Tennis, Wimbledon: a Nadal la guerra di nervi contro Kyrgios, Federer avanti in scioltezza

Il maiorchino vince in tre ore e con due tie-break a favore, lo svizzero si sbarazza di Jay Clarke, clamoroso ko per Angelique Kerber

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Rafa Nadal supera un turno complicatissimo a Wimbledon battendo in quattro set e grazie a due tie-break un Nick Kyrgios che vende carissima la pelle: finisce 6-3, 3-6, 7-6(5), 7-6(3) dopo oltre tre ore di gioco. Roger Federer sbriga in tre set la pratica Jay Clarke, battuto 6-1, 7-6(3), 2-6. Tra le donne vince Serena Williams (2-6, 6-2, 6-4 sulla giovanissima Kaja Juvan), clamoroso tonfo per Angelique Kerber, sconfitta 2-6, 6-2, 6-1 da Lauren Davis.

TUTTO FACILE PER FEDERER Troppo Roger Federer per un Jay Clarke che si presenta al cospetto del campionissimo di Basilea da numero 169 del circuito Atp, pure in una Wimbledon che lo sostiene (lui, britannico, al cospetto di uno dei re dell'erba londinese). E lo sfidante prova a tenere botta, in particolare in un ottimo secondo set giocato quasi alla pari contro il blasonatissimo avversario. Che però non gli lascia scampo nel terzo, chiudendo i conti in un'ora e 40 minuti con il roboante punteggio di 6-1, 7-6(3), 2-6.

La partita inizia con una sinfonia di Federer, che lascia presagire un pomeriggio piuttosto tranquillo sull'erba di Wimbledon: il primo game va infatti al fuoriclasse elvetico con un turno di battuta vinto a zero. Nel secondo invece arriva un grande recupero: Clarke si porta addirittura sul 40-0, poi però commette una lunga serie di errori (incluso un doppio fallo) e concede il break a King Roger. Troppo facile per lui portarsi sul 3-0, prima di concedere un punto al britannico che chiude il quarto game tenendo il turno di servizio a 30. Poi Clarke non riesce a sfruttare due palle del controbreak e Federer recupera dal 15-40 portandosi sul 4-1 ai vantaggi. Nel game successivo, quindi, arriva il doppio break di Federer che inchioda Clarke sul 6-1 in appena 29 minuti.

Il secondo set presenta però un Clarke decisamente diverso, che infatti si porta sull'1-0 senza concedere alcun punto a Federer. Lo svizzero lo imita per un veloce 1-1, ma Clarke reagisce e va sul 2-1 a 15, a causa di un doppio fallo. Quarto game che sorride a Federer (ancora una volta a 0), poi il britannico si prende il game successivo: un turno non facile, con Federer che azzecca uno spettacolare dritto lungolinea per il 30-30. Il campione di Basilea prova a mettere in difficoltà il suo avversario annichilendolo nei suoi turni di battuta, ma Clarke tiene botta e non gli concede mai nemmeno la possibilità di un ulteriore break: e la sua personalità è dimostrata dall'ace con cui si prende il 5-4. Si va quindi fino al tie-break, in cui sembra potersi compiere la favola del britannico: Federer sbaglia il rovescio e l'1-0 è proprio di Clarke, che centra anche il minibreak portandosi sul 2-1. Poi però Federer rialza la testa e travolge il malcapitato avversario con ben cinque punti consecutivi, strappandogli anche tre volte il servizio.

Il set va quindi a Federer con un tramortente 7-3, e la sensazione è che il suo avversario non possa trovare la forza per reagire. Infatti il terzo set è poco più che una formalità: Federer vola sull'1-0 senza concedere punti e addirittura trova la palla break a 0 nel secondo game. Clarke si sblocca trovando un punticino nel terzo game, che comunque va a Federer, poi conserva a 0 il turno di battuta. Lo svizzero però mantiene il controllo delle operazioni, aspetta l'avversario, non gli concede respiro nei turni di battuta e poi lo azzanna nell'ottavo game, prendendosi break e partita sul 6-2, appena 24 minuti dopo l'inizio del set. Questo Clarke era forse già resistito fin troppo.

