Rossi, il complotto di Marquez e l'ipocrisia di amicizie fasulle

Molto deludenti le parole di Valentino sul presunto aiuto di Marc a Lorenzo

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Sono frasi pesanti quelle che Rossi ha consegnato al mondo nella prima conferenza stampa di Sepang. Senza troppi giri di parole Valentino racconta dell'esistenza di un complotto ai suoi danni, complotto ordito da Marc Marquez, che avrebbe l'intenzione di dare una mano a Lorenzo nei pochi chilometri che mancano prima dei titoli di coda di questa stagione. Sono passaggi che in qualche modo sorprendono e che personalmente trovo deludenti, visto che siamo alle prese con uno dei più grandi talenti di tutti i tempi, probabilmente il più grande. Ammesso che Marquez abbia giocato nell'esibizione di Phillip Island, secondo quale logica avrebbe dovuto battere il record della pista all'ultimo giro pur di passare Lorenzo?

Seguendo il pensiero di Rossi, Marquez avrebbe dovuto mantenere la seconda posizione, in modo tale che Jorge riuscisse a rosicchiare altri 5 preziosissimi punti al compagno di squadra. Sicuramente l'episodio di oggi segnala come un campione non possa essere amico sincero di un altro fenomeno quando le traiettorie si incrociano davvero. Insomma emerge che quello tra Marquez e Rossi era un rapporto di facciata, buono da sbandierare fino a quando Marquez volava come un marziano e Rossi viaggiava distante.

Nel 2015, quando le carene si sono avvicinate, il velo sull'ipocrisia è caduto. Accadde più o meno la stessa cosa dieci anni fa a Marco Melandri, amico fin dai tempi delle mini moto e poi cancellato dalla lista in seguito alle rare occasioni in cui era riuscito a vincere il confronto con Rossi. Senna raccontava che un campione non può essere buono quando è in pista, ma Senna non ha mai dispensato baci e abbracci a chi considerava un nemico.

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