentare con un potenziale elevato al fine di poter ben figurare. Purtroppo però a maggio, che doveva essere il mese decisivo per fare alcune gare su questa disciplina, ho avuto dei piccoli problemi che ci hanno fatto decidere di rinunciare a questo tentativo".
A parte ovviamente tuo padre che è il tuo allenatore, tua madre e tutte le persone della tua famiglia che ti hanno sempre sostenuto, c'è una persona in particolare che vorresti ringraziare?
"Nessuna specifica in particolare ma tutte le persone che mi circondano quotidianamente, sia volendomi bene quali certamente i miei genitori, il mio fidanzato, la mia migliore amica, ma anche quelle che mi sostengono nei vari aspetti della mia attività come il mio staff medico, il mio manager e, ovviamente, non posso mai dimenticare i miei sponsor che mi sono sempre vicini".
Ti vedi in proiezione futura poter puntare a distanze più lunghe quali mezza maratona e maratona?
"Come detto mi sento un'atleta a tutto tondo e mi piace gareggiare su ogni tipo di terreno tra cui ovviamente la strada, dove mi trovo benissimo, per cui certamente penso che in proiezione futura allungherò le mie distanze, nella seconda parte della mia carriera, e punterò alla mezza ma anche alla maratona".
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