CHE FATICACCIA PER NADAL Sono tre ore e sette minuti di classe, tenacia, colpi a sensazione e a volte proibiti, nervi a fior di pelle. Uno contro l'altro due assi della racchetta, in uno di quegli scontri generazionali resi ancora più magici dallo scenario di Wimbledon, che accompagna i due campioni nel corso di un match memorabile. E alla fine a prevalere è Rafa Nadal, alla sua vittoria numero 50 a Wimbledon, mentre lo sconfitto è un Nick Kyrgios che offre il meglio e il peggio della casa: i bolidi al servizio, momenti di grande tecnica, punti sensazionali di puro istinto e poi momenti di black out mentale che si traducono in errori inspiegabili e improperi vari (contro Nadal, contro l'arbitro, contro se stesso) che hanno frenato e continuano a frenare questo diamante grezzo del tennis mondiale. Che abbandona comunque Wimbledon sotto un bagno di folla.

Nadal inizia nella maniera migliore: 1-0 nel turno di battuta chiudendo il game a 0 e veloce break nel secondo game, con un Kyrgios che si ritrova in pochi minuti a dover recuperare un delicato 3-0. L'australiano ha fretta di tornare nel match, mentre il maiorchino prova ad addormentare le operazioni contro un avversario che mostra subito i suoi proverbiali cenni di nervosismo. Ad ogni modo il set procede piuttosto velocemente, con due generazioni di fuoriclasse a confronto e a mostrare le loro capacità nei turni di servizio. Da sottolineare il gran punto che regala il 3-5 a Kyrgios, un servizio da sotto che si tramuta in un ace che lascia di stucco anche una vecchia volpe come Nadal. Il set si chiude sul 6-3 per il maiorchino, ma la partita è appena iniziata.

Il secondo set si apre infatti con il focoso australiano che urla nei confronti dell'arbitro, lamentandosi per la flemma con cui Nadal si mette in posizione. Poi sfoga la sua rabbia in campo, andando di potenza a prendersi l'1-0 e poi anche il 2-0 con grande classe: il break arriva dopo un lungolinea da urlo. Letteralmente, dato che Kyrgios esulta come un calciatore alla finale dei mondiali. Continua il momento straordinario di Kyrgios, che salva due palle break e si porta sul 3-0, poi perde un game anche a causa di un avanzamento fin quasi sotto rete. Poi però con un'altra battuta da sotto chiude il quinto game su un 4-1 che scatena il pubblico di Wimbledon (con fischi mischiati agli applausi). Nadal riesce quindi a strappare il servizio all'australiano sul 4-3, e Kyrgios (autore di diversi errori alla battuta) se la prende ancora una volta con l'arbitro beccandosi anche un warning. Poi però torna nel match e con tutta la rabbia che ha in corpo si riprende un altro break e va sul 5-3, crocevia di un nono game che chiude il set con un'altra serie di piccoli show da parte dell'australiano.

