L'anno nero dei campioni della moto

Dalla tragedia di Hayden agli spaventi per Biaggi e Rossi, fino all'incidente di Nieto

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Il dramma di Angel Nieto è l'ultimo in ordine di tempo in questo 2017 maledetto per chi con le moto ha corso, per chi con le moto ha vinto titoli mondiali, uscendo indenne da una vita passata a 300 all'ora. Nieto si è schiantato in sella a un quad nella sua Ibiza, dopo essere sopravvissuto al Tourist Trophy, al Gran Premio dell'Ulster e a quello di Finlandia che si correva sulla pista di Imatra. Circuiti che costituivano trappole mortali, ma inseriti ugualmente in calendario, quando la sicurezza era ancora un concetto assai labile.

Una stagione drammatica che si era aperta il 17 maggio con l'incidente di Nicky Hayden mentre andava in bicicletta. Un'agonia, quella del campione del mondo MotoGP 2006, proseguita per cinque giorni. Meno cruento il botto di Valentino Rossi durante un allenamento di motocross. Tanta paura comunque il 26 maggio, con il pilota ricoverato a Rimini, lo stesso ospedale che aveva ospitato Hayden nelle sue ultime ore di vita. Il 9 giugno Max Biaggi cade sul circuito “il Sagittario” di Latina mentre si allena per il campionato italiano Supermotard. Solo dopo le sue dimissioni dall'ospedale Max rivelerà di aver rischiato la morte a causa del violento trauma polmonare. Un elenco da incubo che dimostra quanto il destino possa riservare pessime sorprese anche a chi ha attraversato una carriera al limite.

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