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L’anno che verrà di Casalmaggiore: sponsor, mercato e un grido d'allarme

Givova e Trasporti Pesanti le novità rosa per il 2021, nella speranza che il credito d'imposta possa essere messo in atto il prima possibile

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La VBC èpiù Casalmaggiore pensa già al 2021 e lo fa portando diverse novità nella conferenza stampa di chiusura dell’anno solare. A prendere parola è il presidente delle rosa, Massimo Boselli, che nonostante abbia dichiarato sulle frequenze di Cremona 1 la sua intenzione a passare il testimone ("un cambio sarebbe già avvenuto senza Covid-19") è ancora immerso a pieno nella gestione della creatura casalasca. Al suo fianco presenti anche il direttore generale, Giovanni Ghini, e Dayana Kosareva.

VBC che a partire dal 5 gennaio 2021 nella sfida interna contro l'Igor Gorgonzola Novara (ore 19:00) inaugurerà il nuovo sponsor tecnico. Chiuso il rapporto con Joma, le porte del PalaRadi si spalancano a Givova. Dentro anche Trasporti Pesanti, che andrà a posizionarsi sul retro dei pantaloncini indossati da Rosamaria e compagne. Brasiliana che, a proposito, ha avviato l'iter per ottenere la doppia cittadinanza italiana considerate le origini dei suoi nonni (Nova Trento, cittadina verde-oro fondata da immigrati del Tirolo).

E poi attenzione al mercato. Con l’uscita di Vasileva, Casalmaggiore sonda il terreno estero per un posto 4 (di un campionato europeo) che conosca la Serie A1. I rinforzi, soprattutto nel reparto della schiacciatrici, sono necessari in vista di un 2021 che sarà congestionato dai tanti impegni e da un planning - a detta del numero uno rosa - che crea non poche difficoltà a Casalmaggiore, ora costretta a un tour de force dopo aver disputato appena due partite nel mese di dicembre. Confermato inoltre lo slittamento della Coppa Italia al termine della regular season.

Infine un occhio vigile anche sulla gestione economica del club in attesa (o nella speranza) che venga emanato il decreto attuativo per il credito d'imposta. Boselli non usa mezzi termini: "Zero gli aiuti da parte dello Stato e degli enti per le società. Il nostro è un grido di allarme". Tuona anche Ghini: "Siamo sull'orlo del fallimento generale dello sport. Rischia di essere troppo tardi".

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