Allegri: "Non possiamo fermarci"

"Col Bayern una bella sfida, Guardiola quello che mi ha fatto soffrire di più"

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Dopo sette vittorie consecutive in campionato la Juventus di Allegri si è rilanciata e parlare di vetta, distante solo tre punti, non è più follia: "Non possiamo fermarci, dobbiamo continuare così e crescere ancora". Un vantaggio potrebbe arrivare dal calendario: "Avere tutte le grandi sfide in caso potrà essere un vantaggio, saranno molto importanti per vincere il titolo". Poi il Bayern: "Guardiola è quello che mi ha fatto soffrire di più".

Ventuno punti nelle ultime sette partite, il passaggio del turno in Champions e in Coppa Italia col poker nel derby col Toro. Una stagione che sembrava essere disastrosa dopo un inizio difficile si è trasformata completamente riportando la Juventus ad altissimi livelli: "Dobbiamo crescer ancora, il mantenimento non esiste. Possiamo fare un grandissima annata ma le grandi sfide saranno importanti per vincere lo scudetto. Giocarle in casa potrebbe essere un vantaggio". L'inizio non è stato dei più semplici: "Avevamo 10 giocatori nuovi e senza certezze. Ora la squadra è omogenea e dobbiamo continuare così". Uno dei punti forti è stato Dybala: "Mi ha stupito molto la velocità di apprendimento, ma basta guardarlo negli occhi per capire la voglia che ha. Ha più istinto killer di Pogba e Morata perché ha fatto la gavetta".

Il futuro europeo, invece, gli ha riservato la sfida col Bayern Monaco: "Sarà una bella partita, non metteremo il pullman davanti alla porta. Dovremo prepararci al meglio per fare un grande ottavo di finale ed essere bravi a ridurre a una partita sola la sfida. Guardiola però è quello che mi ha fatto soffrire di più, è l'unico che cambia la squadra in campo durante la partita. Lo inviterei a cena. Detto questo la vetrina internazionale è importante, ti vedono in tutto il mondo e almeno agli ottavi devi esserci sempre".

Infine il tecnico bianconero, nell'intervista al Corriere della Sera, ha parlato dei suoi presidenti: "Squinzi è una persona squisita, serio e umile, ci sentiamo ancora. Cellino è un genio che vede le cose un anno prima degli altri, è stato una scuola per me. Con Berlusconi andavo d'accordo su tutto, anche sulle scelte di formazione..., mentre Agnelli mi ha imbarazzato quando mi ha chiesto di dargli del tu. E' quadrato e farà una grande carriera a livello internazionale".

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