Irrati a Pioli: "L'arbitro sono io"

Nicchi a Mancini: "Poteva venire qui, gli avremmo dato delle risposte"

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A margine dell'incontro tra arbitri, allenatori e capitani, Irrati ha risposto a Stefano Pioli. Il fischietto di Pistoia durante il match tra Lazio e Napoli era stato costretto a sospendere la partita per qualche minuto visti i buu razzisti indirizzati a Koulibaly, il difensore dei partenopei. Scelta non appoggiata, al termine della gara, dal tecnico biancoceleste: "L'arbitro sono io, non lui. So cosa il regolamento mi impone di fare".

Irrati ha continuato commentando l'episodio: "Ho fatto solo il mio dovere, come avrebbero fatto anche tutti gli altri arbitri. La situazione era davvero imbarazzante per tutte le persone che hanno una coscienza e un animo buono. Non si poteva andare avanti. Certo, mi è dispiaciuto tornare a sentire quei cori nei confronti di Koulibaly appena la partita è ricominciata, è stato imbarazzante. In ogni caso, la sospensione definitiva non sarebbe stata di mia competenza perché ci sono discorsi di ordine pubblico di cui non posso essere a conoscenza. Mi ha fatto piacere che, dopo la partita, Koulibaly mi abbia ringraziato, dicendo che ero stato coraggioso".

Non solo Irrati, ma anche Rizzoli. Il fischietto bolognese ha risposto a Roberto Mancini. Il tecnico nerazzurro aveva detto che all'estero gli allenatori non vengono espulsi. "Non so se all'estero succeda quello che dice lui. So solo che in Champions League ci si rispetta a tal punto che non c'è bisogno di espellere", ha detto.

Come lui anche Marcello Nicchi, presidente dell'Aia: "Le lamentele di Mancini? Non devo commentare niente. Se lo avesse fatto qui può darsi che gli avremmo dato delle risposte, ma lui non c'era. Ci dobbiamo preoccupare dell'applicazione delle regole in Italia in base a disposizioni internazionali. Poi, se in altri paesi fanno diversamente non ci interessa".

 

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