No fusione Racing 92-Stade Francais

Lorenzetti, presidente del Racing: "La gente non era pronta, rinuncio a questo meraviglioso progetto"

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"La fusione non si farà più". Con un comunicato ufficiale sul sito del club il presidente del Racing 92 Jacky Lorenzetti ha annunciato che non ci sarà la fusione con lo storico club rivale del rugby francese, lo Stade Francais. "Ho deciso di rinunciare a questo meraviglioso progetto. La gente non era pronta per questo passo". I giocatori dello Stade Francais avevano proclamato uno sciopero, i tifosi erano in rivolta.

Il comunicato con cui Jack Lorenzetti, presidente del Racing 92, ha annunciato la cancellazione della fusione è accorato e con diverse punte di amarezza. Ma d'altronde i giorni successivi all'annuncio con l'amico-rivale Savare erano stati turbolenti. La lega francese aveva dovuto rimandare le partite del weekend delle due squadre, per scongiurare che i giocatori dello Stade Français - compreso il capitano azzurro Sergio Parisse - non scendessero in campo a causa dello sciopero annunciato.

I tifosi erano in rivolta: in effetti era come se Inter e Milan avessero deciso di diventare una sola squadra. E allora, dopo le proteste e le pressioni, Lorenzetti ha annunciato: la fusione non si farà. A stretto giro di posta sono arrivate anche le dichiarazioni del collega Savare, che ha già dato appuntamento al derby che le due squadre giocheranno ad aprile e che sarà forse uno dei più sentiti di sempre.

"Il progetto era meraviglioso - ha detto Lorenzetti -. Potevamo scrivere la storia, avevamo ambizione. Poi ho sentito le tante riserve sollevate da tante parti. Dai tifosi ai giocatori, ma anche da frange della società e della politica. Forse abbiamo avuto ragione troppo presto, solo il futuro lo dirà. Non mi aspettavo una tale resistenza, soprattutto internamente". Poi una stoccata, rivolta soprattutto ai giocatori dello Stade Français: "Il loro futuro verrà scritto senza di noi. Io continuerò a lavorare per il Racing. E aspetto tutti il 29 aprile per un bel derby".

Savare ha spiegato: "Oltre ad un evidente beneficio economico, il progetto aveva una grandissima ambizione sportiva. In un momento in cui il rugby francese deve raccogliere tante sfide, questo progetto aveva senso. Poi ho sentito che i tifosi non hanno accolto con favore la cosa, e così anche i giocatori e i membri del club. Vogliono mantenere la loro indipendenza sulla scena del rugby francese. E perciò abbiamo deciso di annullare la fusione".

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