DAKAR

Dakar, decima tappa a Brabec e Al-Rajhi. Tra le moto caduta e ritiro per Cornejo  

L'americano vince fra le due ruote in una tappa che vede l'ormai ex leader ritirarsi a fine giornata. Tra le auto successo per il saudita, Peterhansel sempre in testa

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Sorprese a non finire nella 10a tappa della Dakar 2021: tra le moto, Ricky Brabec conquista la vittoria della frazione con arrivo ad Al’Ula, ma la notizia del giorno è la caduta dell’ex primo in classifica Cornejo, che arriva al traguardo ma è costretto dai medici a ritirarsi. Kevin Benavides è il nuovo leader. Fra le auto, successo per Yazeed Al-Rajhi, Peterhansel perde pochi secondi da Al-Attiyah ma conserva saldamente la vetta.

MOTO
A due tappe dalla fine è vera rivoluzione in classifica generale: la decima frazione della Dakar, con partenza da Neom e arrivo alla città di Al’Ula dopo 583 chilometri, 342 dei quali di prova cronometrata, vede un podio tutto targato Monster Energy Honda, con Ricky Brabec vincitore della prova odierna, Joan Barreda secondo e Kevin Benavides che conquista, oltre al terzo posto di giornata, anche il primato in classifica generale per via di quella che, di fatto, è la vera notizia del giorno, quella del ritiro di Josè Ignacio ‘Nacho’ Cornejo, leader della categoria fino a stamattina. Il cileno cade al chilometro 252 e completa la prova con un ritardo di 17’42” (perdendo comunque il primato a vantaggio dell'argentino), ma le sue condizioni fisiche precarie lo costringono ad alzare definitivamente bandiera bianca dopo aver consultato i medici a seguito della corsa. Dopo la tappa di oggi, Cornejo avrebbe avuto 1’07” da recuperare sul compagno di squadra ora in testa. Adesso la classifica vede Benavides davanti a tutti, con appena 51” su Brabec (che adesso sogna davvero il bis dopo il successo dello scorso anno) e 10’36” di vantaggio rispetto a Sam Sunderland (Red Bull Ktm), che perde più di un quarto d’ora nella tappa. Barreda chiude il lotto dei piloti favoriti per la vittoria finale, con il quarto posto in classifica e 15’40” da recuperare su Benavides. Tutto, ora, si gioca nelle ultime due giornate: l’imprevisto, come dimostrato nella tappa di oggi, è dietro l’angolo ed è impossibile fare pronostici per il successo finale.

AUTO
Secondo successo parziale per l’idolo di casa Yazeed Al-Rajhi (Overdrive Toyota), che dopo aver prevalso sulla concorrenza nella tappa ‘marathon’ di domenica conquista un’altra vittoria di tappa, sul traguardo di Al’Ula. Una frazione caratterizzata, al contrario di quanto accaduto nelle scorse giornate nella più importante categoria a quattro ruote, da un forte equilibrio: ben sei, infatti, i piloti giunti al traguardo con meno di 10 minuti di ritardo rispetto al pilota saudita, con Nasser Al-Attiyah (Toyota Gazoo Racing) che arriva a 2’04” e rosicchia 49” a Stephane Peterhansel (X-Raid Mini Jcw), comunque saldamente in testa alla classifica generale con 17’01” di vantaggio sull’amico-rivale qatariota. Tappa in chiaroscuro per Carlos Sainz, che inizia male ma riesce a recuperare volando negli ultimi settori: 4’12” il suo distacco da Al-Rajhi. Il papà del prossimo pilota della Ferrari in Formula 1 resta terzo nella generale a un’ora e tre minuti dal compagno di squadra francese, e a due tappe dalla conclusione sembra aver ipotecato il podio, vista l’ora e un quarto di vantaggio su Jakub Przygonski (Orler Team/Overdrive Toyota). Testa, ora, alla difficilissima penultima tappa, la cui partenza è prevista all’alba di giovedì: ben 511 chilometri di speciale da Al’Ula a Yanbu che potrebbero dare un’idea assai chiara di chi porterà a casa il trofeo.

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