Juve, Lichtsteiner ai saluti

L'annuncio dello svizzero al termine della partita con il Bologna

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Stephan Lichtsteiner è uno di quei giocatori che potrebbe festeggiare il settimo scudetto consecutivo in questa Juventus. E sarà l'ultimo in bianconero per lo svizzero, che ha annunciato l'addio alla Juve a fine stagione: "Gioco in una delle squadre più importanti in Europa, la concorrenza c'è sempre. Ma il mio futuro sarà lontano da Torino. A fine stagione andrò via, giocherò all'estero l'anno prossimo, ma non ho ancora firmato niente".

Dal 2011 al 2018, Lichtsteiner potrebbe fare l'en plein con il settimo scudetto di fila in bianconero. Arrivato nel 2011, appunto, lo svizzero è entrato nella storia bianconera segnando la prima rete ufficiale allo Juventus Stadium, contro il Parma, su assist di Pirlo. Sette stagioni, 256 presenze (200 in A) e 15 reti per il terzino destro, inamovibile nelle prime stagioni e finito un po' ai margini con Allegri. L'esclusione dalla lista Uefa nel 2016, dopo le voci di mercato che lo volevano vicino all'Inter, poi la nuova esclusione all'inizio di questa stagione, salvo poi essere inserito a febbraio e risultare decisivo e importante nei quarti contro il Real. Alti, molti, e qualche basso nella sua avventura. E un carattere duro e a volte scontroso, quello dello svizzero, che anche in una delle sue ultime apparizioni allo Stadium non ha mancato di tirare le orecchie ai tifosi per i fischi a fine primo tempo con il Bologna: "Il Napoli sta facendo una stagione straordinaria, noi dobbiamo vincere e non è semplice. Non ci aiuta neanche l'ambiente, è talmente abituato bene a vederci vincere che si aspetta che vada sempre così".

Poi uno sguardo al campionato: "Quanto è vicino il tricolore? Difficile da dire, mancano tre punti. Adesso siamo concentrati sulla partita di mercoledì. Dove lo posiziono questo scudetto come importanza, fra i sette vinti? Lo dico quando è matematico...", ha dichiarato a Premium Sport.

"Dove mi ha migliorato la Juve? Nella mentalità, tutta questa pressione e tutta questa voglia di vincere non le capivo prima. Poi anche a livello di gioco, perché alla Lazio difendevi negli ultimi venti metri".

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