Dopo due set così, ne arrivano altri due che se possibile sono ancora più vibranti: non arrivano infatti più palle break fino alla fine, ma i colpi da urlo e gli improperi di Kyrgios non mancano mai. Il punto del 2-1 per Nadal nel terzo set, infatti, arriva dopo un'ulteriore protesta con il giudice di sedia e un game praticamente regalato all'avversario. Sul 4-4, poi, scarica una palla addosso a Nadal che era avanzato sottorete: il gesto non sembra volontario, ma Kyrgios non si scusa con l'avversario. Che però a sua volta è nervosissimo e lo dimostra esultando come non mai dopo aver chiuso il game sul 5-4. Sul tie-break, quindi, Nadal si prende subito il mini-break ma il suo avversario non molla. Sul secondo servizio strappato all'australiano, poi, vola sul 5-2 e poi non sbaglia più. Si va quindi al quarto set, con Kyrgios che inizia alla battuta e vuole in ogni modo portarsi su un 2-2 che invece non arriva, anche perché Nadal non cede più mentalmente alle sue intemperanze. Forse è il set più ragionato di una partita a tratti folle, con Kyrgios che trova anche un punto fondamentale fintando un dritto di grande potenza e tramutandolo invece in una palla morbida sottorete che inganna Nadal. Il secondo e decisivo tie-break, invece, viene affrontato dall'australiano a mente spenta: incredibile il suo errore che regala l'1-0 a Nadal, con una comodissima volée schiacciata in rete. Altrettanto assurdo il punto del 3-0, con Nadal che attacca e Kyrgios che risponde in maniera molle con il dritto, come se il gioco fosse fermo. Tardiva la sua reazione con il potentissimo ace del 3-2: Nadal infatti si limita a fare il suo e chiude i conti sul 7-3. Wimbledon per lui continua, ma questo Kyrgios può davvero ripartire da Londra per tornare a incantare il mondo del tennis. A condizione di limare quel caratteraccio che anche il pubblico di Londra non ha potuto che constatare.

IL TABELLONE FEMMINILE C'è già una colossale sorpresa nel secondo turno del tabellone femminile di Wimbledon: esce la campionessa in carica. Angelique Kerber, che nella finale del 2018 batté in due set nientemeno che Serena Williams sull'erba londinese, cede infatti in tre set contro Lauren Davis. La minuta 25enne proveniente dall'Ohio (non raggiunge il metro e sessanta d'altezza) sorprende infatti la numero 5 del mondo e la batte in rimonta con il punteggio di 2-6, 6-2, 6-1. E nel circuito Wta lei è la numero 95. Cedute ben quattro palle break alla Kerber nel primo set, Lauren reagisce nel secondo e ruba il servizio alla blasonata rivale ben due volte: sono due game tiratissimi, il primo risolto dopo 12 punti, il terzo dopo dieci. La Davis sopravvive anche nel turno di battuta del sesto game, annullando tre break point della tedesca e prendendosi il 4-2 dopo addirittura 18 punti. A questo punto la Kerber crolla, come dimostra anche il terzo set in cui mantiene il turno di battuta per l'1-0 e poi non reagisce più, andando a perdere il terzo servizio e la partita sul 6-1 in un altro game eterno, caratterizzato da 16 punti.

Fatica più del previsto anche Serena Williams, che ha bisogno di tre set e di un'ora e 36 minuti per avere la meglio della diciottenne slovena Kaja Juvan, che pure nel turno precedente aveva eliminato Kristyna Pliskova (sorella gemella di Karolina). Finisce 2-6, 6-2, 6-4, con la Juvan che si permette di scherzare con Serena nel primo set, portandosi addirittura sul 3-0 e strappando alla regina il servizio ben due volte. La Williams reagisce nel secondo set riportando tutto in parità, ma deve poi impegnarsi non poco nel set decisivo: trovatasi sul 5-2 grazie a due break point (il secondo dei quali dopo un gioco concluso senza punti dell'avversaria), la campionessa americana viene sorpresa nell'ottavo game dalla numero 133 del mondo, che si prende il controbreak e riapre parzialmente tutto. La classe e l'esperienza della regina prende poi il sopravvento e i giochi si chiudono sul 6-4 in un game a 0, ma certamente continueremo a sentir parlare di questa ragazzina terribile, Kaja Juvan.

Poche sorprese invece da parte delle altre big, con Ashleigh Barty, Sloane Stephens e Qiang Wang che avanzano nel torneo senza particolari problemi, battendo tutte in due set rispettivamente Alison Van Uytvanck, Wang Yafan e Tamara Zidansek. Bene anche Petra Kvitova, che con qualche fatica in più soprattutto nel primo set (7-5 6-2) ha la meglio su Kiki Mladenovic.

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