Milan, passo indietro di Berlusconi: "Cinesi? Non so se concludiamo"

Il presidente: "Non hanno ancora risposto sull'impegno a riportare la squadra protagonista"

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Silvio Berlusconi frena sulla trattativa con i cinesi. "Stiamo negoziando con un gruppo di fondi e società che vengono dalla Cina, due con fatturati di decine di miliardi e una partecipazione dello Stato cinese - ha spiegato il presidente rossonero -. Non so se possiamo arrivare a concludere, non hanno ancora risposto circa il loro impegno a fornire i finanziamenti annuali necessari per riportare il Milan protagonista in Italia, in Europa e nel mondo".

Prima di cedere il Milan, dunque, Berlusconi chiede garanzie certe sul futuro del club. E non transige sull'impegno economico per riportare in alto il blasone rossonero. "La conclusione ci sarà solo se vorranno impegnarsi in questo senso. Noi abbiamo avuto contatti e negoziazioni con una decina di gruppi che si sono fatti avanti ma quando si passava a considerare il futuro del Milan e noi mettevamo nero su bianco la necessità di fondi annuali per riportare la squadra protagonista nessuno si è voluto impegnare e quindi abbiamo scartato altre ipotesi, anche di gruppi di Paesi che hanno il petrolio", ha chiarito a "Radio Centro Suono Sport" il numero uno del Milan. Parole chiare, che lanciano un nuovo messaggio ai cinesi. Senza certezze, l'affare salta. Parola di Berlusocni: per mettere le mani sul Milan serve un impegno finanziario solido e un progetto sportivo chiaro.

Quanto al rapporto tra il Milan e Paolo Maldini, Berlusconi poi ha chiarito: "Ha preso una direzione al dl là dell'Atlantico e non si è mai proposto per un ruolo nella società milanista".

"Dopo l'exploit delle ultime giornate credo sia giusto assecondare il suo desiderio di avere un'altra stagione da giocatore e poi la Roma lo potrebbe prendere come dirigente". Cosi' il presidente del Milan Silvio Berlusconi ha espresso la sua posizione su Francesco Totti. "Mi sarebbe piaciuto averlo ma non ho mai pensato di comprarlo, le bandiere non si comprano o si vendono", ha spiegato il presidente rossonero.

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