Serie A: il Chievo ferma la Lazio

Non basta il gol di Klose: Paloschi salva i clivensi al 75'

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Senza De Vrij, Parolo, Biglia e Mauri e alle prese con un Bizzarri quasi insuperabile, la Lazio non riesce a sfruttare a pieno la sconfitta della Roma nell'anticipo con l'Inter e si fa fermare sull'1-1 dal Chievo. Partita incredibile, dominata dai biancocelesti che trovano il vantaggio con Klose al 46', ma si fanno riprendere da Paloschi alla mezz'ora della ripresa. In mezzo una quantità impressionante di occasioni da gol fallite dalla Lazio.

Mancava mezza squadra, d'accordo, ma il punto non può essere questo anche se, alla resa dei conti, la classifica dice che la Lazio si è messa dietro la Roma e comincia con un leggero vantaggio lo sprint Champions. Mancava mezza squadra, ma certe partite vanno vinte. Perché la banda di Pioli ha dominato e perché, quando tiri 18 volte verso la porta avversaria, non puoi permetterti di non portarti a casa tre punti. Invece così è andata, dentro un match che sembrava stregato e che invece Klose aveva messo in discesa da solo (a proposito: gol da applausi, con fuga uno contro uno e scavetto sull'uscita del portiere) ma che doveva essere assolutamente chiuso prima. Basta citare le principali occasioni per capire: punizione fuori di un niente di Candreva al 3'; ancora un sinistro da due passi di Candreva, al 32', deviato in angolo da Bizzarri; di nuovo Candreva, a tu per tu con il portiere del Chievo, che si allarga troppo e serve poi a Onazi un pallone solamente da spingere in rete. Palla fuori, ovviamente. Il che, manco a dirlo, parla di una partita giocata a una porta sola almeno fino al gol di Paloschi. Bello anche questo, per inciso: destro micidiale alle spalle di Marchetti dopo un errore di Radu. Un piccolo Klose, a modo suo, Paloschi.

E' un risultato incredibile, insomma, figlio di una partita giocata non male ma senza la adeguata cattiveria. O figlio, altrimenti, di un po' di stanchezza che toglie lucidità negli ultimi 30 metri. Anche in mezzo, per la verità, qualcosa è mancato. E' mancata la spinta di Parolo, ad esempio, ma è mancata anche la regia lucida di Biglia. Non ha fatto male Ledesma, sia chiaro, ma non giocava da una vita e si è visto. Ha tenuto un ritmo troppo basso e troppo lineare. Senza variare accelerazioni e rallentamenti. Non ha dettato la partita, ma l'ha subita. Il tutto in una giornata in cui anche Felipe Anderson è apparso in calo fisico. Il brasiliano, raddoppiato in ogni zona del campo, non è riuscito praticamente mai a creare la superiorità numerica. E ha di fatto lasciato tutto il lavoro a Candreva. Bravo fino all'ingresso in area di rigore. Poi... poi lasciamo perdere, sarà per un'altra volta. 

In questi casi si pensa solo a tornare in campo e allora mercoledì, contro il Parma sempre all'Olimpico, c'è un'occasione gigantesca di riprovare lo scatto decisivo. Alle spalle la Roma e il Napoli non sono leoni domati. Sono lì, basta un niente. La Lazio ha un vantaggio che ora deve solamente gestire. Ma senza più errori. Lassù costano cari.

Klose 7 - Basterebbe il gol, che è una meraviglia buona per azzerare l'età e cancellare i segni di una lunga carriera, ma la partita del tedesco va ben al di là dello splendido scavetto sull'uscita di Bizzarri. Sempre al centro del gioco, punto di riferimento fondamentale per la manovra offensiva della Lazio, centravanti vecchio stampo capace di gestire palloni difficili e smistarli ai compagni. Esce, tra gli applausi e stremato, per conservare le forze in vista del match di mercoledì.

Candreva 5,5 - Parte a duecento all'ora prendendosi la squadra sulle spalle e mettendo in seria difficoltà il Chievo con il suo movimento tra le linee. Alterna accelerazioni buonissime a errori clamorosi: ha un paio di occasioni per chiudere la partita ma le fallisce entrambe. Alla resa dei conti errori che pesano.

Paloschi 7 - Tiene da solo in apprensione la difesa della Lazio e, alla prima occasione, la punisce con un destro micidiale sotto la traversa. Solito attaccante difficile da affrontare, sempre in tensione, sempre pericoloso.

Felipe Anderson 5,5 - Non è la sua giornata e lo si vede quasi subito. Tartassato dai difensori del Chievo, che lo stendono appena prova a partire, non riesce mai a creare la superiorità numerica negli ultimi 30 metri, dove, cioè, è stato letale per tutta la stagione.

Dainelli 4,5 - Perde Klose in occasione del gol della Lazio anche se divide le colpe con Cesar. Lui, però, ha veramente un passo troppo lento: sempre in ritardo, spesso falloso. Mette i brividi ogni volta che un giocatore della Lazio lo punta

LAZIO-CHIEVO 1-1
Lazio (4-3-3):
Marchetti 6; Basta 6, Novaretti 6, Mauricio 5,5, Radu 5,5; Onazi 5 (40' st Perea sv), Ledesma 5,5, Lulic 5,5 (37' st Ederson sv); Candreva 5,5, Klose 7 (14' st Keita 6,5), F. Anderson 5,5. A disp.: Berisha, Strakosha, Ciani, Konko, Oikonomidis, Braafheid. All.: Pioli
Chievo (4-4-2): Bizzarri 7; Frey 5,5, Dainelli 4,5 (20' st Sardo 6), Cesar 5, Zukanovic 5,5 (1' st Botta 6); Schelotto 6,5, Izco 6, Radovanovic 6, Hetemaj 6,5; Paloschi 7, Pellissier 5. A disp.: Bardi, Seculin, Gamberini, Biraghi, Cofie, Christiansen, Vajushi, Fetfatzidis, Pozzi. All.: Maran
Arbitro: Tommasi
Marcatori: 46' Klose (L), 30' st Paloschi (C)
Ammoniti: Zukanovic, Radovanovic, Dainelli, Cesar, Schelotto (C), Ledesma, Onazi (L)
Espulsi: -

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