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Tagli del 30% in Serie A1 e del 40% in A2: è scontro sulla riduzione degli stipendi

L'Associazione Procuratori Volley ha pubblicato un comunicato ufficiale in cui si dimostra contraria alle proposte avanzate

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Conclusi i campionati, le discussioni si spostano su terreni altrettanto delicati e uno di questi è quello relativo al taglio degli stipendi. Ai procuratori è stata infatti formalizzata la richiesta di decurtazione dell’ingaggio del 30% per le giocatrici di Serie A1 e del 40% per quelle di Serie A2: una proposta rifiutata senza indugi le cui motivazioni sono state spiegate anche attraverso un comunicato.

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Un taglio lineare degli stipendi che vuole aiutare le società, motore del volley nazionale, ma che si ripercuote con un peso diverso sulle atlete. Infatti, considerata l'importante differenza salariale che esiste tra le giocatrici di Serie A1 e A2, non è stata ben accolta l'intenzione di decurtare una fetta prestabilita di stipendio a tutte le giocatrici senza valutare le differenti situazioni e guadagni: "Il range contrattuale è molto ampio ed è ragionevolmente improprio applicare le stesse percentuali di riduzione a tutte le atlete".

L'idea potrebbe essere quella di aprire un tavolo di trattative tra società, procuratori e assistite, così da analizzare singolarmente la situazione che riguarda le parti in causa senza partire da un -30/40% di base. Atlete e procuratori sono disponibili ad aiutare i club spalmando il saldo degli emolumenti anche sulla stagione successiva, così da non obbligare le società a sborsare tutto e subito: "Riteniamo che i club dovranno onorare al 100% i contratti in essere salvando così la reputazioni di tutto il movimento; saremo assolutamente disponibili a venire incontro ai club accordando dilazioni di pagamento con modalità che saranno concordate con gli stessi".

In questo senso, già le riunioni che si terranno nelle prossime settimane potrebbero essere utili per trovare un punto d'incontro.

Il comunicato completo:

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