La Juventus è un rullo compressore. Lo dicono i numeri e la convinzione dei bianconeri. Quattordici vittorie di fila parlano chiaro. E il match col Frosinone è lo specchio degli uomini di Allegri, che nel momento cruciale della stagione portano a casa un match delicato grazie ai due uomini più in forma: Cuadrado e Dybala. Il colombiano rompe gli equilibri con i suoi lampi, l'argentino invece difficilmente sbaglia quando mette piede in area. Estro e freddezza. Sono le qualità principali di questa Juve, che continua a inanellare vittorie e a tallonare il Napoli da vicino. Già, il Napoli. La squadra di Sarri è a due lunghezze e sabato c'è lo scontro diretto. L'occasione giusta per testare rispettive ambizioni e obiettivi.
Al Matusa Allegri non dà spazio al turnover. In difesa Chiellini stringe i denti al fianco di Bonucci e Barzagli. Sulle corsie spazio a Alex Sandro e Cuadrado, con Marchisio, Pogba e Sturato in mediana. Davanti il tandem obbligato Morata-Dybala. Senza paura, Stellone risponde invece con Gori, Chibsha e Sammarco a centrocampo e il tridente Tonev-Ciofani-Dionisi.
Nonostante il 4-3-3, il Frosinone parte con molti uomini sotto la linea della palla. La Juve manovra con pazienza cercando di sfruttare la superiorità sugli esterni. E proprio dalla corsia sinistra arriva subito il primo pericolo per Leali, con Sturaro che manca il bersaglio grosso da distanza ravvicinata. In campo il divario tecnico è evidente e il tema tattico del match è subito chiaro. I bianconeri palleggiano senza difficoltà a caccia di soluzioni in verticale, la squadra di Stellone invece fa densità al limite e chiude le linee di passaggio. I primi dieci minuti passano senza altri grandi sussulti, con la banda di Allegri che gira al minimo. Marcati a uomo, Pogba e Dybala faticano a trovare spazi e giocate. Poi al 12' la retroguardia bianconera si addormenta e Ciofani sfiora l'eurogol, mandando Allegri su tutte le furie. Al Matusa è la Juve a fare il match, ma il ritmo è troppo blando e il Frosinone si difende con ordine. Alex Sandro e Cuadrado hanno spazio, ma i cross non sono precisi. Blanchard tiene a bada Morata, Russo invece ringhia su Dybala. Col passare dei minuti il Frosinone trasforma la gara in un uno contro uno a tutto campo e la Juve non riesce a sfondare. Sturaro ci prova da fuori, ma Leali è attento. Poi la Juve si accende sul finire del primo tempo. Dybala semina il panico nell'area del Frosinone, ma Rosi chiude bene su Pogba. Poi tocca a Morata impegnare Leali, ma il risultato non cambia.
Nella ripresa la Juve prova a cambiare passo e parte aggressiva, ma il Frosinone non cambia atteggiamento e il match resta bloccato. Con gli spazi chiusi, i bianconeri sono costretti ad affidarsi ai tiri da fuori e agli uno contro uno. Cuadrado ha il piede caldo, ma Leali non si fa sorprendere. Ci prova anche Pogba, ma non è giornata. I bianconeri attaccano con continuità, ma non sono precisi e la manovra si spegne al limite dell'area ciociara. Un assedio senza sbocchi. Allegri leva Sturaro e getta nella mischia Pereyra. In pressione, i bianconeri alzano il ritmo guidati dalle incursioni di Cuadrado. Al 71' Dybala inventa, ma la girata sbatte sul palo. Poi il lampo di Cuadrado al 73'. Alex Sandro pesca il colombiano, che batte Leali col piattone e sblocca la gara. Nel finale il Frosinone si allunga e la Juve colpisce ancora nel recupero. Ci pensa Dybala a chiudere i conti con un bel sinistro a giro dopo un'incursione di Morata. Questa Juve non molla. Ora allo Stadium c'è la prova della verità col Napoli.