Di nuovo al centro della polemica

Alex Schwazer sogna i Giochi: ha diritto ad un sconto della squalifica per aver aiutato l'Aiu

Il marciatore altoatesino è squalificato fino al 7 luglio 2024, ma la sua pena potrebbe essere ridotta. 

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Alex Schwazer sogna i Giochi: ha diritto ad un sconto della squalifica per aver aiutato l'Aiu - foto 1
© Getty Images

Alex Schwazer non si è ancora arreso e il suo sogno olimpico potrebbe diventare realtà dopo dodici anni. Dopo la squalifica per doping alla vigilia dei Giochi di Londra 2012, Il marciatore altoatesino è stato perseguitato e fermato più volte. Prima di Rio 2016 il ricorso sul test antidoping del 1° gennaio dello stesso anno non fu accolto e Alex (oggi trentottenne) venne squalificato per otto anni. Da quel giorno l'azzurro cerca giustizia. La sua pena scade il 7 luglio 2024, ma ora potrebbe essere ridotta.

Questo perché il campione olimpico della 50km di Pechino 2008 ha collaborato con l'Aiu (Athletics Integry Unit, la nuova federazione mondiale dell'atletica) per svelare un caso di violazione delle norme antidoping. Ormai rassegnato e certo che nessuno volesse riaprire il suo caso sportivo, Schwazer ha giocato un jolly. Navigando online l'altoatesino si è imbattuto in una grave violazione del codice antidoping internazionale e dopo averci lavorato per mesi ha denunciato il fatto all'Aiu. 

Il regolamento internazionale prevede uno sconto della squalifica (fino a un massimo del 75%) per chi porti un “sostanzioso aiuto” a smascherare violazioni delle regole antidoping. Coadiuvato da uno studio legale londinese, Schwazer ha presentato la sua testimonianza all'Aiu. Si tratta della squalifica a vita per doping reiterato di un tecnico che per anni ha lavorato per conto di una federazione che fa parte della World Athletics e che è firmataria del Codice Wada. I dettagli sono coperti da un accordo di privacy tra le parti. Ma la veridicità del fatto è stata confermata alla Gazzetta dello Sport

Schwazer ha presentato la prima segnalazione addirittura il 17 luglio 2021 e una seconda testimonianza più dettagliata con fotografie dell'allenatore il 16 novembre. La risposta dell'Aiu però è arrivata più di anno dopo, ovvero nel dicembre 2022. La federazione mondiale dell'atletica ha reso noto che il tecnico bandito a vita aveva confessato la violazione del regolamento antidoping e che quindi la testimonianza del marciatore altoatesino può essere considerata un “sostanzioso aiuto”, utile a richiedere uno sconto della squalifica. In genere, in questi casi è sufficiente attendere un paio di mesi e all'atleta viene ridotta la pena di circa il 50%. Eppure Schwazer attende ancora quel momento. I suoi legali hanno chiesto lo sconto il 17 gennaio scorso. All'epoca all'azzurro rimaneva il 20% di squalifica da scontare e perciò essa dovrebbe essere cancellata per intero.

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Schawer sperava in una risposta entro la primavera per tornare ad allenarsi con l'obiettivo Parigi 2024, ma l'Aiu non gliel'ha ancora data. Anche perché nel suo caso è necessario anche il parere della Wada. L'agenzia mondiale antidoping ha ricevuto i documenti il 30 marzo. E come i colleghi dell'Aiu ha fatto passare tanto (forse troppo) tempo e il 28 aprile ha prodotto una lettera con altre 12 richieste rivolte all'azzurro. 

Come se non bastasse, la Wada ha intimato a Schwazer di spiegare e ammettere la violazione delle regole antidoping in occasione del controllo fatto il primo gennaio 2016. Eppure l’agenzia mondiale antidoping sa benissimo che il 38enne altoatesino si è sempre dichiarato innocente e vittima di un complotto. Nonostante ciò, il marciatore ha risposto con più lettere a tutte le domande per dimostrarsi collaborativo. Ma la Wada continua a prendere tempo. E l'impressione è che ce ne vorrà ancora molto

Dalla prima segnalazione sono passati due anni e dalla conferma del "sostanziale aiuto" 7 mesi. Tutto fa presagire che non ci sia l'intenzione di premiare la collaborazione di Schwazer. Sembra quasi che le istituzioni vogliano arrivare al 7 luglio 2024, data della scadenza della squalifica che non permetterebbe al marciatore di qualificarsi a Parigi 2024. Ma il regolamento parla chiaro: Schwazer ha diritto allo sconto della pena. Se così non fosse non si potrebbe che parlare di accanimento contro il marciatore azzurro.

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