Il Bologna sogna il trionfo, nella finale di Coppa Italia contro il Milan, da raggiungere seguendo la propria filosofia.
LA CONFERENZA DI DE SILVESTRI
Spensieratezza, testa libera e umiltà: come hai preso per mano la squadra?
"È un gruppo che sta bene insieme, da due stagione ci alleniamo e giochiamo in maniera unica. C'è consapevolezza e spensieratezza, voglia di divertirsi insieme. Abbiamo iniziato la stagione così e dobbiamo affrontare anche la gara di domani così. Questo è un gruppo magico: vero, è una finale e ci vuole attenzione più che massima, ma anche la spensieratezza che ci ha portati fino a qui. E il mister è stato bravissimo a coinvolgere tutti".
Ci vuole una 'Sera dei miracoli' o una 'sera da Bologna' e basta?
"Quest'anno il Bologna ha battuto tanti record. E quando ha la rosa al completo e gli effettivi concentrati e coinvolti, gioca per vincere. La Champions ci ha aiutato a capire che in certe partite bisogna alzare tutte le caratteristiche. La finale dopo 51 anni è un grandissimo orgoglio: ci siamo arrivati alla nostra maniera e vogliamo giocarla col calcio come sappiamo fare noi".
Cosa significherebbe vincere la Coppa Italia?
"Ricordo la partita di Bergamo, in cui abbiamo battuto l'Atalanta senza prendere gol: una partita che ci ha fatto dire che potevamo arrivare in fondo. A livello personale, arrivato a quasi 37 anni, mi soffermo e apprezzo di più le cose. Ricordo di aver vinto nel 2009 con la Lazio, ma ero 21enne con un altro carattere e una maturità diversa. Ora vivo tutto con più coscienza, mi sento il più esperto ma so che sono tutti super professionali".
Quanta voglia c'è di dedicare una coppa a Mihajlovic?
"Non è chiudere un ciclo, ma Sinisa e tutta la situazione attorno ci ha fatto crescere a livello umano. Personalmente ancora faccio fatica a parlare al passato, avevo un grande rapporto con lui. Il fattore umano te lo porti in campo, siamo giocatori forti con un allenatore forte che ci ha permesso di avere 62 punti. Sinisa ci ha permesso di essere uomini forti e ce lo porteremo anche domani".
Che effetto fa giocare nella tua città con la maglia della città che ti ha adottato?
"Mi sento un bolognese, sento Bologna come la mia seconda città. Abbiamo il petto gonfio d'orgoglio, sono sicuro che i bolognesi ci sosterranno per tutta la partita come hanno fatto per tutta la stagione".